martedì 31 dicembre 2013

Per l'anno 2014 vi auguro di essere liberi o di liberare altri esseri viventi da qualsiasi occupazione, vi auguro anche di salvare la vita di un essere vivente che sia la vostra o di qualcuno che non conoscete. A chi non riuscirà a comprendere o a compiere nulla di ciò che ho augurato, gli auguro di non essere complice, collaborazionista, colpevole di crimini contro gli esseri viventi. A tutti gli altri che sono complici, collaborazionisti o colpevoli gli auguro di non incontrare mai il mio sguardo.

Samantha Comizzoli
 


mercoledì 11 dicembre 2013

CHE COS'E' IL RAZZISMO?


Questa è una vicenda piccola, ma grande d'odio allo stesso tempo. Accade di Palestina e più precisamente a Betlemme, il luogo "sacro". Oggi una clinica ambulante per la donazione del sangue si è fermata, appunto, a Betlemme. Una donna etiope vi si è presentata per donare il sangue. Ma, ha ricevuto dalla troupe di medici l'incredibile risposta "non prendiamo il tuo sangue, tu sei etiope e il Ministero della Salute israeliano dice che voi avete il VOSTRO sangue e noi non lo prendiamo".
Ne è nata una discussione alla quale assistevano diversi cittadini al momento umiliante. Una persona presente ha detto "non c'è nulla che possiamo fare, siamo in un Paese razzista".

venerdì 6 dicembre 2013

TORINO 30/11

VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE A TORINO CONTRO IL VERTICE ITALIA-iSRAELE E CONTRO IL PRAWER PLAN.

E SE A NATALE I VOSTRI DONI FOSSERO PRODOTTI DALLE DONNE DI ASIRA?

 E si avvicina il Natale nel mondo occidentale ed imperialista. Io non lo festeggio, ma tutto il mondo attorno a me, sì. Così anch'io farò il classico “pensiero”; è così che si usa dire quando si hanno pochi soldi, vero?
Alcuni contatti via facebook mi hanno,invece, chiesto se era possibile acquistare i prodotti delle donne del Retaj di Asira, il centro di Hakima. La fortuna aiuta gli audaci, perchè proprio in quel momento io ed Hakima stavamo parlando di un problema: il centro non ha l'acqua e ha bisogno di comperare una tanica per l'acqua. Ma, ovviamente, i soldi non ci sono e Hakima non ama chiedere soldi. Ok, ripartiamo: si avvicina il Natale e molti di noi faranno un “pensiero” e perchè non comperarlo dalle Donne del centro di Asira questo “pensiero”?
Producono molte cose con le loro mani: portachiavi, portafogli, braccialetti, scialli, soprammobili, vestiti per bambini. Forse, sarebbe un modo per tutti voi di unire l'utile al dilettevole; fare i regali di Natale aiutando le Donne di Asira che potranno acquistare la tanica per l'acqua. Così Hakima ha pubblicato sul sito del Retaj alcune foto dei loro prodotti con i prezzi. Per quanto riguarda la spedizione (è quella che incide di più nel prezzo) il costo è di 50 euro per la spedizione lenta di 7 giorni, 55 euro per quella veloce di 3 giorni; il prezzo non cambia per peso o dimensione. Sul sito del Retaj troverete il codice IBAN per pagare direttamente al Retaj.

Mi limito quindi a divulgare l'iniziativa con questo articolo e ad invitarvi a farlo. Yalla shebab!

