venerdì 28 febbraio 2014

EROI PER SCELTA


Un anno fa circa mi sono avvicinata all'ISM tramite il training della Rete Italiana di supporto. Avevo già intenzione di partire per la Palestina, ma è grazie a quel training che sono riuscita ad entrare e a non subire danni sul posto.
A mesi di distanza sono ancora qui con l'ISM, per i suoi principi e per il metodo di lavoro; ed ancora, come allora, penso che chi viene qui in Palestina a fare interposizione non violenta al mostro, sia un eroe, per scelta.
In un mese 5 attivisti sono stati deportati dopo essere stati arrestati illegalmente e, novità dell'ultimo periodo, dopo aver subito torture fisiche e psicologiche nel periodo di detenzione.
Fabio, italiano, è stato per diversi giorni detenuto all'interno di un centro paragonabile ai nostri CIE. Dopo ore senz'acqua ha chiesto di bere e gli hanno risposto “se hai sete puoi bere il mio piscio”. Vincent, svizzero, è stato preso a calci sulle costole e gli hanno pressato il viso per terra, in una pozzanghera. Un'altra attivista è stata presa mentre faceva presenza ad un processo in Tribunale e schiaffeggiata.
Ora sono qui e vedo la mia collega, un'altra eroina per scelta. E' una ragazza madre che per 10 anni ha lottato contro la leucemia e ha vinto. Dorme attaccata ad un respiratore e quando è stata arrestata l'hanno lasciata per 12 ore al freddo appositamente con l'aria condizionata (è inverno). Lei è qui, che difende i diritti umani e fa interposizione non violenta ai crimini che israele continua a perpetrare tutti i giorni.
Ora, difronte alla popolazione palestinese che subisce di peggio da quasi cent'anni, noi siamo nulla. Quello che subisce il Popolo Palestinese non è nemmeno paragonabile a quello che succede a noi, ma continuo a reputare tutti gli attivisti che vengono qui degli eroi perchè noi, non ci siamo nati qui, questa non è la nostra lotta “per forza”, è per scelta.
So che la Rete Italiana di supporto sta per eseguire altri training in Italia, andateci. Fatelo per questo Popolo che lotta, per tutti i bambini palestinesi, per la mia collega attaccata ad un respiratore, per Fabio, perchè i diritti umani sono di tutti e se non si fa tutto il possibile per difenderli o si è complici o si è colpevoli. E se proprio non potete recarvi ai training in Italia, venite qui comunque e sul posto affronterete un altro training di preparazione.

La miglior risposta all'ondata di stop verso gli attivisti che è arrivata, è che per ogni attivista deportato ne arrivino altri 3.

ARMI CHIMICHE SUI CIVILI A KUFFR QADDUM

Oggi a Kuffr Qaddum l'attacco dei soldati è durato 4 ore e mezza piene di lanci di gas, rubber bullet e la skunk water (arma chimica). Si è resistito fino alla fine, fino a quando i soldati non sono arretrati. 

mercoledì 26 febbraio 2014

I BAMBINI DI ASSIRA

 Oggi abbiamo passato una bellissima giornata ad Assira, lezione di musica e canto con i bambini del Retaj centre di Hakima.
La canzone era "Bella ciao", accompagnati da chitarra. Quando abbiamo tradotto loro il testo sono rimasti entusiasti del significato. Sanno che Vittorio Arrigoni l'aveva insegnata ai bambini a Gaza e allora mi hanno chiesto "ma in Italia ci sono molti coloni illegali?". Gli ho sorriso perchè la risposta che avevo sarebbe stata politico/complicata. Non potevo liquidarla con un "no".
La canzone in italiano non era facile per loro. Uno di loro quando gli ho detto che eravamo all'ultima strofa ha alzato le braccia e ha detto "Alhamdolillah"!
Si sono e ci siamo divertiti, ma terminata la lezione e saliti sul service per tornare a Nablus arrivano i soldati nel villaggio. Facciamo fermare il service perchè siamo pronti a fermarci sul posto, poi però i palestinesi  ci dicono che è il solito giro di perlustrazione che i soldati fanno nel villaggio.
Ora, immaginatevi questi bambini che vedete qui, davanti ai soldati che gli camminano fra le case con i fucili spianati e il dito sul grilletto; secondo voi, che stato d'animo hanno? Voi, come stareste?

