sabato 28 marzo 2020

ATTENZIONE......




27 marzo, sono due mesi che il covid 19 ha fatto comparsa fuori dalla Cina.
Facendo fede ai dati divulgati dall'OMS; ho notato un dato inquietante per l'Italia e cioè che nella maggior parte degli altri Paesi non ci sono stati morti (o un paio). Ripeto: questo dopo due mesi dal contagio.

Guardiamo i dati:
Australia, al 27 gennaio... 9 contagi; al 27 marzo...13 morti.


Ma, c'è anche di meglio (sempre dagli stessi due report):

Emirati Arabi, al 27 gennaio.... 4 contagi; al 27 marzo...2 morti.
Finlandia, al 27 gennaio … 1 contagio; al 27 marzo.... 4 morti.
Nepal, al 27 gennaio..1 contagio; al 27 marzo... 0 morti.
Cambogia, al 27 gennaio.. 1 contagio; al 27 marzo.....0 morti.
Vietnam, al 27 gennaio... 5 contagi; al 27 marzo...0 morti.
Singapore, al 27 gennaio....13 contagi; al 27 marzo....2 morti.
Thailandia, al 28 gennaio (un giorno in più).....14 contagi; al 27 marzo....5 morti.

La lista con altri Paesi che hanno quasi gli stessi dati, sarebbe più lunga; ma mi fermo qui, potete constatarli dai link dei report oms che allego.

RIPETO, sono passati due mesi dall'arrivo del covid19 in questi Paesi; come da noi.

Italia, al 1 febbraio...1 contagio; al 27 marzo...8.165 morti.

Vi invito, altresì, a guardare voi stessi la terza colonna dei dati (cioè quella dei morti) e notare in quanti Paesi il numero è “zero”. E non sono tutti Paesi “ricchi”.
Pertanto, guardando i dati si evince che o i dati non sono reali o in Italia, se sono morte 8.165 persone con covid19, significa che il colpevole non è il covid19.



Altro che “eccellenza”, “tricolore sui monumenti”, e flash mob con “l'inno di Mameli”.
Sveglia, cazzo!

sabato 21 marzo 2020

TATTICA DI SOPRAVVIVENZA



Buongiorno a voi tutte/i. In tante/i, mi scrivete per chiedermi “cosa si può fare” e, altresì, che in ogni confronto andate via via perdendo contatti, amici, pazienza.
Allora... vi dico cosa farò io, poi se lo prenderete come un consiglio o no, amen.
Questo profilo facebook, la mia pagina ed il mio sito si fermano qui per un po'. Ho una visione di quello che sta accadendo diversa dai media/oms/protezione civile/esercito... ma è inutile che io continui a scrivere articoli in merito. Oramai è troppo tardi (la gente ha perso la lucidità) ed i giochi sono già fatti (non si può far nulla per fermarli). Ogni pubblicazione/confronto/discussione porta a litigi e di conseguenza alla perdita di contatti e amicizie; quindi ad un ulteriore isolamento. Smetto totalmente di leggere dati/aggiornamenti/news riguardanti il virus.
Le informazioni e la visione che ho, serviranno a me per riprogrammare il mio futuro. Tornerò a scrivere parlando di altro; ma non ora, ora la gente non è ancora pronta. Quando vedrò segnali di stanchezza e disinteressamento al virus, sarà il momento per parlare di altri argomenti, come iniezioni di informazioni. Da un mese sto lavorando ad un altro articolo, leggendo (non su fb); la mente non deve fermarsi.
Sarò disponibile via mail e messenger e soprattutto a voce.


venerdì 20 marzo 2020

CORONAVIRUS OVVERO IL TERRORISMO



parte quarta (e fine per il momento)

Le foto che qui allego sono della Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio. E' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a questo link (se volete controllare): https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg?fbclid=IwAR21Bt4wjrIf5d7SlpmCWa4LMw-xHH9iMVO9mXcbITfAdFbHwHoEgqsY3Rw

Nella delibera si dichiara lo “stato d'emergenza” tramite la Protezione Civile riguardo il pericolo di virus per 6 MESI dal 31 gennaio.
Allora: 1) il 31 gennaio è 19 giorni PRIMA del primo caso in Italia (Codogno); 2) si evince che fin dall'inizio sapevano che tutta questo lockout sarebbe durato 6 mesi; e 3) perchè hanno ASPETTATO così tanto (quasi due mesi) per chiudere tutto se c'era già lo stato d'emergenza? 4) non avrebbero dovuto, per prima cosa, pensare come fronteggiare 6 mesi di blocco a livello economico?