mercoledì 27 novembre 2013

SONO UNA MALATA MENTALE

Qualche anno fa mi candidai a Sindaco di Ravenna presentando una piccola lista civica slegata da qualsiasi parrocchia/lobby. Nel giro di poco partì una tale macchina di fango nei miei confronti che uscì anche dai confini di Ravenna. Le voci fatte girare erano del tipo “è una pazza inaffidabile che fa tutto per protagonismo, antidemocratica, di estrema sinistra o destra, etc. etc.”.
Un mese e mezzo fa, ad una riunione pro-palestina, un'attivista pro-palestina che mi conosceva direttamente da due ore dice davanti a tutti che io ero in Palestina per fare “outing”, che quando si è così è meglio lasciare la Palestina e non tornarci, in pratica mi da “della malata di mente” oltretutto sapendo benissimo che mia mamma era ricoverata proprio in quel periodo in psichiatria (pensate a come mi sono sentita). Ieri, di nuovo, questa voce mi ritorna all'orecchio, detta da un'altra attivista pro-palestina che ho sempre osannato pubblicamente.
Ora, aldilà di augurarmi che tutte queste persone di sì tanta esperienza psichiatrica trovino subito occupazione in psichiatria vista l'innata capacità di fare diagnosi così capillari a sconosciuti, voglio avvallare la loro visione scrivendo i particolari del perchè sono una “malata mentale”.
  • sono una malata mentale perchè ho denunciato il Sindaco, la Polizia Municipale, il Ministero dell'Ambiente, Giorgio Napolitano, Mario Draghi, tutti i Ministri; perchè ho diffidato il Questore di Ravenna (ora ex), la Forestale di Ravenna; perchè ho segnalato la Digos al Capo della Polizia di Prevenzione.
  • Sono una malata mentale perchè ho scoperto che la Regione Emilia Romagna aveva una convenzione con una clinica privata da 40 anni senza aver richiesto il certificato antimafia ad una persona che era stata arrestata per mafia dal pool; e la vinsi.
  • Sono una malata mentale perchè ho rallentato l'apertura dello zoo di Ravenna e gli ho fatto prendere una sanzione colossale.
  • Sono una malata mentale perchè ho rovinato le sfilate a Casini, Diliberto, Calderoli, Grillo, Fiore.
  • Sono una malata mentale perchè ho evitato la mattanza dei daini in pineta un anno fa.
  • Sono una malata mentale perchè ho fatto intervenire il NOE da Bologna in due ore mentre stavano scaricando merda nei campi agricoli.
  • Sono una malata mentale perchè ho fatto chiudere un allevamento di bovini/equini.
  • Sono una malata mentale perchè ho sostenuto la Moschea di Ravenna quando tutti, ma proprio tutti, gli davano contro.
  • Sono una malata mentale perchè non ho mai detto “no” a qualunque essere vivente mi ha chiesto aiuto e per aver detto “no” a tutti coloro che mi hanno proposto di entrare nelle loro parrocchie mettendo il culo al sicuro.
  • Sono una malata mentale per aver rifiutato soldi per stare zitta.
  • Sono una malata mentale perchè quando esco di casa la Digos mi ferma per strada e se non esco mi telefona per chiedermi se ho intenzione di uscire.
  • Sono una malata mentale perchè dopo che mi è bruciata l'auto, mi hanno tagliato le gomme, infilato chiodi nelle ruote ed aver avuto visite notturne in casa; sono ancora qui.
  • Sono una malata mentale perchè mi sono messa al servizio degli oppressi e cioè della Resistenza.
  • Sono una malata mentale perchè ho voluto fare un film sulla Resistenza palestinese pur non volendo soldi pubblici e non avendone dei propri.
  • Sono una malata mentale perchè quando ero in Palestina non potevo accettare ciò che israele faceva per uccidere i diritti umani e non lo accetto tutt'ora rivoltandomi lo stomaco anche per i suoi viscidi affiliati.
  • Sono una malata mentale perchè sono andata in Palestina sfruttando la visibilità che avevo per dare la visibilità alla Palestina, correndo per questo dei rischi che sto pagando tutt'ora.
  • Sono una malata mentale perchè stimo i malati mentali accusati di esserlo così come altri resistenti sono stati accusati di terrorismo.

Sono una malata mentale per questi motivi che ho elencato e per altri che non ricordo o che non mi va di elencare e perchè mando a fare in culo la “normalizzazione”, la vostra “normalizzazione” alla quale non mi porterete nemmeno ammazzandomi. La mia risposta alle vostre infamie non sono le scritte su facebook, ma fare quello che voi vorreste impedirmi creando il terreno bruciato attorno a me così come fanno i coloni materialmente in Palestina.

