martedì 11 giugno 2024

12 GIUGNO

 

12 giugno 2024. E' domani. Domani vado a mangiare una pizza con mia mamma.
Nove anni fa, il taxi su cui mi trovavo in Palestina, con la mia telecamera, veniva assaltato dai soldati israeliani. Le prime 24 ore furono quelle decisive, quelle in cui non mi fecero fuori fisicamente. Intanto in Italia, molti mi davano già per morta.
Solo dopo 24 ore mi permisero di comunicare la mia esistenza in vita all'Ambasciata italiana; nonostante tutto. Nonostante il fucile puntato alla testa mentre mi facevano inginocchiare sulla strada deserta, nonostante le torture, nonostante il mio sciopero della fame per chiedere la liberazione dei 350 bambini palestinesi nelle loro mani. E quella frase che continuavano a ripetermi “non sei in stato di arresto”. Intanto in Italia su tutti i giornali usciva che ero stata arrestata (non si ancora oggi per cosa sarebbe stato l'arresto secondo i media). E sempre intanto, in Italia, la Farnesina veniva presa d'assalto da centinaia di persone che gli rompevano i coglioni preoccupati per me.
In quel momento, nel quale mi hanno puntato il fucile alla testa, ho scelto. Ho scelto di non alzarmi e scappare e farmi fucilare; ho scelto di non diventare martire. Ho scelto di restare in sto mondo di merda continuando a pagare per ciò che sono e dico. Ho scelto di stare a fianco alle vittime e di chi lotta.
Le torture per mano israeliana che ho avuto, sono state psicologiche e fisiche, e ancora ne porto il segno. Sono testimone di molte delle atrocità perpetrate dagli israeliani sugli altri esseri umani (palestinesi e non). Alcune delle torture esercitate dagli israeliani sui palestinesi, sono state esportate in Europa per loro stessa mano. Quando arrivai a Fiumicino, un poliziotto che mi scortava mi disse “signò, sono loro che vengono a farci i corsi di aggiornamento e comandano loro. E' stata fortunata che non le hanno sparato”. Ehm...veramente mi hanno anche sparato il mese prima; ma vabbè.
Sono testimone in vita che il diavolo esiste; il paradiso non credo.
Domani, come oggi e ieri, farò a botte con le mie fobie; ma sono ancora qui.
La foto è del momento in cui arrivai a Roma Fiumicino 10 giorni dopo, con i miei amici ad attendermi (ai media era stata vietata la partecipazione). Ecco, domani, io lo farò, ma invito anche voi a farlo: omaggiate con un sorriso o un fiore o un grido...chi non è tornato vivo come me.
Buon 12 giugno.



Nessun commento:

Posta un commento