Domande alle quali, per il momento, non voglio trovare risposta; ma mi creano la situazione del “non credo più a nessuna parola né dato divulgato”.




A fronte degli articoli fin qui scritti su questa vicenda, consapevole delle accuse di “complottismo”, “pazzia”, “zero lucidità”... me ne frego e mi frega solo che sia scritto.

Dedicato a chi resiste.

(articolo modificato in data 21/03/2020: hanno pubblicato i nomi dei decessi di Brescia/Bergamo)






mercoledì 18 marzo 2020

CORONAVIRUS, OVVERO IL TERRORISMO (parte terza)




Mentre siamo tutti qui a pettinar le bambole e a smacchiare i giaguari, non mi costa nulla cercare di ricostruire la storia dei movimenti del virus, attenendomi a documenti oggettivi. Arrivati a questo punto non serve a nulla sapere chi è l'assassino (forse), ma almeno aiuta a non perdere la lucidità affidandosi a balle divulgate con titoloni. O forse aiuterà, in seguito.

Tutto quello che segue è pubblicato sul sito del W.H.O. (l'OMS internazionale).

  • 20 gennaio 2020. Primo report del WHO sul coronavirus. Il report parte dalla data del 31 dicembre 2019 quando viene segnalato il primo caso di coronavirus a Wuhan in Cina. Segue riportando i casi successivi fino al 20 gennaio. In quel periodo (inizio del focolaio) i casi erano: 278 in Cina, 2 in Thailandia, 1 in Giappone, e 1 in Corea. Di questi casi, 6 sono morti a Wuhan.
  • 21 e 22 gennaio. WHO riporta i dati del coronavirus in Cina, Thailandia, Corea e Giappone.
  • 23 gennaio. Ecco la new entry: come si vede dalla mappa del WHO, si riporta sì la situazione del focolaio, ma c'è un cittadino americano che ha contratto il coronavirus ed è già negli Stati Uniti.
  • 24 gennaio. Report dei casi in Cina che aumentano e muoiono. C'è sempre il cittadino americano come unico caso esterno.
  • 25 gennaio. WHO riporta la situazione in Cina e: 2 casi negli Stati Uniti e 3 in Francia.
  • 26 gennaio. WHO riporta la situazione in Cina e: 2 casi negli Stati Uniti, 3 in Francia e 4 in Australia.
  • 27 gennaio. WHO riporta la situazione in Cina e: 2 casi negli Stati Uniti, 3 in Francia, 4 in Australia e 1 in Canada.
  • 28 gennaio. Oltre ai dati già riportati fino ad ora, si aggiunge il contagio anche in Germania.
  • 29 gennaio. Oltre ai dati già riportati fino ad ora, si aggiunge il contagio anche negli Emirati Arabi.
  • 30 gennaio. Oltre ai dati già riportati fino ad ora, si aggiunge il contagio anche in Finlandia.


Quindi, fino a qui, oltre al focolaio in Cina (Thailandia, Corea, Giappone) riportato fin dall'inizio; i Paesi coinvolti sono gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada, la Germania, gli Emirati Arabi e la Finlandia. Fino a questo momento il WHO aveva allertato parlando di “rischio elevato” per la Cina e “rischio moderato” per la situazione globale.
E da qui in poi, riguarda proprio noi e tutto cambia...