HAVE A MENTAL ILL

A few years ago I ran for Mayor of Ravenna presenting a small civil list without ties to any parish / lobby. In a short left such a machine mud to me that even came from the outskirts of Ravenna. The rumors were passed around like "it's a crazy unreliable that does everything for the protagonist, anti-democratic , left-wing or right , etc. . etc ". .
A month and a half ago , at a meeting of pro - palestine , pro - Palestine activist who knew me directly for two hours in front of everyone said that I was doing in Palestine for "outing " that when you are so it is best to leave the Palestine and not go back, I practice from " the mentally ill " plus knowing full well that my mother was hospitalized in psychiatry at that time (think of how I felt ) . Yesterday, again, this voice comes back to me ear , said another activist, pro - palestinian I've always praised publicly.
Now , beyond hope that all of these people so much experience psychiatric immediately find employment in psychiatry given the innate ability to make a diagnosis as capillaries to strangers , I want to endorse their vision by writing the details of why I am a " mentally ill ."
I am a mentally ill because I denounced the Mayor , the Municipal Police, the Ministry of Environment, Giorgio Napolitano , Mario Draghi, all Ministers , because I distrusted the Quaestor of Ravenna (now former ) , the Forest of Ravenna; why I reported Digos to the Chief of Police Prevention .
I am a mentally ill because I discovered that the Emilia Romagna had an agreement with a private clinic for 40 years without having the required anti-mafia certificate to a person who had been arrested for mafia from the pool , and I won .
I am a mentally ill because I slowed down the opening of the zoo in Ravenna and I did take a colossal penalty .
I am a mentally ill because I ruined the shows Casini , Diliberto , Calderoni , Grillo , Fiore .
I am a mentally ill because I avoided the slaughter of deer in the woods a year ago.
I am a mentally ill because I did attend the NOE from Bologna in two hours while they were downloading shit in agricultural fields .
I am a mentally ill because I did close a cattle / horses bad farmer .
I am a mentally ill because I supported the Mosque of Ravenna when everyone , absolutely everyone , gave him against .
I am a mentally ill because I never said "no" to anyone asked for help and for saying " no" to anyone who asked me to come into their parishes putting my ass safe.
I am a mentally ill for refusing money to keep quiet .
I am a mentally ill because when I leave the house Digos stop me on the street and if I do not go phoned me to ask if I'm going to get out.
I am a mentally ill because after  burned my car , slashed the tires , nails stuck in the wheels and have had nightly visits to home , I'm still here .
I am a mentally ill because I'm at the service of the oppressed and that the Resistance.
I am a mentally ill because I wanted to make a film about the Palestinian resistance while not wishing to public money and not having their own .
I am a mentally ill because when I was in Palestine could not accept what Israel did to kill human rights and not accept still damages the stomach for his slimy affiliates.
I am a mentally ill because I went to Palestine exploiting the visibility that I had to give visibility to Palestine , running this risk that I'm still paying .
I am a mentally ill because I respect the mentally ill accused of being resistant as well as other have been accused of terrorism.

I am a mentally ill for these reasons that I have listed and for others who do not remember or that I'm not going to list and send you to hell because the "normalization" , your " standards " to which I do not even bring kill me . My answer to your infamies are not written on facebook, but do what you would keep me from creating the scorched earth around me as well as make materially settlers in Palestine.

sabato 23 novembre 2013

30/11 STOP THE PRAWER PLAN: TUTTI A TORINO!