Il video che allego è solo una brevissima parte, la versione integrale sarà pubblicata successivamente.

lunedì 24 febbraio 2014

TI ARRESTO, NIENTE SCUOLA...



Al Sawiya, Salfit. Ogni giorno i ragazzi di questo villaggio si incamminano per raggiungere la strada principale che collega Nablus a Ramallah per prendere l'autobus e andare a scuola. Ed ogni giorno i soldati arrivano alla fermata dell'autobus e li controllano, cercando di intimidirli. Questo accade perchè, secondo le forse di occupazione israeliane, i ragazzi non devono stare su quella strada per prendere l'autobus e andare a scuola.
Oggi, è successo il fatto anomalo per questo villaggio. Sono le 7,00 del mattino e i ragazzi sono fermi che aspettano l'autobus. Arrivano i soldati e prendono di mira uno di loro e gli dicono “ti arrestiamo perchè oggi abbiamo deciso che facciamo così e che non andrai a scuola”. Lui ha 20 anni e i libri sotto al braccio, cerca di parlare e gli amici chiedono ai soldati perchè lo arrestano.. Uno di loro riesce a filmare la scena, ma non c'è nulla da fare, gli legano i polsi con il laccio di plastica, lo caricano sulla jeep e lo portano via.
Nel pomeriggio i soldati attaccano il villaggio, arrivano con le jeep e tirano qualche sound bombs e granata gas fra le case. Poi se ne vanno.
Per tutto il giorno al checkpoint di Huwara fermano le auto e si formano code interminabili, soprattutto quando le persone rientrano dal lavoro.
Mentre sto scrivendo non sappiamo ancora che fine abbia fatto questo ragazzino.
Il suo nome è Aisa Yussef, ed è stato rapito questa mattina alle ore 7,00 sulla strada Nablus-Ramallah dai soldati israeliani.
Ecco i due video di questa mattina: il primo quando sono arrivati i soldati e il secondo quando l'hanno portato via.




sabato 22 febbraio 2014

Buona notte..

Chiudo oggi con questa bellissima e triste storia che mi ha raccontato ieri Odai Qaddomi. Ieri a Kuffr Qaddum hanno arrestato 7 shebab, uno di questi è il padre della bellissima bambina che vedete nella foto. Odai si è recato a casa sua e la bambina piangeva e ha chiesto ad Odai "quando torna il mio papà?". La casa di questa bambina ha l'intonaco alle pareti esterne, lo ha fatto il suo papà. Così Odai gli ha risposto "vedi, il tuo papà è bravo perchè sa fare l'intonaco così i soldati l'hanno preso perchè hanno bisogno che lui gli insegni come si fa l'intonaco. Quando loro avranno imparato lui tonerà a casa". La bambina ha iniziato a sorridere e Odai l'ha fotografata. Grazie Odai, se in questo mondo ci fossero più shebab come te qualche bambino in più avrebbe il sorriso. Buona notte dalla Palestina.