-31 gennaio. Oltre ai dati già riportati (e con numero in crescita) fino ad ora, si aggiunge il contagio in Italia con due casi.
  • 1 febbraio. Oltre ai dati già riportati, si aggiungono Russia (2 contagiati), Spagna (un contagiato) e Svezia (un contagiato).
  • 2 febbraio. Si aggiunge l'Inghilterra con un contagiato. Primo decesso fuori dalla Cina, è alle Filippine.
  • 3 febbraio. Aumentano i contagiati in Germania e negli Stati Uniti. In Italia siamo sempre a due casi.
  • 4 febbraio. Il WHO comunica il rischio “alto” per tutto il mondo e “molto alto” per la Cina.
  • 5 febbraio. Ai Paesi contagiati si aggiungono Belgio e India. In Italia siamo sempre a due casi.
  • 7 febbraio. Situazione dei Paesi contagiati identica. In Italia si sale a 3 contagiati. Siamo sempre ad un solo morto al di fuori della Cina (quello nelle Filippine).
  • 9 febbraio. Stessa situazione mondiale. In Cina si è arrivati a 812 morti, 37.251 contagiati.
  • 10 febbraio. Stessa situazione nel mondo ed in Italia. In Germania i contagi sono saliti a 14 e negli Stati Uniti a 12.
  • 12 febbraio. Stessa situazione nel mondo ed in Italia. In Cina i morti sono 1.114.
  • 13 febbraio. Alcuni partecipanti ad una conferenza a Singapore ed un'altra conferenza in Francia, sono positivi al Coronavirus. (Entrambe le conferenze si erano tenute a fine gennaio). La situazione in Italia è sempre la stessa. Non ci sono altri decessi fuori dalla Cina.
  • 14 febbraio. Nessun nuovo Paese. C'è il secondo morto fuori dalla Cina, è in Giappone, e non era stato in Cina.
  • 15 febbraio. Un contagiato in Egitto.
  • 16 febbraio. Un morto in Francia, ma si trattava di un turista cinese.
  • 20 febbraio. In Iran muoiono due persone che avevano il coronavirus. Quindi, in questa data è arrivato il contagio in Iran e le due persone sono morte.
  • 22 febbraio. Il coronavirus arriva in Palestina e Libano. In Italia il numero dei contagi sale a 9. In Iran ci altri due decessi. In totale ci sono 11 decessi fuori dalla Cina.
  • 23 febbraio. In Italia il numero dei contagiati sale a 76 e ci sono due decessi; esce il primo decreto legge riguardante il virus. In Corea con 602 contagiati, ci sono 8 decessi.
  • 24 febbraio. Il coronavirus arriva in Kuwait. In Italia ci sono 124 contagiati.
  • 25 febbraio. Il coronavirus arriva in Afghanistan, Bahrain, Iraq ed Oman. In Italia siamo a 229 contagiati e 6 morti.
  • 26 febbraio. Il coronavirus arriva in Algeria, Austria, Croazia e Svizzera. E' il primo giorno dove il report dei contagi è più alto fuori dalla Cina che dentro la Cina. In Italia 322 contagiati e 11 morti.
  • 27 febbraio. Il coronavirus arriva in altri 9 Paesi: Brasile, Danimarca, Estonia, Georgia, Grecia, Norvegia, Pakistan, Romania, e Macedonia. La Cina ha 2747 morti e e 78630 contagiati. In Italia ci sono 400 contagiati e 12 decessi. In Iran 141 contagiati e 22 morti.
  • 28 febbraio. Il Coronavirus arriva in altri 5 Paesi: Bielorussia, Lituania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Nigeria. Il WHO dichiara il “livello rischio molto alto” in tutto mondo. In Italia ci sono 650 contagiati e 17 morti. Fuori dalla Cina i morti sono arrivati a 67.
  • 29 febbraio. Il coronavirus arriva in Messico e San Marino. In Italia 888 contagiati e 21 decessi.
  • 1 marzo. Il coronavirus arriva in altri 5 Paesi: Azerbaijan, Ecuador, Irlanda, Monaco e Quatar. In Italia si arriva a 1128 contagiati e 29 decessi. In Iran 593 contagiati e 43 decessi.