Odio gli slogan, i simboli se sono solo simboli, le icone vuote e le bandierine da passeggio. Amo la Lotta e la Resistenza e per me significano molte cose. Scavare nella verità per estirpare la menzogna è una di queste cose.
Un giorno più di altri ho conosciuto la pulizia etnica che fa israele in Palestina. Al villaggio beduino di Beit Hanina, Gerusalemme.
I beduini sono la situazione più border line della Palestina, non hanno rapporti con gli abitanti dei villaggi (per più motivi) e ricevono poche attenzioni anche dalle associazioni (per più motivi). Al villaggio di Beit Hanina c'ero stata, con i colleghi dell'ISM, perchè avevano il solito ordine di sgombero. Sgomberare quella zona, dove sono sempre stati, per israele significa semplicemente che devi lasciare libero quel posto. Quel giorno avevo mangiato con loro, i loro prodotti, avevo giocato con i bambini. Beit Hanina, per me, era la realtà più vicina all'immagine del paradiso.
Una mattina sono arrivati i bulldozer con 80 soldati, hanno buttato fuori dalle tende gli abitanti, li hanno tenuti fermi puntandogli le armi dividendoli in tre gruppi: bambini, donne, uomini. In un'ora hanno cancellato tutto con i bulldozer. Questo è, tradotto in azione, il Prawer Plan. Destinato a 70,000 beduini nel Negev. Lo scopo (ufficiale) è di liberare quell'area per la costruzione di altri insediamenti illegali. Per me, invece lo scopo, è la pulizia etnica.
In tutto il mondo il 30/11 si manifesterà per dire “stop the Prawer Plan”. In Italia per quella data ci sarà Netahniau, perfetto. Giustamente parte, mesi fa, la macchina per presidiare Torino in quei giorni. Mesi per raccogliere le adesioni, pubblicizzare l'evento, spiegare a tutti i punti decisi in assemblea che si identificano in un secco “NO” a qualsiasi negoziato con il criminale israele.
Tre giorni fa, arriva la notizia che il vertice israele-Italia viene spostato a Roma...
La Resistenza non si fa spostare, non insegue i nemici..e infatti la manifestazione rimane a Torino ed è una grossa fortuna averla organizzata; perchè abbiamo la possibilità di supportare la Palestina, finalmente, con la Resistenza, manifestando a Torino.
Quante volte ho letto su facebook commenti di persone che non possono recarsi in Palestina, quante volte ho letto commenti di persone che vorrebbero essere di supporto alla liberazione della Palestina. Bene, questa volta, abbiamo tutti la possibilità. Basterà essere a Torino. Tutte, ma proprio tutte, le associazioni, comitati, gruppi pro-Palestina saranno a Torino e siccome la fortuna aiuta gli audaci, il 30 novembre è anche la data per dar voce all'opposizione contro il Prawer Plan. E' veramente tutto perfetto. Io ci sarò con uno striscione nero, contro il Prawer Plan; per Beit Hanina, per Kuffr Qaddum, per Asira, per Al Kahlil, per Anata, per Qusra, per Tura, per Nablus, per Gerusalemme e per tutti quei luoghi che ora hanno nomi ebraici perchè israele ha cancellato la loro identità. Non c'è bulldozer più potente di quello alimentato dall'amore. Che la manifestazione di Torino sia quel bulldozer e che rada al suolo il sionismo in ogni sua forma, anche quella viscida.



martedì 12 novembre 2013

ATTENZIONE: NON SOLO CON IL 729




Oggi al supermercato ho comperato un sacchettino di arachidi tostate. Ho, come abitudine, quella di controllare il codice a barre per evitare di comperare i prodotti dei sionisti/nazisti, cioè israele.
Il nome che parrebbe veneto, non mi aveva fatto sorgere alcun dubbio e il codice a barre altrettanto.
Purtroppo non ho, invece,l'abitudine di controllare le scadenze dei prodotti sennò mi sarei accorta di quello che ho scoperto dopo..
Arrivata a casa ho cercato la scadenza e...la brutta scoperta: “origine: israele”, scritto in trasparenza e poco visibile, ma c'è.
Mi collego a internet e voglio andare a sbirciare nel sito dell'azienda. NON FATELO! Il sito è sotto attacco virus. Bene!
Scrivo, quindi, questa breve nota per dar testimonianza e per evitare che altri commettano il mio errore. Non so se questa azienda, come parrebbe dal nome, sia veneta o se sia un nome di copertura. Certo è che le arachidi che ho comperato sono macchiate di sangue. Non le mangerò, il 30 novembre so a chi restituirle.

