lunedì 29 gennaio 2024

SIAMO TUTTI PALESTINESI

 

“Siamo tutti/e Palestinesi” si dice, e va detto, per un motivo: oggi succede al popolo palestinese, domani sarà il nostro turno.
Non è un modo di dire, non è solo solidarietà; è piuttosto il riscontro oggettivo del progetto sionista che è nero su bianco da decenni.
Che la Palestina fosse un campo di concentramento a scopo sperimentale, l'avevo già detto nel film “l'esperimento” e non ho scoperto l'acqua calda; ho semplicemente riportato ciò che il sionismo ha messo in atto da fine ottocento ed iniziato a realizzare ufficialmente nel 1917 con la dichiarazione di Balfour.
Il Genocidio che sta avvenendo ora in Palestina è l'inizio di qualcosa di veramente orribile, per il resto del mondo. Se non fosse così, ditemi, cosa deve fare esattamente israele, con le 122 testate nucleari che ha lì dal 1980?
Qualcuno mi ha detto che sono pessimista, che invece è un momento ottimista per la Palestina....
Ecco dove arriva il mio ottimismo: il popolo palestinese non verrà mai cancellato, anzi, saremo tutti palestinesi. Saremo cellule di individui, coppie, gruppi, movimenti in tutto il mondo ad attuare il verbo della Resistenza. Il verbo della Resistenza è cultura, è socialità, è piantare gli alberi, è amare e rispettare l'altro, è ESSERE, è tutto ciò che siamo e saremo e che loro non vogliono.
(foto di libellula su pietra palestinese, anno 2014 in Wadi Qana)



domenica 31 dicembre 2023

LA GRANDE BALLA GENERA ALTRE BALLE (7 OTTOBRE)

 E' da quei giorni che voglio scrivere questo articolo; mi sono più volte trattenuta perchè l'unico motivo per scriverlo era svuotarmi di ciò che volevo dire. Motivazione strettamente personale, quindi e con brutte conseguenze. La motivazione non era sufficiente per sopportare le conseguenze.

Ieri, però, ho visto quel vergognoso servizio del New York Times sul 7 ottobre. Nel servizio si parla di stupri da parte dei palestinesi sulle donne israeliane che erano al rave in mezzo al deserto. Si parla di orrori sui loro corpi, di mutilazioni, di traumi...

Ecco la motivazione per scrivere ciò che segue: una balla, genera altre balle. Ecco perchè è importante scrivere sempre la verità, anche se fa male a chi sta con la Resistenza.


Premesso che la Palestina è occupata da 80 anni e ha visto ogni orrore possibile ed immaginabile, torniamo a quel 7 ottobre.

Abbiamo visto le immagini e c'hanno raccontato che:

  1. il 7 ottobre, un gruppo si palestinesi ha varcato il muro/confine fra Gaza e ciò che viene chiamato “israele”, preso il controllo di una base militare israeliana (che poi è semplicemente un insediamento israeliano), preso le armi, preso degli ostaggi, ucciso diversi israeliani e iniziato ad avanzare verso la Cisgiordania (Palestina occupata).

  2. uomini della Resistenza palestinese si sono calati dal cielo con parapendii e paracaduti sul rave israeliano “Nova”, nel deserto e hanno rapito coloni israeliani.

Questo è quello che c'hanno raccontato e fatto vedere nei video/foto. Andiamo a verificare prima il secondo punto, il rave. Quando ho visto il video, il giorno stesso, dei combattenti che arrivavano con i parapendii ed i paracaduti, ho avuto la sensazione che non fossero palestinesi. Poche ore dopo, in rete, iniziano ad uscire i video delle israeliane che vengono prese dal rave, caricate su delle motociclette e portate via.... noto che in almeno due video, le ragazze si filmano da sole con i loro cellulari e che stanno “ridendo”. E, ancora, vedo persone che non mi sembrano palestinesi (anche dall'audio). Non scrivo nulla, non dico nulla. Una settimana dopo, su un sito web che uso per verificare la fonte di video e foto, trovo la sbugiardata: il video dei paracadutisti è antecedente (è del 27 settembre) e si tratta di soldati egiziani in una manifestazione celebrativa (tipo le frecce tricolori). E' lo stesso video. Sempre in quei giorni (quindi una settimana dopo) esce il riscontro di una di queste “donne rapite” e che figura nei secondi video; viene identificata all'estero e sta bene (questo da altra fonte, non dallo stesso sito web).