  • 2 marzo. Il coronavirus arriva in altri 6 Paesi: Armenia, Repubblica Ceca, Repubblica Dominicana, Lussemburgo, Indonesia, Islanda. In Italia 1689 contagi e 35 decessi. In Iran 978 contagi e 54 decessi. La WHO manda una delegazione in Iran per capire il contagio. Siamo a 122 decessi nel mondo fuori dalla Cina.
  • 3 marzo. Il coronavirus arriva in altri 8 Paesi: Andorra, Giordania, Lettonia, Marocco, Portogallo, Arabia Saudita, Senegal e Tunisia. Italia 2036 contagi e 52 decessi. Francia e Germania sono sotto ai 200 contagi, gli Stati Uniti hanno 64 contagiati e due decessi, l'Australia 33 contagi ed un decesso (ricordo che questi Paesi sono stati fra i primi contagiati). In Iran 1502 contagi e 66 decessi.
  • 4 marzo. Il coronavirus arriva in altri 4 Paesi: Argentina, Chile, Polonia e Ukraina. Italia 2502 contagi e 80 decessi. Negli Stati Uniti 108 contagi e 6 decessi.
  • 5 marzo. Altri 5 Paesi son contagiati: Bosnia e Erzegovina, Gibilterra, Ungheria, Slovenia e Palestina (West Bank). In Italia 3089 contagi e 107 decessi. I morti fuori dalla Cina salgono a 266.
  • 6 marzo. Il coronoavirus arriva in altri 4 Paesi: Bhutan, Camerun, Serbia e Sud Africa. Italia 3858 contagiati e 148 decessi. Iran 3513 contagiati e 107 decessi.
  • 7 marzo. Il coronavirus arriva in altri 5 Paesi: Colombia, Vaticano, Perù, Serbia e Togo. In Italia 4636 contagi e 197 decessi. In Iran 4747 contagi e 124 decessi. Il Canada (uno dei primi ad essere contagiato) ha 51 contagi e zero decessi.
  • 8 marzo. Il coronavirus arriva in altri 8 Paesi: Bulgaria, Costa Rica, Isole Faroe, Guiana Francese, Maldive, Malta, Martinica, Moldavia. In Italia 5883 contagi e 234 decessi. In Germania 795 contagi e zero decessi. Siamo a 484 decessi fuori dalla Cina.
  • 9 marzo. Il coronavirus arriva in altri 3 Paesi: Bangladesh, Albania e Paraguay. Diminuiscono contagi e decessi in Cina e Corea. In Italia 7375 contagi e 366 decessi.
  • 10 marzo. Il coronavirus arriva in altri 5 Paesi: Brunei, Mongolia, Cipro, Panama e Guernsey. In Italia 9172 contagi e 463 decessi. In Iran 7161 contagi e 237 decessi.
  • 11 marzo. Il coronavirus arriva in altri 4 Paesi: Bolivia, Giamaica, Burkina Faso e Congo. In Italia 10.149 contagi e 631 decessi. In Iran 8.042 contagi e 291 decessi.
  • 12 marzo. Il coronavirus arriva in altri 4 Paesi: Polinesia Francese, Turchia, Honduras e Costa D'avorio. In Italia 12.462 contagi e 827 decessi. Francia e Spagna hanno superato i 2.000 contagi. In Iran 9.000 contagi e 354 decessi.
  • 13 marzo. Il coronavirus arriva in altri 5 Paesi: Jersey, Reunion, Saint Vincent, Cuba e Guyana. In Italia 15.113 contagi e 1.016 decessi. In Iran 10.075 contagi e 429 decessi.
  • 14 marzo. Il coronavirus arriva in altri 12 Paesi e siccome iniziano ad essere tanti e anche il WHO è stanco, non vengono nemmeno riportati i nomi dei Paesi. Un dato singolare: in Nepal dall'inizio del focolaio c'è stato un contagiato e sono passati 50 giorni da quel report; si è fermato così. In Italia 17.660 contagi e 1268 decessi.
  • 15 marzo. Il coronavirus arriva in altri 9 Paesi situati in Africa, Europa e Stati Uniti. In Italia 21.157 contagi e 1.441 decessi.
  • 16 marzo. Il coronavirus arriva in altri 4 Paesi sempre nelle aree del giorno precedente. In Italia 24.747 contagi e 1.809 decessi. In Iran 14.991 contagi e 853 decessi.
  • 17 marzo. Il coronavirus arriva in altri 8 Paesi: Tanzania, Liberia, Benin, Isole Vergini, Aruba, Bahamas, Somalia e Guam. In Italia ci sono 27.980 contagi e 2.503 decessi.