giovedì 20 febbraio 2014

Le ferite della Palestina

Sono le due di notte quando centinaia di soldati con le jeep invadono Kuffr Qaddum. Sono divisi in due gruppi e ogni gruppo ha in mano una lista di nomi. Si presentano alla casa di Murad Shtaiwi e bussano alla porta. In due lo prendono (anche se non fa resistenza) lo spintonano e lo buttano per terra. Murad perde le scarpe, lo trascinano sulle ginocchia e lo portano vicino alla jeep. Gli schiacciano la testa sulla strada, lo bendano e tentano di legargli le mani dietro alla schiena, ma Murad si oppone. Gli legano le mani davanti con una fascetta di plastica alla quale danno uno strattone per fargli male quando la chiudono.
Murad da quel momento non vede più nulla perchè bendato, ma capisce dai rumori che lo portano nell'insediamento illegale e per le modalità che hanno usato ha pensato al peggio.
Mentre accade tutto questo a Murad, vanno anche in altre case e arrestano altri 6 shebab. Uno di loro, in particolare, viene picchiato ed è ferito e Murad sente che grida "sto sanguinando dalla testa, mi hanno picchiato con le pistole". Di quest'ultimo ad ora, mentre sto scrivendo, non si sa più nulla; nemmeno se sia stato portato in qualche ospedale.
Murad viene detenuto per ore, fatto inginocchiare e lasciato lì, fatto star in piedi immobile per dure ore e lasciato lì e poi viene "invitato" a fermare la manifestazione di venerdì e gli atti violenti.
Murad risponde " Io non ho il potere di fermare la manifestazione perchè sono le persone che vogliono manifestare, non sono io che le faccio manifestare. Ma, a proposito di atti violenti, voi mi avete sparato dentro a casa, rotto i vetri, la mia figlia piccola è rimasta intossicata, rapito in questo modo e quindi vi chiedo.... chi è che fa violenza?"
Murad viene rilasciato dopo ore e anche altri 3 shebab, che però vengono liberati ad Immatin, un altro villaggio. Rimangono detenuti 3 shebab fra i quali quello ferito.
E' il tramonto, Odai ci ha invitati a cena a casa sua a Kuffr Qaddum e andiamo lì, dalla sua famiglia. E' l'ora con la luce più bella in Palestina.....Ma sentiamo gli spari.
Mi dicono che è tutto normale, perchè tutte le sere dal campo militare si sentono per ore gli spari: "si esercitano". La cena è pronta, la famiglia è bellissima e siamo tutti attorno al tavolo a mangiare, con sottofondo di spari.
Penso allo shebab ferito che non si sa dove sia, è il cugino di Odai. La mamma di Odai trema ancora per la scorsa notte. Nessuno nel villaggio ha dormito, così terminato il cibo decidiamo di andar via. Abbiamo anche sorriso un pò stasera, seduti attorno ad un tavolo, un cielo di stelle in una terra piena di ferite ed ogni ferita è al cuore dell'umanità.




venerdì 14 febbraio 2014

VOGLIAMO LA “PACE”

Sono le 10,00 del mattino del giorno di San Valentino a Kuffr Qaddum quando arrivano i soldati israeliani nel villaggio. Mancano ore per l'inizio della manifestazione, ma loro si presentano sulla strada occupata illegalmente da israele con un megafono e dicono “stop alla violenza, vogliamo la pace”...

Cos'è uno scherzo? Sicuramente un approccio ironico visto che hanno chiuso la strada illegalmente, costruito un insediamento illegale, rapiscono le persone, sparano etc.etc.. Infatti 10 minuti dopo mostrano subito la loro idea di “pace”. Sulla collina si posiziona un cecchino con munizioni vere. Sparano subito una marea di gas lacrimogeni su tutto il villaggio. Sparano rubber bullet (pallottole che hanno solo un sottile strato di gomma, ma sono di ferro). Arriva un primo ferito alle gambe da sparo diretto di bussolotto di gas. Poi ne arriva un altro, questo è grave: gli hanno sparato in testa, dietro, con le rubber bullets ed è privo di sensi. Arriva un terzo ferito, anch'esso da rubber bullets alle gambe (sempre dietro). Poi un quarto, sparo da gas lacrimogeno diretto.
Forse, per il giorno di San Valentino, israele considera questo comportamento la via per la pace.

La risposta dei Palestinesi, invece, è chiara: una fasciatura alla gamba per le ferite meno gravi e si ritorna su quella strada a Resistere.

mercoledì 12 febbraio 2014

Back in Palestine

Sono tornata in Palestina, in West Bank. Dopo i primi giorni di convenevoli inizieranno i video e gli articoli come prima. Stay tuned.

