Siamo al 6° giorno di
attacchi in Palestina ad opera di israele. Non che prima non ci
fossero, ma l'ondata di rapimenti e raid che è partita dopo il
rapimento dei 3 coloni, è una cosa nettamente diversa. Ieri sera,
sembrava una notte tranquilla, fino all'una di notte pochissime
notizie. Forse questa notte ci sarà una tregua, pensavo. Ma verso
l'una sento gli shebab gridare “Allah akbar” e tirare pietre...
Sono arrivati i soldati nazisti.
Il tempo di infilarsi le
scarpe, prendere la telecamera e siamo giù in strada, al buio.
Arriviamo sulla strada principale di Nablus e ci sono gli shebab che
stanno correndo e ci invitano ad andare con loro. Il primo gruppo di
soldati è nella città vecchia di Nablus, con il mezzo militare
grande, quello per gli arresti. Non sparano e non reagiscono alle
pietre degli shebab che però sono lontani, perchè è chiaro per
tutti perchè sono lì. Non per sparare alla cazzo, ma per arrestare
chi gli capita.
Tempo un'ora e si
allontanano, ma nel frattempo sono arrivati altri gruppi di soldati
nazisti: uno è in piazza, l'altro a Rafidya, l'altro a Rais Al Ein,
l'altro all'università Al Najah. Poi sono ad Howara, sembra con un
bulldozer per demolire qualcosa. Andiamo prima a Rais Al Ein, sono in
tanti, con i cani, e c'è un'auto bianca con loro, sono gli shabak
(servizi segreti israeliani). Anche qui gli shebab reagiscono ma a
distanza, nessuno vuole essere arrestato.
Dopo andiamo a Rafidya
passando dall'università, stesse scene, ma sulla strada di Rafidya
il clima è più pesante. Sparano gas e proiettili veri. Ci
nascondiamo dietro ad un muretto quando vengono verso di noi.
Sono le 5 del mattino,
sta arrivando la luce del giorno che non illuminerà gli esseri neri
quali sono i soldati nazisti israeliani.
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