mercoledì 24 aprile 2024

BUONA LIBERAZIONE

 

Sono fortunata. A cinquant'anni posso dire di essere a buon punto con la mia liberazione. Non dipendo più dall'amore, dal sesso, dal successo, dai soldi, dall'avere persone che ti amano, dalla visibilità, dall'automobile, dallo smartphone, dalla televisione, dal gradimento, dal dover fare qualcosa.
Ho ancora delle dipendenze: le sigarette, la tremenda voglia di vedere bellezza ed il mondo con i suoi mondi in armonia. La dipendenza più facile da eliminare è quella del tabacco; per le altre non so se ce la farò e non voglio nemmeno farlo.
E' un momento anche fortunato; ho un buon lavoro e tra poco sarò nella casa che cercavo. Questa situazione favorevole di base, mi da energia e creatività. Qualche giorno fa, quando abbiamo fatto i provini per i due corti, e sono arrivate circa 250 persone...è stata una bella ricarica di energia. Sì, perchè vedere che ci sono ancora tante persone alle quali non sta bene passare la vita davanti ad uno schermo (tv o computer), ma vogliono fare arte, teatro, cinema..... Questo mi da tanto. Così come mi da tanto il lavoro al supermercato che ho; ci sto da dio con le colleghe, con il tipo di lavoro, con i ritmi.
E così, quando mi sveglio la mattina, mi sveglio con le “idee”; con il desiderio di creare. Non solo i due film corti che girerò a Novara.
Da anni, mi chiedono di scrivere un libro su ciò che è accaduto in Palestina. Non sono mai stata d'accordo. Ero più propensa a realizzare un film, sul filo di violenza che ha accompagnato la mia vita. Da bambina, da ragazza, da adulta; e come donna, in giro per il mondo.
Lucarelli mi ha proposto di scriverne il libro. Forse è arrivato il momento di accettare. Grazie Umberto.
Beh vedete, se mi fermassi qui, sarebbe un dipinto quasi rosa. Invece non lo è, non può esserlo.
La mia pelle, il mio respiro, il mio odore, i miei nervi sono legati a ciò che mi circonda. Sento ancora gli odori delle strade della Palestina, del mercato, dei fiori, e dei morti.
Quelle strade, sono strade come quelle che percorriamo ogni giorno per andare a lavorare o a fare la spesa. Non sono diverse. Respiriamo la stessa aria, ci sono gli stessi profumi ed odori e abbiamo lo stesso destino.
Oggi in Palestina sono continuati i bombardamenti. Così come i raid nelle case. Ci sono tantissimi palestinesi, molti bambini, bloccati in case di altri perchè non riescono a tornare a casa; oggi come tutti i giorni. I soldati sono sempre dappertutto. La foto di questo articolo, è a Beit Lahia, i palestinesi devono lasciare le loro case... la ragazza cammina piangendo, ed il fratello cerca di portare anche l'altro fratello che è sulla sedia a rotelle.
Ecco, allora, domani quando si celebrerà la “liberazione” e sarò a lavorare, celebrerò la liberazione dentro di me; ma non posso, proprio non posso, chiudere gli occhi.






mercoledì 10 aprile 2024

PERCHE' TAGLIANO GLI ALBERI?

 




Non è un fenomeno legato a questa o a quella città. Accade a Novara, così come a Firenze, o come in Puglia. In tutta Italia le amministrazioni comunali tagliano gli alberi nelle città. Alberi secolari, alberi storici, alberi bellissimi. A volte la scusa sono le radici, a volte dicono che stanno per cadere, altre volte che sono malati.

Perchè tagliano gli alberi?

La foto che vedete è del funerale di Giuseppe Verdi a Milano nel 1901. Le persone si erano arrampicate sugli alberi per vedere per l'ultima volta il maestro. Una folla accompagnò il trasferimento del feretro (un mese dopo il primo funerale in forma privata). Trecentomila persone a Milano per salutare Giuseppe Verdi. Oggi non accade più. Oggi, nessuno si arrampica sugli alberi per amore della cultura, e tantomeno si lega agli alberi per impedirne il loro taglio. Quindi, indisturbati, le amministrazioni comunali fanno tutto quello che vogliono senza nemmeno nascondersi. Questo modo di essere non è slegato dal modus operandi e dalle sue motivazioni.

In 80 anni hanno lavorato sul processo del “produci, consuma, crepa” in ogni suo dettaglio. Dal rendere le città tutte uguali (urbanistica, offerta commerciale), all'impoverimento mentale e culturale.

Se si eliminano gli alberi dalle città:

  • aumentano le temperature estive

  • aumentano gli insetti perchè diminuiscono i predatori (pipistrelli ed uccelli)

  • diminuiscono le zone d'ombra

  • aumenta l'inquinamento acustico

  • si riduce il processo di eliminazione della CO2

Tutti questi punti (e forse anche altri) possono essere visti come conseguenze, oppure come OBBIETTIVI.