mercoledì 5 febbraio 2014

DIARIO TOUR SHOOT






Ieri, 2 febbraio, si è conclusa una parentesi bellissima di lotta per laliberazione della Palestina alla quale ho partecipato. Ho deciso di scrivere questo breve diario affinchè rimanessero nero su bianco emozioni ed episodi di questo tour.
16 città in 12 giorni, una bella sfida, ma pur di dar voce il più possibile ai diritti umani, il 19 gennaio siamo partiti con Ravenna nel pomeriggio. Raffaela Veridiani ha organizzato tutto presso la sala D'Attorre, e la sala si riempie. E' la prima e io Hakima, Abdullah ed Odai siamo nervosi perchè non sappiamo quale sarà l'impatto sul pubblico del film e come sarà il dibattito successivo.
Eppure, sui titoli di coda scoppia l'applauso, qualche occhio lucido fra il pubblico. Si parte con il dibattito che vola liscio, così come tutti gli altri che seguiranno. I tre ospiti palestinesi sono degli Eroi della Resistenza e si vede. C'è anche Giedre con noi, è venuta fino a qui con l'aereo per supportare per qualche giorno il tour, perchè ha partecipato con le traduzioni e perchè è una grande amica.
Scappiamo per Bologna perchè abbiamo la conferenza poche ore dopo, ma ecco il primo intoppo: esco dall'autostrada e prendo la tangenziale e la mia auto si ferma. E' buio e piove, chiamo Lollo e Chiara che arrivano in soccorso per spingere l'auto, ma dobbiamo aspettare qualche secondo, Odai ha piazzato il trepiedi con la macchina fotografica sul tetto dell'auto, deve fare una foto..... Recupererò l'auto solo il giorno dopo affrontando carro-atrezzi e meccanico.
Arriviamo alla sala di Bologna e anche qui il film e la conferenza sono un successo. Quando uso la parola “successo” non intendo che la serata è piaciuta, ma che lo scopo è stato raggiunto, i messaggi che volevamo dare sono passati. E' questo quello che conta.
Il mattino dopo quando ci svegliamo decidiamo di andare al mare. Hakima mi ha raccontato che l'unica volta nella quale ha tentato con Abdullah di vedere il mare, ad Haifa, sono arrivati i soldati e gli hanno detto di andare via perchè sono palestinesi.
Non è una gran giornata, ci sono nuvole in cielo, ma arriviamo a Lido di Classe e davanti a quel mare grigio con le piattaforme sullo sfondo, esplode la loro felicità..
Hakima ed Abdullah sono impazziti di gioia, Odai scrive Kuffr Qaddum sulla sabbia. Gli chiedo “siete felici?” ed Hakima mi risponde “certo che lo siamo, qui possiamo camminare liberi”.
Quella stessa sera siamo a Cesena da Sara Biscioni, anche qui una serata splendida in un centro occupato, bellissimo. Odai viene assalito dalle domande a fine conferenza.
Si continua con Forlì, studenti universitari, bellissimo. In molti al termine dell'evento mi chiedono come partire con l'ISM per la Palestina. Vittoria!
Possiamo fermarci poco però, partiamo alla volta di Piumazzo (Modena). Arriviamo a casa di Ivan, al buio e...non vedo il fosso e lo centro il pieno con l'auto, Giedre picchia una testata sul tetto dell'auto e le viene un bernoccolo. Si ricorderà di me.
Ma le sorprese non sono finite qui a Modena... La serata va molto bene, ma quando arriva il momento di andare a nanna (siamo stanchissimi) si presenta un problema: ci sono tre belle camere in questa casa in aperta campagna e chiedo ad Odai, Hakima ed Abdullah di scegliersi la camera. Ma Odai mi guarda e mi dice “io non dormo da solo qui”??!!??. Non capisco e gli chiedo il perchè. Mi dice “sono entrato in bagno e c'era un gatto nero, io ho visto molti film d'azione e il gatto nero uccideva le persone”. Non ci posso credere! Odai sta a Kuffr Qaddum a farsi sparare addosso e teme un gatto nero.
Così si decide che Odai dorme con Abdullah e nell'altra camera io, Giedre ed Hakima. Sinceramente ci ridiamo un po' sopra, ma quando Hakima spegne la luce per dormire io ho paura, perchè ho paura del buio, così dormiamo con la luce accesa. Giedre: “Samantha non ridere di Odai perchè anche tu ti fai sparare addosso e poi hai paura del buio”.