Questo qui sopra è un cazzo di bollettino di guerra.

Come scrissi nel primo articolo: covid 19 è un prodotto, detto meglio... una bomba.

Fa e farà danni enormi dove la sanità pubblica non funziona. Fa e farà danni economici e psicologici enormi. E' la realtà della guerra e solo in alcuni Paesi sono preparati, perchè la stanno già vivendo da anni.

Mi correggo, invece, su un'ipotesi fatta (sempre nel primo articolo). Ipotizzavo che fosse accaduto in Italia per come avevano reagito gli italiani...
Oggi, che c'è l'identico protocollo nella maggior parte del mondo, si hanno le stesse reazioni. Quindi, non credo abbiamo nulla da rimproverarci; se non di essere umani (come tutti)
Credo, invece, riguardando questi dati e confrontandoli con le singole storie nei singoli Paesi (cioè come sia arrivato il primo contagio in ogni zona); che l'Italia sia stata “vittima” di essere il centro del turismo in Europa e, quindi, il centro di “movimenti” da e per tutto il mondo.
Come potete notare dai dati, l'impennata dei Paesi contagiati è dal 28 febbraio in poi. In quei giorni, la maggior parte delle persone che si trovavano fuori dal proprio Paese (per lavoro o per altro), si sono affrettati a rientrare, forse portando con sé il virus. Quest'ultima, se non è così, allora è stato perfettamente seminato in tutto il mondo.

Quest'ultimo articolo si basa sui dati ufficiali pubblicati dall'WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità in inglese).


Dedicato a chi perde la vita, il lavoro, la casa, la lucidità. Insomma, alle vittime.

Segue 4 parte....






RICHIESTA RIMBORSO



  • A Tper (Trasporto Pubblico Emilia Romagna)
  • Al Sindaco di Bologna
  • Al Presidente della Regione Emilia Romagna


Bologna, 18 marzo 2020


OGGETTO: abbonamento mensile trasporto pubblico


Egregi Voi tutti,
vista la data di decreto ministeriale ove si invita la popolazione a non muoversi nella “zona protetta Italia”, ove, altresì, si invita a non uscire di casa e vieta lo spostamento da un Comune all'altro Comune causa epidemia di coronavirus;
vista la riduzione dei mezzi di trasporto sugli orari;
vista la cancellazione di alcune linee bus e treni;
visto il senso civico al quale si fa appello;
vista la grave crisi economica che in molti stiamo e dovremo affrontare;
vista la situazione tutta, ove le persone non si spostano più (anche volendo);

CHIEDO

Che venga data la possibilità online di chiedere il rimborso per gli abbonamenti mensili di marzo a vs servizio di trasporto pubblico per non averne usufruito o usufruito solo nei primi 3 giorni di marzo.


Sarebbe gesto di solidarietà a tutti e di correttezza prendere in considerazione questa richiesta, vista la grave situazione nella quale ci troviamo (di salute, economica e psicologica).

Resto in attesa di vs gentile riscontro,

Samantha Comizzoli



l'ho scritta per il bacino dell'Emilia Romagna; ma chi lo desidera può cambiare i dati per la propria Regione. Per l'Emilia Romagna gli indirizzi mail sono: segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it
Sindaco@comune.bologna.it
e la pagina contatti di tper: https://www.tper.it/cliente/parla-con-tper-modulo-reclami

domenica 15 marzo 2020

CORONAVIRUS, OVVERO IL TERRORISMO (PARTE SECONDA)




Quello che avrei voluto scrivere nella seconda parte, finisce nella terza, perchè c'è già un dato importante e ben visibile a tutti del quale poter parlare con certezza.
Ovvero...

Non è passata neanche una settimana dal lockout ed è diventato quasi impossibile esprimere un parere politico sulla situazione. Sui social (spazio d'incontro in questo momento), si scatenano: liti, offese, minacce, aggressività, cattiveria invadendo lo spazio altrui.
Quando non si hanno argomentazioni, ne escono frasi come “non sei un medico pertanto non puoi parlarne”. Ora per parlare di Dio, ne devono parlare solo i preti? E per parlare di sesso? Solo le pornostar? Inoltre, suona molto come “non puoi parlare perchè non sei di qui” (quest'ultima, quante volte l'abbiam sentita).
Vengono infamati chi è dovuto rientrare al sud (persone che molto probabilmente hanno perso il lavoro, la casa e/o hanno finito i soldi).
E' emerso tutto l'egoismo che contraddistingue il genere umano. Si è incazzati perchè è toccato a noi. E questo è un dato certo perchè si muore tutti i giorni per Ebola, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore tutti i giorni per la malaria, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore tutti i giorni in Palestina perchè ti sparano, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore, addirittura, nelle prigioni italiane, proprio in questo momento; ma non frega un cazzo neanche di questo. Si muore, da anni, per inquinamento ambientale (prodotto e creato), ma non frega un cazzo.
Si punta il dito contro tutti, tranne verso i veri mostri. Facile (nelle casette dorate, con la connessione internet e con gli stipendi che arrivano ancora) fare la guerra ai più poveri.

