venerdì 29 giugno 2018

CHI E' WAEL ALFAQUEEH




Chi ha seguito i miei anni in Palestina o chi è stato a Nablus, conosce Wael; ma molti di voi non sanno chi è Wael Alfaqueeh. Non troverete link o video interviste di Wael, perchè non ama parlare in pubblico. Molte foto, sì, delle attività che svolgeva con il centro Tanweer; ma, con questo articolo, vi parlo un po' di lui e lo faccio con le mie modalità. Quindi, tutto quello che segue sono MIE parole e MIEI pensieri (lo preciso).
Wael è il coordinatore del Centro culturale Tanweer a Nablus. E' già stato prigioniero politico in mano agli israeliani 3 volte (questa è la quarta volta).
E' sempre stato in prima linea, davanti ai soldati e con il volontariato. Abbiamo preso i proiettili assieme, fianco a fianco. Wael è conosciuto in tutto il mondo grazie a com'è, ai rapporti di amicizia/compagno che stringe con gli internazionali che vanno a Nablus. Essere amico/compagno non significa bere il caffè assieme, significa “esserci con i fatti”.
Il mio rapporto con Wael iniziò di merda. Facevamo entrambi parte di un gruppo che buttò fuori Wael ed un altro palestinese con una storiella montata ad arte. Io ho contribuito (inconsciamente) a questa cacciata; non sapendo che quel gruppo era già sotto potere israeliano. Passarono i mesi e le vicende (nel frattempo Wael continuava a lottare contro l'occupazione della Palestina) e quel gruppo buttò fuori anche me. Come dissi nel film. Mi ritrovai assieme a due compagni, per strada con le valigie, di sera, con Nablus che stava per essere attaccata dai soldati israeliani, durante il ramadan. In quel momento chiamai Wael. Nonostante l'ora dell'iftar, Wael si precipitò in nostro aiuto. Ci portò in un hotel per qualche notte, per tamponare l'emergenza. Poi ci trovò una sistemazione. Da lì, iniziammo a lavorare assieme.
Vi ho raccontato quest'episodio per far capire cosa intendo per “compagno/amico”.
Dopo fui deportata e con lo spirito di continuare a fare qualcosa per la Palestina, ho collegato Wael a Radio Nuova Resistenza. Ne è nato un bel progetto, attraverso il quale da Nablus (e più precisamente dal Centro Tanweer) trasmettono alla radio musica, notizie e voci dalla Palestina. Poi, Wael, è stato preso una terza volta dai soldati israeliani. Imprigionato per mesi, era stato rilasciato da poco.
Ed ora.... due notti fa, i soldati israeliani sono andati a prenderlo in casa. Wael è marito, padre e nonno. Immaginate...in casa...di notte davanti a tutta la famiglia.
Non riesco a nascondere la mia preoccupazione per questo quarto rapimento. Non me l'aspettavo davvero; ed il commento più sovente è “un'altra volta?”
Ecco, vedete, penso una cosa.... pensate ai lupi. Un lupo viene cacciato sempre, tutta la vita. Non è che ogni volta che viene attaccato, pensa “oh, no..un'altra volta?”. No, appena viene nuovamente attaccato, il lupo si difende, morde, attacca, lotta. Senza star lì a fare altri pensieri. Wael è un lottatore, di intelligenza e sensibilità. Suo figlio mi ha detto più volte di essere orgoglioso di lui e sa che sta sacrificando la sua vita per la liberazione del Popolo palestinese.
L'ultima volta che è uscito dalla prigionia, ha portato la sua famiglia al ristorante a Rafhidia (è il quartiere dei ristoranti a Nablus). Andavano a cena in un vecchio e noto ristorante palestinese. Il ristorante era quasi vuoto. A fianco, c'era la coda sulla strada per entrare a mangiare da KFC (a Rafhidia hanno aperto KFC, Pizza hut, e altre porcate simili grazie all'autorità palestinese). La figlia di Wael disse: “vedi padre, tu rischi e sacrifichi la tua vita per questo....li vedi, cosa fanno? Vanno a mangiare il pollo americano-israeliano”. Wael gli rispose: “no, io rischio e sacrifico la mia vita per chi non può neanche comprare il pane né il pollo”. Questo è Wael Alfaqueeh.
Ripeto, Wael è una persona intelligente; sa benissimo quando parla, con chi sta parlando. Non sono certo io a potergli dare consiglio (anzi, è sempre stato il contrario). Sa benissimo, se al suo fianco ci sono dei collaboratori di israele. Se ha scelto di continuare a lottare lo stesso, è per SACRIFICIO e sa il prezzo che si paga. E' palestinese e non ha molta scelta.
Io però faccio la mia scelta, perchè sono in Italia e pertanto (questo è per voi che mi leggete, perchè lo so che mi leggete) il vostro passaporto israeliano in terra di Nablus, ve lo potete infilare nel culo.

Sto cercando di organizzare un presidio per chiedere la liberazione di Wael e tutti i prigionieri politici palestinesi. Non servirà a liberarlo, ma almeno servirà di supporto morale alla famiglia, alla Palestina e a noi..per sentirci meno inutili. Vi aggiornerò in merito.