Ora torniamo all'evasione da Gaza e presa delle armi.

Per giorni ho aspettato (e anche voi) che il gruppo della Resistenza palestinese arrivasse al confine con la Cisgiordania o che arrivasse a qualche prigione israeliana per liberare i prigionieri palestinesi. Dal confine di Gaza a Jenin, in auto, ci si arriva in poche ore. A piedi magari ci vuole qualche giorno.....ma non sono mai arrivati. Dopo due settimane è circolata la notizia che sarebbero “tornati indietro” ??!!?

Allora: 1° dal confine fra Gaza e israele non passa uno spillo che gli israeliani non lo sappiano, 2° anche se riesce a passare una persona, viene fucilata all'istante da una torretta israeliana 3° anche se in quella torretta, quel giorno, ci fosse stata una spia, chi ha varcato il confine verrebbe ucciso entro pochi metri. Non esiste, ripeto, non esiste che passino una quarantina di palestinesi e che riescano a scorrazzare in un insediamento israeliano, armati. Ed i fatti confermano che non quadra perchè non ha alcun senso che una volta entrati...spariscano o tornino a Gaza. Ma anche qui, torniamo alle prove visive: i video. Sono girati video dove i palestinesi uccidevano gli israeliani sulle strade, fermando le auto. Anche qui, quando li ho visti, ho visto che chi sparava non erano palestinesi (e oltretutto non avrebbe avuto alcun senso ucciderli, ma farli prigionieri). Nel frattempo nelle “notizie ufficiali” sale in numero delle vittime israeliane e nelle notizie “non ufficiali ed in sordina” esce la prova che a sparare nei kibbutz ed uccidere gli israeliani, sono stati gli stessi soldati israeliani.

Intanto è bene ricordare che tutti e tutte gli israeliani sono SOLDATI, non esistono israeliani “civili”; israele è basato sull'essere soldato. E', pertanto, ovvio che ci siano dei morti anche fra gli israeliani...ma mentre stavano combattendo però, come sempre.

Se tutto questo, tutto quello che è accaduto il 7 ottobre, è stata una balla creata in tre dimensioni per arrivare allo scopo finale e già deciso da tempo, deve essere tenuta in piedi con ogni mezzo (soprattutto se i numeri delle vittime parlano da sole). Ed ecco qui che ci tirano fuori la storiella degli stupri sulle israeliane....

“Le donne israeliane stuprate”.... Intanto da quello che ho scritto prima, è dubbio che ci siano state delle donne fatte ostaggio a quel rave; perchè è una balla, come ho spiegato sopra.

Per come conosco io la Palestina, posso dire di aver assistito a botte sulle donne in famiglia, a “commenti schifosi” verso le donne per strada, a tentativi di palpeggiamento; ma non ho mai, mai sentito di una donna stuprata in Palestina. Non è la mia, volontà nel difendere i palestinesi su ogni cosa. E' oggettivo e vi spiego il perchè (anche se darà fastidio) agli uomini palestinesi.

La repressione sessuale in Palestina ha un livello altissimo, dalla seconda intifada in poi. Le donne non possono ballare, non possono girare con le braccia scoperte, non possono fumare in pubblico, non possono andare in bicicletta, non possono nemmeno andare in giro mano nella mano con il proprio marito, e non si può stare in una stanza da sola con un uomo. E' stata l'Arabia Saudita a portare queste modalità. E mi preme precisare che le donne palestinesi lo SCELGONO. Puoi vivere così, o puoi scegliere di non vivere così; di non portare l'hijab, di vivere a Ramallah, di fumare...etc.etc.. Sono le stesse donne che quando vengono a vivere qui in Europa, scelgono di vivere con l'hijab oppure no.