Forse, siamo umani.
Il mattino dopo si parte per Pavia, Livido Furore ha organizzato presso un circolo Arci molto bello dove lavora. Si riempie e finisce fra gli applausi anche lì la proiezione.
Mi colpisce il traduttore della conferenza, un ragazzo del Mozambico. Venendo dall'Africa ne ha visti anche lui di crimini sull'umanità. Eppure, rimane scioccato sia dal film sia dalle testimonianze dei palestinesi e mi dice “è pazzesco, io non lo sapevo che succedessero queste cose in Palestina. Ci sono molte persone che si lamentano per delle cazzate e invece loro con tutto quello che gli fanno sono qui e sorridono”.
Seguono poi, Firenze, Pistoia e Viareggio. A Firenze dormiamo per la prima volta in Hotel e Odai ne approfitta per lavarsi un po' di vestiti ed asciugarli con il phon del bagno. A Firenze Hakima, Abdullah ed Odai si riempiono gli occhi. Sono così felici che in piazza del Duomo li perdo in un secondo, foto a raffica.
A Pistoia si va a mangiare dal Ginetti, che per me è un altro eroe della Resistenza. Anche qui la sala si riempie e otteniamo il risultato shock. Scappiamo per Viareggio, ci attende Ave (per fortuna). E dico per fortuna perchè Ave oltre ad essere splendida, ha anche uno studio dentistico, urge intervenire perchè ad Hakima si è spaccato un dente giorni prima e sta malissimo.
La sala a Viareggio è piena, gente anche in piedi fino alla fine. Il mattino successivo Hakima affonta un intervento non da poco. Mentre la operano, lei sorride e continua a dire “thank you, thank you”.
Il pensiero di fare Ventimilia-Roma-Novara guidando l'auto mi fa star male ed inoltre Odai ha iniziato a parlare come il tom-tom “destra, sinistra, uscita, arrivo”. Da qui prendiamo la decisione di continuare almeno per qualche tappa del tour in treno, non ce la faccio più a guidare. Corriamo a prendere il treno e stranamente Abdullah trova la chiave di un'auto correndo verso il binario...cazzo, è la mia! Alhamdollilah!
In serata dopo aver preso 4 treni ed un autobus riusciamo ad arrivare a Ventimiglia, davanti a noi c'è la Francia. L'evento è organizzato da Emanuela e un piccolo collettivo di ragazzi che cercano di organizzare eventi interessanti in un luogo dove non c'è nulla per i ragazzi.
Anche qui saletta piena e interesse per partire per la Palestina. Inshallah.
La mattina dopo alle 7,00 partiamo per Roma, 4 treni ed un autobus per la tratta di Andora chiusa, ed arriviamo alle 18,00 nella capitale. Siamo distrutti, ma dobbiamo correre per arrivare all'Angelo Mai. La sala dell'Angelo Mai è enorme, ma quasi si riempie. Mentre stanno guardando il film vado in bagno e mi cade il cellulare nel cesso. Fantastico, durante un tour è proprio quello che ci voleva.
Finisce la conferenza e dobbiamo scappare, abbiamo il treno per Novara alle 23,40, ma oggi è un giorno particolare...... E' il compleanno di Abdullah, così con una scusa ci fermiamo davanti al Colosseo e tiriamo fuori una torta cantando “Happy Birthday”. Dopo 20 minuti di sorrisi, auguri e foto, Abdullah commenta “è stato il momento migliore della mia vita”.
Corriamo in stazione accompagnati da Michela, arriviamo a Roma Termini giusto in tempo........Termini? Nooo cazzo, ho sbagliato stazione, il treno parte da Tiburtina!
Ci infiliamo in un taxi che corre all'altra stazione, fortunatamente il treno è in ritardo di 30 minuti. Fa molto freddo e siamo stanchissimi, ma ad Odai ho tramesso la mia apprensione nel perdere il treno e così attendiamo sul binario al freddo. Lui si toglie le scarpe e cammina sulla banchina in cemento con i calzini, tanto che ci fumavano i piedi...
Saliamo sul treno e dopo ave messo il mio cellulare sul bocchettone del riscaldamento, perdiamo tutti conoscenza e ci svegliamo quasi a Novara.