Proviamo a guardarle come obbiettivi. Se aumentano le temperature estive, inizi a non poter fare a meno dell'aria condizionata in casa; se aumentano zanzare ed altri insetti avrai bisogno delle zanzariere, delle disinfestazioni e dei repellenti; se diminuiscono le zone d'ombra avrai la necessità di recarti in luoghi chiusi e privati, consumando anche solo un caffè per trovare sollievo dal sole; se aumenta l'inquinamento acustico avrai necessità di infissi migliori per avere silenzio nelle abitazioni. Tutto questo dal punto di vista economico. Ma vi è anche un aspetto sociale... Con una situazione sfavorevole a stare all'aperto anche in estate, si passeranno anche quei mesi chiusi in casa con aria condizionata, zanzariere e tutto il cucuzzaro; mancando di socialità. Gli eventi pubblici saranno sempre più deserti. Quanti di voi si ricordano le persone sedute fuori dalle case di sera, con i bambini che giocavano? O anni dopo, le compagnie di ragazze/i seduti sui propri motorini o sulle panchine a passare così le serate...parlando? Non esistono più, vero? Ecco, allora se qualcosa è cambiato, è cambiato per motivi ben precisi che pochi hanno colto.

Chiusi, scambiando due parole sui social, spendendo l'ira di dio per stare in casa e uscendo solo per spendere soldi.

Ho saltato un punto (non a caso) di quelli citati sopra: l'eliminazione della CO2....

Più inquinamento c'è e più saremo malati. Che business.

martedì 9 aprile 2024

PALESTINA E LE BANDIERE DI STA FREGNA

 





Certa che mi inimicherò un'altra fetta di gggente, lo scrivo ugualmente.


Avanzano due correnti in nome della Palestina che nulla hanno a che vedere con la liberazione e con la Libertà.

La prima corrente è nata fra gli israeliani e portata in Europa, ed è la sinistra sionista che incolpa di tutto Netanyahu. Neta non è che il soldatino di turno, oltretutto eletto con voto. Neta è stato preceduto da altri mostri eccellenti come Sharon, Perez, Ben Gurion, etc.etc.. Visto che l'occupazione israeliana della Palestina dura da circa 80 anni. Ma pare, almeno per questa corrente sinistroide, che il Genocidio sia iniziato ora, e che Netanyahu sia il colpevole. Balle, su balle, su balle. Eppure ci sono sedicenti attivisti italiani che portano questa bandiera. Vuoi per minimizzare il tutto, vuoi per dare speranza che scacciando il presidente si risolva tutto, vuoi per interessi personali. Il mostro sarebbe il presidente? Guardate, il primo israeliano che passa per strada è cento volte peggio di Netanyahu.

La seconda corrente è nata invece in Europa e portata anche in Palestina. E' quella che raccoglie firme per “riconoscere lo Stato di Palestina”. Ma porca miseria...ancora???

Ancora con sta solfa della Palestina che va riconosciuta? Davvero? E dove esattamente? Cioè, con quali confini, visto che israele l'ha occupata tutta?

Non ci sono abbastanza “Stati” su questo pianeta? Non è chiaro che il problema sono proprio “gli stati”? Dobbiamo farne un altro di Stato?


Fatemi capire, si salverebbe la Palestina cambiando il presidente israeliano, e facendo riconoscere la Palestina da coloro che la occupano?


Scacciare un potere per prendere il potere; ecco cosa sono queste correnti.


Sabato scorso, alla manifestazione di Milano, sono stata avvicinata da una signora che mi chiedeva di firmare per lo Stato di Palestina. Le ho risposto che io sono per la Palestina libera, non per gli Stati. E lì mi ha reagito con l'aggressività del piede pestato; mi spiace, ma le ho risposto a tono senza fermarmi davanti ai capelli bianchi. Tanto i capelli bianchi li avrà fatti con anni di politica nei movimenti “alternativi”. Poi me ne sono andata dopo aver visto bandiere nere che in passato mi hanno dato dell'antisemita e che sono lì con chi raccoglie le firme, e “attivisti” con la bottiglia di birra in mano (alla faccia del ramadan dei palestinesi).



Un consiglio a chi conosce poco la Palestina: fatevi usare solo in nome della sua liberazione dall'occupazione israeliana, e non da altre bandiere (bandiere di sta fregna).

lunedì 29 gennaio 2024

SIAMO TUTTI PALESTINESI

 

“Siamo tutti/e Palestinesi” si dice, e va detto, per un motivo: oggi succede al popolo palestinese, domani sarà il nostro turno.
Non è un modo di dire, non è solo solidarietà; è piuttosto il riscontro oggettivo del progetto sionista che è nero su bianco da decenni.
Che la Palestina fosse un campo di concentramento a scopo sperimentale, l'avevo già detto nel film “l'esperimento” e non ho scoperto l'acqua calda; ho semplicemente riportato ciò che il sionismo ha messo in atto da fine ottocento ed iniziato a realizzare ufficialmente nel 1917 con la dichiarazione di Balfour.
Il Genocidio che sta avvenendo ora in Palestina è l'inizio di qualcosa di veramente orribile, per il resto del mondo. Se non fosse così, ditemi, cosa deve fare esattamente israele, con le 122 testate nucleari che ha lì dal 1980?
Qualcuno mi ha detto che sono pessimista, che invece è un momento ottimista per la Palestina....
Ecco dove arriva il mio ottimismo: il popolo palestinese non verrà mai cancellato, anzi, saremo tutti palestinesi. Saremo cellule di individui, coppie, gruppi, movimenti in tutto il mondo ad attuare il verbo della Resistenza. Il verbo della Resistenza è cultura, è socialità, è piantare gli alberi, è amare e rispettare l'altro, è ESSERE, è tutto ciò che siamo e saremo e che loro non vogliono.
(foto di libellula su pietra palestinese, anno 2014 in Wadi Qana)