In Palestina la pelle è sacra. Chi ti sfiora la pelle ha varcato il confine. Questa pesante repressione non ricade solo sulle donne, ma anche sugli uomini. Un uomo palestinese vive la repressione sessuale a tal punto, che se succede che ti abbraccia o ti sfiora la pelle....può raggiungere l'orgasmo. La sessualità fra due coniugi (perchè solo così se ne può parlare) viene vissuta in segreto e solo fra due coniugi.

Se un uomo palestinese tocca una donna in pubblico, arriva il “processo sociale”. Viene escluso dalla comunità e se è in un villaggio viene buttato fuori dal villaggio. Non è un fatto di “leggi” è convinzione sociale e di fede.

Un amico mi raccontava che una volta lo misero nella cella assieme ad un gruppo della Jihad islamica. Fortunatamente lo trasferirono subito...ma quando era in cella con loro, mi raccontava che quando in tv c'erano delle donne, quelli della Jihad islamica coprivano la tv con un telo.

Ora portate quello che vi ho detto nel contesto di quei giorni a Gaza, dove (se appunto sono palestinesi di Hamas o Jihad islamica) i combattenti palestinesi si sarebbero trovati davanti le soldatesse israeliane. Scusate eh...ma le soldatesse israeliane, per quei combattenti, sono “nemici” di guerra; e null'altro. Mi spiace dirlo papale papale, ma per un combattente palestinese, una soldatessa israeliana non è una donna; ma una macchina che uccide bambini senza scrupolo.

Tutte queste soldatesse israeliane che ora stanno denunciando via i media, gli stupri e le mutilazioni stanno eseguendo gli ordini di israele. Fa tutto parte della novella che si sono inventati per...... essere autorizzati socialmente a distruggere Gaza, compiere il Genocidio e poi...riconoscere lo “Stato di Palestina” in quel francobollo di terra che è Ramallah più Rawabi. Dove vi abiteranno Mahmuod Abbas e il resto della cricca delle autorità.

Che molto probabilmente non ci sono stati gli stupri, va denunciato in nome della verità e soprattutto per non inficiare tutte quelle volte che uno stupro c'è veramente. E va denunciato per tutte quelle bandiere cavalcate per creare consensi ad hoc: i diritti delle donne, di omosessuali e lesbiche, degli animali, dell'ambiente, dell'essere vegani. Tutte bandiere che israele ha sponsorizzato mentre uccideva i palestinesi.

Mi spiace, per chi ha sognato con i paracadutisti che liberavano la Palestina o con i combattenti che varcavano il confine di Gaza. C'ho sognato anch'io e continuo a sognarci. La Resistenza palestinese esiste e sta combattendo ogni giorno, come sempre, da 80 anni, sulla terra centimetro per centimetro, martire dopo martire.


La foto è del riscontro video dei soldati con parapendio.




sabato 23 dicembre 2023

LA FOTO DEL MONDO

 


Anno 2019, Colorado. Elijah sta camminando per strada, ha 23 anni. Un passante chiama la polizia sostenendo che il ragazzo ha "un fare sospetto". La polizia lo assalta, lo butta per terra, lo picchia. Elijah è per terra, non riesce a respirare, si vomita nella sciarpa, si piscia addosso e chiede "aiuto". Non ha fatto nulla, non è sospettato di nulla, stava solo andando a piedi alla lezione di violino.
Intervengono i medici che lo vedono in "stato d'agitazione". Gli iniettano 500 mg di Ketamina per sedarlo.
Elijah, non regge e muore.
Nella prima parte del processo è stato condannato uno dei tre poliziotti, omicidio colposo.
In questi giorni c'è stata la terza parte del processo che ha visto condannati due dei paramedici per omicidio colposo.
L'omicidio colposo prevede, in Colorado, una condanna di tre anni.
E' una delle tante storie di ingiustizia negli Stati Uniti, ma ci vedo la foto del mondo attuale:
- una vittima innocente e che viene ucciso
- un "passante" che come il resto della gggente non sa più distinguere il bene dal male, nè il buono dal cattivo, nè il bello dal brutto e incurante dell'altro passante (la vittima) è complice nel farlo uccidere
- polizia e medici che si prendono ogni potere e uccidono sentendosi Dio e senza conseguenze
- il male che uccide il bene
Dobbiamo essere forti, potrebbe succedere ad ognuno di noi o ad un un nostro famigliare. Succede in Palestina, tutti i giorni, succede negli Stati Uniti a giorni alterni, succede in Europa spesso.

domenica 17 dicembre 2023

CHE "IDEA" IL CARRO AMATO DI MODENA!!!