Ed ecco l'altro dato emerso, l'ipocrisia.
Parrebbe che oggi ci si preoccupi dei vecchi che stanno morendo attaccati al respiratore. Ma davvero? Gli stessi vecchi che fino a una settimana fa passavano la loro vita da soli o nelle case di riposo. Gli stessi vecchi che quando si ammalano diventano un peso per la famiglia che deve prendersene cura e se poi diventano ingestibili e cattivi (perchè quando ci si ammala si diventa cattivi), ecco... molti desiderano che muoiano.
Mi sono chiesta in questi giorni... se sono in strada e mi sento male (un infarto o anche solo uno svenimento), secondo me...nessuno si avvicina per prestarmi aiuto. Penserebbero alla paura (contagio e sanzione); penserebbero, appunto, prima a se stessi.

Un altro comportamento ipocrita: fino ad un mese fa, come si parlava dei medici, degli infermieri, degli ospedali in generale? Oggi si sono trasformati in eroi?



Dedicato, sempre, a chi sta perdendo la vita, il lavoro, la casa. Insomma, le vittime.

(continuerà con la terza parte)

martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS, OVVERO IL TERRORISMO




Sono giorni che penso se scriverlo o no, soprattutto pensando se serva scriverlo o no. Sicuramente quest'articolo mi farà passare per pazza per molti, ad altri starò semplicemente sulle balle; nessun apprezzamento pertanto. Ma, da ore, sto pensando ai 7 prigionieri morti nelle carceri in Italia ed a tutti quelli che si impiccheranno nei prossimi mesi perchè non hanno più un lavoro, una casa ed i soldi per mangiare. Ovvero, sto pensando alle vittime che ci sono e ci saranno.
Per le vittime, devo scrivere.
Il numero dei decessi da coronavirus, è tutt'oggi più basso del numero dei decessi (nella stessa fascia d'età e con patologie) dei morti a seguito di un'influenza.
Molte città d'Italia non hanno avuto contagi (seppur è ridicolo usare il concetto di contagiati perchè i tamponi vengono eseguiti solamente su un bassissimo numero di persone, non come se ci fosse un'epidemia). In parecchie città non vi è stato alcun decesso.
Eppure, oggi, viviamo in un clima di guerra:
  • zona rossa
  • vietato il movimento
  • locali chiusi con orari da coprifuoco
  • supermercati presi d'assalto
  • scuole chiuse
  • palestre, piscine,musei, luoghi di aggregazione chiusi
  • paura del prossimo
  • territorio militarizzato

Partendo dal principio che, per me, è fin troppo evidente che non c'è nessuna epidemia/pandemia mortale; mi sono chiesta quale sia lo scopo di tutto questo, considerando l'enorme danno creato.
Conoscendo la vita nei Paesi in guerra, leggendo varie fonti e confrontandomi con altre persone che guardano all'Italia allibiti; sono arrivata a questi parziali ipotetici obiettivi:
  • azzeramento dell'economia di un Paese per guadagno nella sua ricostruzione (vedi post terremoto, dove la protezione civile rideva)
  • esperimento di controllo sociale
  • esperimento di controllo dei movimenti
  • esercitazione militare (Defender Europe 20)
  • incremento dell' e-commerce e di metodi di studio via internet
  • lavoro sul DNA
  • finanziamenti alla sanità pubblica e nuove assunzioni (era troppo al collasso)
  • limitazione all'inquinamento dell'aria
Chi ha creato questo prodotto è un mostro geniale; uno con i contro-coglioni. Non lo rispetto, ma devo riconoscere la sua furbizia. Ha, dapprima, lanciato un vero virus in Cina per massacrarli economicamente e ha poi voluto vedere in quale altro Paese si poteva “vendere” il prodotto. E, mi spiace doverlo dire, ma solo gli italiani hanno reagito con panico e paura nei primi giorni. La Germania, la Francia, la Spagna non se la sono bevuta. Vietare gli aggregamenti, la cultura, l'educazione, i movimenti.... non sono provvedimenti, ma metodi del periodo fascista e metodo che ho già conosciuto in Palestina.
E' un'arma di guerra e, come tutte le armi, quando si lancia, fa dei danni. Oltre al danno economico ci sono delle vittime come ho già accennato all'inizio:
  • i vecchi già malati
  • i detenuti uccisi nelle rivolte in prigione
  • chi si toglierà la vita a seguito del danno economico
Chi ha applicato il prodotto coronavirus in Italia sono:
  • i media
  • il governo
  • la protezione civile
Escludo i medici, per il momento, perchè c'è stato chi fin dall'inizio urlava la verità ed, in ogni caso, si sono adeguati a fronteggiare il tutto. Ringrazio fin d'ora, chi ha urlato la verità (anche i giornalisti ai quali è stata censurata).