Siamo stanchissimi, ma a Novara (la mia città natale) siamo accolti da Claudio, sua mamma e sua sorella. Una famiglia splendida che ci fa dimenticare la stanchezza. Troviamo il tempo di fare il bucato, fare shopping e riposare. Io riesco anche a fare un salto al cimitero per portare un saluto al mio papà.
La serata di Novara non ha un gran numero di pubblico, forse perchè cade proprio nel giorno della “memoria”.....
Ma anche qui i nostri messaggi passano e siamo soddisfatti. Ci spiace andarcene da qui perchè a casa di Claudio siamo stati davvero in famiglia. Arriviamo a Milano con un po' di stupore di Odai che mi chiede “perchè oggi abbiamo già finito di viaggiare?”.
Vedere il Duomo di Milano per loro è stato un altro shock, ma ancora di più vedere le vetrine dei negozi di Corso Vittorio Emanuele, Abdullah davanti ai 19 mila euro per un collie di diamanti si è preso un'aspirina, Odai fotografa un anello con diamante per regalare la foto ad una ragazza in Palestina.
La serata a Milano va molto bene, sala piena, molto interesse e complimenti. Ok, si riparte, dobbiamo finalmente andare a Torino da Simonetta Zandiri, colei che ha fatto il film con me sopportandomi per mesi.
Ma, nonostante l'impegno di Roberta e Simonetta, nonostante la bellissima sala, il “movimento” di Torino, proprio quello che dovrebbe essere in prima fila, molto probabilmente sotto qualche condizionamento extra-terreno lascia la sala vuota.
Comunque un'emozione presentare il film con Simonetta, e Roberta ha fatto davvero tanto per questo progetto.
Il giorno successivo è pessimo, non abbiamo conferenze, ma dobbiamo tornare a Viareggio per riprendere l'auto e poi raggiungere Padova; viene illuminato solo da Simone che ci raggiunge e prosegue con noi e come guidatore.
Ci fermiamo a cena a Vicenza, dopo che il tom-tom è impazzito, a casa di un amico di Asira. Peccato che avevo l'influenza perchè la cena è di tipo “12 portate”, tutto buono.
Il giorno successivo raggiungiamo Padova ed è una sorpresa, non sapevo che la città fosse così bella. Spero, un giorno, di ritornarci.
L'evento è in un aula studi dell'università, sala piena, stesso successo. A sorpresa ritrovo un compagno dell'ISM che riabbraccio.
Segue l'ultima tappa: Udine. A parte l'audio cattivo nella sala universitaria, c'è molta gente, i messaggi passano anche qui e finiamo in bellezza.
“Bellezza” è questo che ha spalancato gli occhi e chiuso la bocca a possibili critiche.
Questi giorni siamo stati una famiglia, che ha riso, pianto, affrontato le difficoltà insieme. Ci siamo quasi sempre persi Odai che doveva fotografare, io camminavo sempre davanti a tutti gridando “Yalla”, Simone ed Abdullah passavano ore a ridere, le lunghe chiaccherate con Hakima su idee e possibilità. Tutti gli amici che abbiamo incontrato, tutte belle persone che ci hanno accolto e che rimangono nei nostri cuori. Gli applausi, gli abbracci, le lacrime di commozione. Tutto questo da forza a chi lotta.
Simonetta, anche se non c'era fisicamente, è sempre stata con me. Giedre che ha preso l'aereo ed è venuta qui in Italia per supportare la prima. Silvia e Graziano che non sanno una parola d'inglese, ma che sono entrati in sintonia con i palestinesi anche solo con gli sguardi.
Noi, siamo diventati una famiglia. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma sappiamo che questo passato è stato bello, forte e che in piccolo abbiamo scritto un pezzetto di storia nella lotta per la liberazione della Palestina e per la difesa dei diritti umani. La bontà che Odai, Hakima ed Abdullah hanno trasmesso è incontestabile. Questa è bellezza.
Per tutti coloro che non sono venuti all'evento con l'intento di boicottarlo, a voi dico “mi dispiace, che vi siate persi questa bellezza, provo pena per voi, perchè questo mondo è orribile e le cose belle non vanno perse”.