domenica 3 novembre 2013

LA SCELTA

Parecchi anni fa ho fatto la mia scelta: sto dalla parte degli oppressi e lotto per i diritti umani. Detta Così sembra aria fritta, ma sinceramente forse è il caso di scrivere cosa significa per me. Non credo nei partiti, in nessun partito. Non credo, infatti, che vi sia un partito politico al mondo che gliene freghi qualcosa delle persone che rappresenta. Questo vale per l'Italia, ma vale anche per la Palestina. Anzi, credo che strutturare la divisione nelle popolazioni sia funzionale ad impoverire la lotta. Dividere è una valvola di decompressione.
Quando sono sul campo non guardo se la persona a fianco a me, mentre stanno sparando, è di Al Fatah o se è verde o blu. E' a fianco a me e io sono lì per lui/lei. Sono lì per i diritti umani e questi sono di tutti.
Lo schierarsi politicamente ha fatto sì che ci si schierasse anche nelle associazioni/movimenti creando ulteriori fratture. Ed è così che vediamo litigi, tirannie, e altro anche fra gli attivisti. Tutto questo impoverisce ancora di più sia lotta che l'animo.
L'Italia sotto questo aspetto è devastante, riusciamo a fare discussioni sul nulla, mai sui principi e sugli ideali.
La mia strada non è mai stata questa, non mi faccio tirare, mi spiace per le varie “parrocchie”, ma ho sempre detto “no” alle parrocchie. Ho detto “no” a tutte le proposte di poltrone dei partiti, ho detto “no” a tutti i compromessi, ho semplicemente detto “no” per modificare qualche articolo affinchè venisse pubblicato.
Questi “no” si pagano, tutti. Ti fanno il deserto attorno, ti infamano, ti deridono, ti minacciano,ti denunciano, ti screditano. Non fa piacere, certo, ma essendo libera, non sono cose che mi fermano.
La mia strada è quella dei diritti umani, non è selettiva come la pietà, non si schiera se non dalla parte degli oppressi. Sempre. Essendo così non mi tiro indietro se devo denunciare le porcate di “santi”, non ho padroni quindi non mi faccio problemi. I miei unici padroni sono i principi e gli ideali.

Questo, solo per fare chiarezza davanti a link di iniziative, link di associazioni, link di partiti e sul tour del film “Shoot” chi ci sarà a Gennaio in Italia.

THE CHOICE

Several years ago I made ​​my choice : I'm on the side of the oppressed and fight for human rights. So it seems that hot air, but honestly maybe it's time to write down what it means to me . I do not believe in parties, in any party. I do not think , in fact, that there is a political party in the world that give a shit about the people he represents. This is true for Italy , but also applies to Palestine. Indeed , I believe that the division in the population structure is functional to impoverish the fight. Divide is a decompression valve.
When I'm on the field I do not watch if the person next to me , while they are shooting , is Fatah or if it is green or blue . Is next to me and I'm there for him / her. I'm there for human rights and these are all .
The sides politically meant that we also divide associations / movements creating additional fractures. And that's how we see fights, tyrannies , and more also among activists . All this impoverishes even more is that fighting spirit .
Italy in this respect is devastating , we can start discussions on anything, never on the principles and ideals.
My road has never been this , I have no pull , sorry for the various " parishes " , but I always said "no" to the parishes . I said " no" to all proposals of seats the party , I said " no" to all the compromises , I simply said "no" to change any item for article was published .
These "no" you pay , everyone. They make a desert around , defame you , mock you , threaten you , you complain , you decry . I do not like, of course, but being free , are not things that stop me .
My street is that of human rights , it is not as selective as piety , does not take sides if not on the side of the oppressed. Always. Being so I do not pull back if I have to report the filth of " saints" , have no boss so I have no problems . My only masters are the principles and ideals .
This , just to make things clear in front of links of initiatives , links to associations , links to political parties and on the tour of the movie " Shoot " who will be there in January in Italy.