Ai responsabili, invece, va quanto segue:


  • Al presidente del Consiglio, Conte Giuseppe
  • Alla protezione civile
  • a tutti i media italiani


Premesso che:
  • nel mese di febbraio 2020, a seguito della pandemia scoppiata in Cina, i media italiani hanno gridato alla pandemia in Italia
  • A seguito del primo punto venivano chiuse scuole ed atenei
  • A fine febbraio/inizio marzo le notizie divulgate dai media continuavano, e venivano, altresì, dichiarate “zone rosse” la Lombardia e alcune città in altre regioni
  • Il 10 marzo veniva dichiarata “zona rossa” l'Italia intera
  • i numeri di contagiati e di decessi venivano dichiarati dalla Protezione Civile
Premesso, in breve, tutto quanto sopra citato, parrebbe che:
  • parte dei decessi divulgati dai media e protezione civile (ancora prima delle autopsie) sia stata, poi, smentita
  • notizie di autobus fermati, treni in ritardo o cancellati a causa dei tamponi per coronavirus, siano state false
  • ad oggi, i decessi citati, non siano per coronavirus, ma per l'aggravarsi di situazioni patologiche già gravi compromesse dal virus come con una qualsiasi influenza
  • quanto messo in atto da voi tutti, avrebbe generato panico, paure, psicosi nella popolazione in Italia e gravissimo danno economico
  • in data 09 marzo, nelle prigioni italiane, sono scoppiate rivolte per la cancellazione dei colloqui con i parenti e sono morte 7 persone
  • la struttura sanitaria italiana non è attrezzata né preparata a fronteggiare una pandemia
Premesso tutto ciò,

VI DIFFIDO

dal continuare a prendere per il culo la popolazione in Italia, dal tenere l'intero territorio sotto controllo militare e, altresì, dal continuare a farci fare la figura del “paese delle banane”


Samantha Comizzoli


Concludo con due storielle di questo periodo; immagino che anche voi che leggete ne avrete tante, ma voglio concludere con un sorriso...
  1. una persona a me cara, disabile al 100% per problemi mentali è stata dal suo medico questa settimana. Il medico le ha chiesto “signora, come l'ha presa questa storia del coronavirus?”, risposta della paziente, anche anziana: “dottore, non ho cambiato una virgola della mia vita”, il medico: “bene, brava, le diminuisco gli psicofarmaci”.
  2. Quando settimana scorsa sono arrivata a Bologna, sono andata al pronto soccorso per quel problema di salute che ho (fuoco di sant'antonio di continuo). Mi hanno dato il codice verde. Avevo davanti 7 persone e dovevo aspettare 249 minuti. Dopo un'ora e mezza che aspettavo, avevo sempre davanti 7 persone e avevo sempre 249 minuti perchè arrivavano persone in codice rosso e, ovviamente, passavano davanti. Così ho deciso di andarmene, ma volevo avvisare al triage e mi sono rimessa in coda. Davanti a me ci sono due pazienti sulle barelle in codice rosso che stanno facendo l'accettazione ed un ragazzo . Il ragazzo lamenta di avere la febbre alta e fatica a respirare. Si ferma tutto con la frase “colleghi, parte il protocollo, dobbiamo vestirci”. Il protocollo era, come avrete capito, quello per il coronavirus. Il “vestirsi”, nella sanità pubblica italiana era semplicemente mettersi il camice verde, il cappellino verde ed i calzari.....come in sala operatoria; perchè non hanno altro. Nel frattempo, i due moribondi sulle barelle, vengono abbandonati ed al ragazzo vengono dati la mascherina ed i guanti.
    Noi, siamo sempre lì in fila, dietro di lui. A quel punto mi è uscita la frase “scusate, se lui avesse il coronavirus, noi che siamo qui vicino a lui....siamo gli stronzi che se lo prendono?”. Ho lasciato il pronto soccorso senza avvisare. Amen.
p.s.: al primo checkpoint che mi fermano, mi metto la kheffia sulla faccia e tiro le pietre (ci sono già passata altrove).


Dedicato a tutti coloro che stanno perdendo la vita, il lavoro, la casa. Insomma, alle vittime.