 Alcuni giorni fa ho pubblicato la foto con relative critiche del carro "amato" di Modena. Nella maggior parte dei commenti c'è l'idea unanime che l'idea dell'autore sia o dubbia o una merda. Anch'io ho avuto dei dubbi iniziali, che mi sono passati subito quando ho sentito la sua intervista e dire "i pacchi dono sul carro portano pace"; eh, il pacco più grande ha la bandiera israeliana.... che esempio di portare di pace con 75 anni di Genocidio!

Però ora non sto scrivendo per riaprire questa discussione; bensì per altro in merito.
Qualcuno mi ha scritto che Lunati è anche un compagno.....
Poi, mi ha scritto qualcun altro.... Parrebbe, infatti, che l'autore (Lunati il compagno), non abbia nemmeno avuto l'idea del carro amato.
La canzone il "IL CARRO AMATO" parla proprio di questo, di un carro armato che non vuole andare in guerra. Testi e musica di Andrea Lucisano per il cartone animato "La volpe Sophia". Scopo educativo e di pace e direi obiettivo raggiunto con la canzone.
Ancora una volta, i personaggi della "sinistra" (così come ha fatto il sionista Saviano), fanno parlare di sè, creano seguito e realizzano opere usando, parrebbe, creatività altrui; stuprando la creazione.
Ringrazio Andrea Lucisano per il suo lavoro.







venerdì 24 novembre 2023

VIVA PALESTINA

 E' una grande notte! Un gran momento! immagini bellissime dalla Palestina, finalmente!

Rilasciati 39 prigionieri palestinesi, la maggior parte sono donne e bambini che erano nelle prigioni israeliane da anni.
Baciano la terra, baciano i propri figli, riabbracciano i propri padri.
Oggi c'è stato finalmente il giorno del loro rilascio, il giorno del cessate fuoco ed il giorno del rilascio di alcuni coloni israeliani.
Mi spiace, sarò amara nel dirlo, ma il "cessate il fuoco" non si è ottenuto per gli slogan o le locandine degli internazionali...ma grazie, e solo grazie, alla Resistenza palestinese. Non che gli appelli degli internazionali siano inutili; ma i risultati si ottengono con la LOTTA della Resistenza. La pace ci sarà quando israele smetterà di occupare la Palestina.
Viva Palestina!








giovedì 23 novembre 2023

FALLA ESISTERE


Mamma che vorresti un nome fiero, armonioso, significativo per tua figlia.
Mamma che vivi con sogni, aspettative, desideri, per tua figlia.
Mamma che non sai aspettare, che non vedi l'ora che nasca, tua figlia.
Mamma che soffri, provi dolore, resisti, per tua figlia.
Mamma dagli il nome, che significa coraggio, bellezza, forza e resilienza, a tua figlia.
Mamma falla esistere e resistere, chiamala tua figlia, chiamala....
Palestina.
(foto di Odai Qaddomi )



sabato 18 novembre 2023

L'ATTACCO ALL'OSPEDALE SHIFA DI GAZA-PALESTINA

 18 novembre 2023. Mattino. Dopo aver bombardato ed assediato l'ospedale più grande di Gaza, lo Shifa Hospital, gli israeliani hanno dato un'ora di tempo per "evacuare" l'ospedale.