TOUR DIARY SHOOT


Yesterday , February 2 , ended a parenthesis beautiful struggle for the liberation of Palestine, which I attended . I decided to write this short diary for you to remain in black and white emotions and episodes of this tour.
16 cities in 12 days , a big challenge , but just to give a voice as much as possible to human rights, January 19th in the afternoon we went to Ravenna . Raffaela Veridiani arranged everything at the hall D' Attorre , and the room fills . It 's the first and I Hakima , Abdullah Odai are nervous because we do not know what will be the impact on the audience of the film and how will the next debate .
Still, over the end credits bursts of applause , some shiny eye in the audience . It starts with the debate that flies smoothly , as well as all the others that will follow. The three Palestinians are Heroes of the Resistance and it shows. There is also Giedre with us, came up to here with the plane for a few days to support the tour, because she participated in with translations and because she is a great friend .
Let's run away to Bologna because we have the conference a few hours later , but here's the first problem: I leave the motorway and take the ring road and my car stops . It 's dark and raining , I call Lollo and Chiara coming to the rescue to push the car , but we have to wait a few seconds , Odai placed the tripod with the camera on the roof of the car , it must take a picture ..... Will recover the car until the next day facing chariot - styling tools and mechanical .
We arrive at the hall of Bologna, and even here the film and the conference a success. When I use the word "success " does not mean that the evening is enjoyed , but that the goal has been reached, the messages that we wanted to have passed. And ' that's what counts .
The next morning when we wake up we decided to go to sea. Hakima told me that the only time in which Abdullah has tried to see the sea in Haifa, the soldiers came and told them to go away because they are Palestinians.
It is not a great day , there are clouds in the sky, but we get to Lido di Classe and in front of the gray sea with the platforms in the background, exploding their happiness ..
Hakima and Abdullah went totally crazy , Odai writes Kuffr Qaddum on the sand. I ask them "are you happy? " Hakima answered "Of course we are, here we can walk free."
That same evening we Cesena by Sara Biscioni , again a wonderful evening in a busy hall , beautiful. Odai is assailed by questions at the end of the conference.
It continues with Forlì , college students , beautiful. Many people ask me how at the end of the event starting with the ISM to Palestine. Victory!
We can't stop more , however , we move to Piumazzo (Modena ) . We arrive at the home of Ivan , in the dark and ... I do not see the ditch and the center filled with cars, Giedre beats a head on the car roof and is a bump . She will remember me.
But the surprises do not end here in Modena ... The evening is very good , but when it comes time to go to sleep ( we are tired ) there is a problem : there are three beautiful bedrooms in this house in the countryside and ask to Odai , Hakima and Abdullah to choose the room . But Odai looks at me and says " I do not sleep alone here "? ! ? . I do not understand and ask him why. He says , " I went into the bathroom and there was a black cat , I've seen a lot of action movies and the black cat was killing people." I can not believe ! Odai is a Kuffr Qaddum to get shot and fears of a black cat.
So we decide that Odai sleeping whit Abdullah and in the other room I , Giedre and Hakima . Honestly, we laugh a little ' above , but when Hakima off the light to sleep I'm afraid , because I'm afraid of the dark, so we sleep with the light on. Giedre : "Samantha do not laugh about Odai because you get shot too and then you're afraid of the dark ."
Perhaps, we are human .
The next morning we leave for Pavia , Livido Furore organized by Arci a very nice place where she works . It fills and ends the applause even there the projection .
I am struck by the translator of the conference , a boy of Mozambique. Coming from Africa has also seen crimes on humanity. Still, it remains to be shocked by the film and from the testimonies of Palestinians and says " it's crazy , I did not know that happeneds to these things in Palestine. There are many people who complain about shit and instead of them with all that they are here and smile . "
This is followed , Florence , Pistoia and Viareggio. In Florence we sleep for the first time in the hotel and Odai took the opportunity to wash a little ' clothes and dry them with a hair dryer in the bathroom. In Florence Hakima , Abdullah and Odai eyes fill . I'm so happy that in Piazza del Duomo lose them in a second, consecutive pictures .
In Pistoia we go for the launch to Ginetti's house , which to me is another hero of the Resistance. Here, too, the room fills with shock and we get the result . Let's run away to Viareggio Ave awaits us (thankfully) . And I say fortunately because Ave addition to being beautiful , it also has a dental practice , we need to do because Hakima was split days before a tooth and it is terrible.
The room is filled in Viareggio , people also standing up to the end . The next morning, Hakima men faced an intervention . While working , she smiles and goes on to say "thank you , thank you ."