venerdì 1 novembre 2013

WHIT MY HEART

 Two days ago I learned from the words of Egidia Beretta the italian fascists had used the image of Vittorio and that the complaint lodged by the family to Roberto Fiore was required storage , the family filed an objection . Also on the same day I learned that the day would come Roberto Fiore of the Saints in Ravenna for a conference " Italy - Islam defend the identity ."
I would have ignored the whole thing because I think these are 4 buffoons  ( the number is not a manner of speaking ) the last car of the train Zionist and honestly , after being in Palestine , I am interested stop people riding the train or at least those who are in the middle.
But after this news, however, the use of the image of Vik , made ​​me want to go to tell him some ..... Tonight Gaza was bombed again and again young Palestinian martyrs in front of our eyes. Indeed , in front of some eyes . The society was celebrating halloween and today the streets of Ravenna hundreds of people were shopping and eating ice cream. There are not 4 clowns dressed in black to kill human rights. It is not the counter- ideology to kill the ideology , but indifference .
So, I thought with the heart and not with a stomach full of anger and I did what I could do. I went to the Mosque of Ravenna and I brought a rose for the martyrs of Gaza last night . Then , I went to the war memorial for freedom , in the Piazza del Popolo in Ravenna , and I brought a white rose for Vittorio Arrigoni, the Partisan . Then , after passing on foot repeatedly in a public street , Police began to stop me and tell me to do, " the long way around ." Ok , I will step wherever I want and I do not close my right , but to defend that right and then, since they do not even deserve our attention , I'm leaving. Who takes the side of the oppressed , he always knows what his place in a world that is worth it. Today, in the center of Ravenna there were people who ate ice cream, 4 clowns dressed in black and a hero who is always among us , and to whom I paid tribute . Today, in the center of Ravenna were not oppressed.
Not being able to put all of myself in Palestine at this time, it takes me at least the heart, which is the minimum.
Tomorrow the Mosque of Ravenna during the prayer will remember the martyrs of Gaza.

CON IL CUORE

 Due giorni fa ho appreso dalle parole di Egidia Beretta che Forza Nuova aveva usato l'immagine di Vittorio e che la denuncia presentata dai famigliari verso Roberto Fiore era in richiesta d'archiviazione; la famiglia ha presentato opposizione. Sempre il medesimo giorno ho appreso che Roberto Fiore sarebbe venuto il giorno dei Santi a Ravenna per una conferenza “Italia – Islam, difendere l'identità”.
Avrei ignorato il tutto perchè reputo questi 4 buffoni (il numero non è per modo di dire) l'ultimo vagone del trenino sionista e sinceramente, dopo essere stata in Palestina, mi interessa fermare chi guida il treno o almeno chi sta nel mezzo.
La notizia, però, dell'uso dell'immagine di Vik, mi ha fatto venire la voglia di andare a dirgliene qualcuna..... Questa notte Gaza è stata nuovamente bombardata e nuovamente giovani martiri Palestinesi davanti ai nostri occhi. Anzi, davanti alcuni occhi. La società festeggiava halloween e oggi per le strade di Ravenna le centinaia di persone facevano shopping e mangiavano il gelato. Non sono 4 buffoni vestiti di nero ad uccidere i diritti umani. Non è la contro-ideologia ad uccidere l'ideologia, ma l'indifferenza.
Così, ho pensato con il cuore e non con lo stomaco pieno di rabbia e ho fatto quello che potevo fare. Sono andata alla Moschea di Ravenna e ho portato una rosa per i martiri di Gaza di ieri notte. Poi, sono andata al monumento dei Caduti per la Libertà, in Piazza del Popolo a Ravenna, e ho portato una rosa bianca per Vittorio Arrigoni, il Partigiano. Poi, dopo essere passata a piedi ripetute volte in una strada pubblica, digos e antisommossa hanno iniziato a fermarmi e a dirmi di fare “il giro largo”. Ok, io invece passo dove mi pare e lo faccio stretto non per mio diritto, ma per difendere quel diritto e poi, siccome questi non meritano nemmeno la nostra attenzione, me ne vado. Chi si schiera dalla parte degli oppressi, sa sempre qual'è il suo posto in un mondo che fa pena. Oggi, nel centro di Ravenna c'era gente che mangiava il gelato, 4 buffoni vestiti di nero e un eroe che è sempre fra noi e al quale ho reso omaggio. Oggi, nel centro di Ravenna non c'erano oppressi.
Non potendo mettere tutta me stessa in Palestina in questo momento, ci metto almeno il cuore, che è il minimo.
Domani alla Moschea di Ravenna durante la preghiera ricorderanno i martiri di Gaza.