In queste ore stanno lasciando l'ospedale i malati, i feriti, gli sfollati ed il personale medico. Circa 2300 persone lasciano l'ospedale. 120 pazienti non sono in grado di camminare e 35 bambini sono fuori dalle incubatrici da otto giorni; la loro evacuazione è impossibile perchè le ambulanze non ci sono più. Gli israeliani sono all'interno dell'ospedale dove si è creato il panico.
Secondo il direttore dell'ospedale, sarà uno sterminio per tutti coloro che resteranno all'interno.
Quello che stanno facendo gli israeliani non ha pari crudeltà storiche. In nessun conflitto o attacco bellico, si era arrivati a questo livello di orrore.
Dopo 75 anni di occupazione israeliana dalle Palestina, dopo tutte le torture, le ingiustizie, i massacri e dopo, soprattutto, questo Genocidio senza celarsi, ma davanti agli occhi di tutti; israele dovrà convivere per il resto dei suoi giorni con l'odio che tutti i popoli del mondo avranno nei suoi confronti.
Gli israeliani non verranno mai perdonati, saranno inutili tutti i tentativi di menzogna che hanno divulgato e che divulgheranno.
Poco conta se rispondono dando degli "antisemiti". Il massacro lo stanno facendo loro, su un popolo semita, ed è innegabile.



domenica 5 novembre 2023

NON DIRLO


Non dirlo che israele è il male. Non dirlo che israele sta occupando la Palestina. Non dirlo che sono 75 anni di genocidio. Non dirlo che ha fatto più bambini morti israele di chiunque altro nella storia in così breve tempo. Non dirlo che stanno bombardando deliberatamente gli ospedali. Non dirlo che bombardano le chiese cristiane e le moschee. Non dirlo che israele vent'anni fa ha costruito un muro alto 8 mt e lungo 750 km come nessuno nella storia e nel mondo. Non dirlo che ha 122 testate nucleari a Dimona. Non dirlo che israele ha circa 10 mila prigionieri palestinesi. Non dirlo che israele trattiene in arresto anche i corpi dei palestinesi morti per anni. Non dirlo che israele sta bombardando le case dei giornalisti palestinesi uccidendo le loro famiglie.

Non dirlo perchè se lo dici, israele ti farà tacere. Verrà a prenderti, come ha fatto anche oggi con la giornalista Somaya Jawabra, portata via dagli israeliani, nonostante sia incinta al 7° mese. Se tu, giornalista, foto reporter, video reporter, regista, attivista.... mostri le immagini e dai parola alle vittime; ti uccideranno i figli, come hanno fatto anche oggi al giornalista Muahmmad Al Alhoul al quale hanno bombardato la casa e ucciso i suo quattro figli.


Non dirlo. Mettiti chino, e mentre sei chino, pulisci anche il sangue che c'è per terra causato dalla tua collaborazione. Non ti rialzerai più in posizione eretta; sarà il peso delle morti causate a tenerti piegato.







lunedì 30 ottobre 2023

IL CAVALLO DI JENIN

 




Durante la notte, i soldati israeliani hanno assaltato diverse zone della Cisgiordania: Nablus, Betlemme, Al Khalil, Jenin. Si sono portati via persone e cose...

A Jenin l'artista tedesco Thomas Klipper, nel 2010, aveva creato questo cavallo assieme ai palestinesi. Il cavallo è costruito con pezzi di lamiera di auto, ambulanze e similari distrutte dall'ultima offensiva israeliana in quel periodo. E' simbolo di rinascita e di libertà. Come dice Klipper, "simpatia è forza, empatia è poesia". La storia del cavallo di Jenin la potete vedere nel film "Al Hissan".
Questa notte i soldati israeliani con un bulldozer si sono portati via il cavallo.
Perchè racconto questa storia di un simbolo rubato davanti a tante immagini di orrore?
Perchè è davanti a questi fatti che cade a qualsiasi livello la menzogna del "israele deve difendersi".



mercoledì 25 ottobre 2023

IL DIAVOLO

 Wael Dahdouh è un giornalista, corrispondente per al Jazeera a Gaza. In questi giorni, in tutto il mondo, sono arrivati i suoi reportage da Gaza, Palestina.

La foto è di oggi, 25 ottobre. Oggi, Wael ha dovuto fare il report non come testimone, ma come vittima.
Sotto ai bombardamenti israeliani, fra le tantissime vittime, ci sono anche i suoi figli. Ha perso tutta la sua famiglia, sua moglie, sua figlia e suo figlio.
Chi sta uccidendo tutti questi bambini, donne, vecchi...persone... può essere solo il Diavolo.