 The thought of doing Ventimilia -Rome- Novara driving the car makes me sick and Odai also started talking like the tom- tom " right, left, exit , arrive ." From here we take the decision to continue at least for a tour on the train, I can not do more to drive. We run to catch the train and Abdullah find a key's car running to the track ... shit, it's mine! Alhamdollilah !
In the evening after taking 4 trains and a bus we can get in Ventimiglia , in front of us is France . The event is organized by Emanuela and a small collective of guys who try to organize interesting events in a place where there is nothing for the guys .
Here too full room and interest to leave for Palestine. Inshallah .
The next morning at 7:00 am we leave for Rome , 4 trains and a bus for the trafficking of Andora closed, at 18.00 and arrive in the capital. We are destroyed, but we have to rush to get Angelo Mai . The hall of the Angelo Mai is huge, but almost fills. While they are watching the movie I go to the bathroom and I drop the phone in the toilet . Great, during a tour is just what we wanted.
End the conference and we need to get away, we have a train to Novara at 23.40 , but today is a special day ...... Is Abdullah 's birthday , so with an excuse we stop in front of the Colosseum and pull out a cake singing " Happy Birthday ." After 20 minutes of smiles , greetings and photos, Abdullah said "was the best moment of my life."
We run into the station accompanied by Michela , we arrive at Roma Termini just in time ........ Termini ? Nooo fuck , I missed the train , the train leaves from Tiburtina !
We go into a taxi that runs to the other station , fortunately the train is delayed by 30 minutes. It is very cold and we are tired , but I have to Odai entremets my apprehension miss the train on the track and so we wait in the cold. He takes off his shoes and walking on the cement dock with socks , so our feet are smoked...
We get on the train and afte put my phone on the inlet of the heating, we lose all knowledge and we wake up almost in Novara .
We are tired , but in Novara ( my hometown ) we are greeted by Claudio, his mother and his sister. A beautiful family that makes us forget the fatigue. We find the time to do the laundry , shopping and rest. I'll get to make a trip to the cemetery to bring a greeting to my dad.
The evening of Novara has not a large number of audiences , perhaps because it falls on the day of the " memory " .....
But even here our messages go and we are satisfied. Sorry to get out of here at home because of Claudio we were really in the family. We arrive in Milan with the surprise feel of Odai asking me "why today we have already arrive? " .
See the Duomo for them was another shock, but even more so to see the shop windows of Corso Vittorio Emanuele, Abdullah in front of 19 thousand euro for a collie diamonds took an aspirin , Odai photographing a ring with diamond to give the photo a girl in Palestine.
The evening in Milan is very good , full room, a lot of interest and compliments. Ok , it starts , we finally go to Turin by Simonetta Zandiri , the one who made ​​the film with me working for months.
But , despite the efforts of Robert and Simonetta , despite the beautiful room , the "movement" of Turin, just what should be in the front row , most likely under some extra conditioning - ground leaves the room empty .
However, emotion present the film with Simonetta , and Roberta did so much for this project .
The next day is bad, we do not have conferences, but we have to go to Viareggio to take the car , and then reach Padua is lit only by Simone that reaches us and goes with us, and as a driver .
We stopped for dinner in Vicenza , after the tom- tom is mad, at a friend's house Asira . Wish I had the flu because dinner is " 12 -course ," all good.
The next day we reach Padua and it is a surprise, I did not know that the city was so beautiful. I hope one day to return.
The event is in a college classroom studies , full room, the same success. A surprise I meeted one comrades of ISM .
Following the last leg in Udine . Apart from the bad audio in the university hall , there's a lot of people , messages go here and finish with a flourish .
" Beauty " is why opened all eyes and closed all mouths to possible criticism.
These days we have been a family , who laughed, cried , faced the difficulties together. We almost always lost Odai which was photographing, I always walked in front of everyone shouting " Yalla " , Simon and Abdullah spent hours laughing , long diaologue with Hakima on ideas and possibilities. All the friends that we met , all nice people who welcomed us and remain in our hearts. The cheers , hugs , tears of emotion . All this gives strength to those who struggle.
Simonetta , although there was no physically , has always been with me. Giedre who took the plane and came here in Italy to support the first . Silvia and Graziano where do not know a word of English , but who have entered into agreement with the Palestinians even with the looks .
We have become a family. We do not know what the future holds , but we know that this past was beautiful , strong, and that we have written a small piece of history in the struggle for the liberation of Palestine and for the defense of human rights. The goodness that Odai , Hakima and Abdullah sent is undeniable. This is beauty.

For those who have not come to the event with the intention to boycott it , I say " I'm sorry that you missed this beauty, I feel sorry for you , because this world is horrible and beautiful things must do not lost ."