Porto brutte notizie:


Ieri è morto Maher Saleh. Maher aveva lottato contro il cancro per anni e aveva lottato contro israele per tutta la vita. Paramedico volontario, era sempre lì ad aiutare tutti, in prima linea. C'è stato anche per me, quando mi hanno sparato e c'è stato per tutti fino quasi agli ultimi giorni. Oggi si è spenta la luce di un eroe a Nablus, ora la sua luce la cercherò tutte le sere lassù fra le stelle. Suo caro amico, Wael Alfaqeeh, non è potuto nemmeno essergli vicino nelle ultime ore; perchè è stato preso dai soldati israeliani.... Questa è la Palestina.
Ripropongo l'intervista che avevo fatto a Maher, quando oramai ero stata deportata; pertanto è via skype.
Un grido forte per te, fratello Maher.
https://www.youtube.com/watch?v=VRFbgyRMgj4


venerdì 8 giugno 2018

AQUILONI VS DRONI




Ripenso alle recenti giornate di genocidio palestinese a Gaza.... Negli anni ho notato che ad ogni attacco di massa, gli israeliani hanno sperimentato nuove armi/munizioni. Fosforo bianco, proiettili farfalla, dum-dum, bussolotti di gomma per distanza “ravvicinata”, gas lacrimogeni all'ammoniaca non classificati, etc.etc.
Anche in quest'ultimo attacco c'è stata una new entry: i gas sparati dai droni. Oltre ai cecchini israeliani appostati al confine, che hanno fatto tiro al piattello sui palestinesi; c'è stato l'uso dei droni per sparare i gas lacrimogeni direttamente sulle teste dei palestinesi. Da questa modalità è scaturita la morte di una bimba di 8 mesi.
Quest'ultima tecnica non è cosa da poco. In questo modo possono arrivare direttamente e senza l'impiego dei soldati che sparano a pochi metri. Ma, soprattutto, hanno la possibilità di “entrare” a Gaza.
I palestinesi, però, che non hanno quasi nulla in fatto di armi; sono da invidiare. Hanno ancora la completa armonia con la Terra, hanno ingegno e Resistenza. Anch'essi hanno, ogni volta, avuto idee per lottare contro il grande mostro che è israele.
Mi ricordo i racconti della prima Intifada dei palestinesi: bombe fatte facendo macerare la spazzatura nei sacchetti di plastica, che posizionati sulle strade facevano uscire di strada le jeep dei soldati israeliani, una volta che venivano schiacciate dalle ruote. Oppure mi ricordo i fuochi d'artificio sparati contro gli israeliani ed il muro..di grande effetto.
E anche in quest'ultimo attacco israeliano, i palestinesi, hanno dimostrato la loro grandezza. Da sempre in Palestina volano gli aquiloni, fatti soprattutto con i sacchi della spazzatura. Sono simbolo di libertà. Ecco, da Gaza hanno iniziato a far volare gli aquiloni e i palloncini riempiti d'elio... attaccandoci sotto le molotov.
La brezza del mare di Gaza aiuta gli audaci e spinge con una certa velocità, quelle opere d'ingegneria verso gli insediamenti illegali israeliani. Bruciano i campi coltivati israeliani ed il vento, ancora una volta, aiuta.
Pensate anche solamente allo spirito che i palestinesi hanno; vedere che uccidono 62 persone in un giorno, che ti arrivano i droni sulla testa, che ci sono 7000 prigionieri politici, che il mondo appoggia questo genocidio... e loro lanciano gli aquiloni e i palloncini. Lo scudo protettivo israeliano non riesce a fermali, i soldati non li intercettano a meno che non siano lanciati di notte. L'ultimo commento dell'IDF è che studieranno un “modo” per intercettarli... Cazzo, ancora una volta li hanno messi in crisi. Mettono in difficoltà l'esercito più potente al mondo con 3 aquiloni fatti con i sacchi della spazzatura. E' bellissima la Resistenza palestinese. Non si fermerà mai. I coloni israeliani possono solo abbassare le braghe ed andarsene oppure accettare che vivranno sempre in questo clima.

mercoledì 6 giugno 2018

israele, E' VERO..




E' vero quando israele dice di essere l'unica democrazia del Medio Oriente; infatti il governo israeliano è stato democraticamente eletto dal popolo israeliano (coloni) che rappresenta benissimo.
E' vero quando israele dice che i sionisti sono il popolo eletto; infatti sono il popolo eletto, dal male e per fare del male.
E' vero quando israele dice che l'uccisione degli infermieri, dei giornalisti, degli internazionali, dei bambini palestinesi..sono un incidente; infatti è assolutamente un incidente che ci siano mostri di tale livello liberi di uccidere (non dovevano proprio nascere).
E' vero quando israele dice che hanno il diritto al ritorno alla terra; infatti alla terra ci torniamo tutti prima o poi (perchè tutti moriamo).
E' vero quando israele dice che i palestinesi vanno uccisi perchè non possono tenere tutti in prigione; infatti ne uccidono così tanti che si arriva a perdere il conto.
Do ragione, come avete letto, ad israele e su queste ragioni, sul nazionalismo sul quale si basa israele, sull'orgoglio di essere soldati....non capisco, vi giuro, non capisco perchè attacchino il mio film israele, IL CANCRO. Non me lo spiego, perchè visto l'orgoglio ed i premi che vengono dati ai soldati israeliani per quello che fanno, scusate...ma dovrebbero essere orgogliosi che faccio vedere nel film, l'operato dei soldati/israeliani. Forse è il caso che gli cambi il titolo con “abbiamo vinto”, così possono farlo girare nelle scuole israeliane, nelle serate organizzate da Sinistra per israele o Italia per israele o Progetto Dreyfuss.... e godere davanti ai soldati che torturano i bambini, che li rapiscono, che uccidono. Così come un pedofilo gode e si vanta di aver stuprato un bambino di 6 anni.