martedì 22 ottobre 2013

ISRAELE METTE LE MANI SUI NOSTRI RIFIUTI

ARTICOLO PUBBLICATO SU WWW.PALESTINAROSSA.IT

Non è cosa nuova che israele colonizzi con le sue attività economiche altri Paesi, oltre ad aver occupato la Palestina le sue mire sono ben più lunghe. Ma, una notizia passata in sordina mi è giunta ieri e parrebbe che quest'attività si stia espandendo grazie all'appoggio delle giunte piddine.




Si parla di alternative al riciclaggio dei rifiuti, già, perchè l'alternativa agli inceneritori/tumori che doveva essere il riciclo dei rifiuti non decolla grazie alla nostra politica che trova “l'alternativa”. E persino Carla Poli, del centro di riciclo di Vedelago, che va in tutto il mondo ad esportare la sua fiorente tecnica, in Italia fatica a decollare perchè creerebbe troppi posti di lavoro e qualcosa di buono dai rifiuti. Ecco allora la genialata made in israele: il bio-arrow. Il primo impianto di bio-arrow nasce a Tel Aviv, poi invadono altri Paesi poverissimi e l'Australia e la California, fino ad arrivare qui in Italia dove per ha ricevuto la benevolenza delle giunte PD, ma che grazie all'Europa non è ancora decollato.
Come funziona il bio-arrow? Niente raccolta differenziata, si butta tutto assieme, vengono raccolti i rifiuti e buttati in una vasca piena d'acqua. I materiali più pesanti (ferrosi e assimili) si depositano sul fondo e quelli più leggeri rimangono a galla. Questa è la prima separazione. Dopo, una calamita separa ulteriormente i metalli dagli altri oggetti pesanti e la parte invece leggera viene in parte separata a mano. Quello che ne rimane nell'acqua diventa... biogas e compost di ottima qualità (secondo chi lo produce). Resta ancora, poi, del materiale che diventa ecoballe che verrebbero utilizzate come riempitivo per le discariche.
Insomma un mostro di porcata a 3 teste. Se ne parla per la prima volta in Italia a Civitavecchia, dove viene approvato in pompa magna dalla Giunta piddina nel 2009. Fortunatamente si arena, in primis perchè è in netta contrapposizione con la direttiva europea 20-20-20 dove si dice che la differenziazione dei materiale deve essere fatta a monte (cioè nella raccolta) fatto appositamente per l'eliminazione delle discariche; secondo perchè anche a Civitavecchia stava partendo la raccolta differenziata porta a porta ed anche perchè cambiò la Giunta con le elezioni. Poi, rispunta a Napoli dove viene proposto da qualcuno del WWF (??!!), sembra che anche lì abbia fatto buca (e fortunatamente non è una buca per i rifiuti).
Ma, eccoli rispuntare a Brindisi! Qualche mese fa è stata depositata la richiesta d'autorizzazione e di spazio idoneo per la sua realizzazione, un terreno che dovrebbe essere in uso per il bio-arrow per 20 anni. Pur di farlo qui, gli israeliani sono disposti a pagare il totale dell’investimento, 12 milioni di euro e se il Comune vuole, potrebbero cedergli il 20 per cento dell’investimento. Una specie di royalties. A Brindisi c'è la raccolta differenziata, anche se non è partita in tutti i quartieri perchè hanno il problema di non avere un impianto abbastanza capiente per trattare tutto l'umido. Insomma, in un Paese dove è già invaso da discariche (anche abusive al sud perchè in mano alla mafia), da centrali di biomasse e inceneritori; ci mancavano gli israeliani ad importare la loro porcata.
La TARES con questo impianto non si abbasserà e soprattutto verremo multati dalla Comunità Europea. Ho dato un'occhiata alla Giunta brindisina, è del PD, Brindisi andrà a braccetto con israele e con l'inquinamento.
Spero, che la direttiva europea li fermi ancora una volta, ma l'escamotage è dietro l'angolo. Ma, aldilà dei trucchetti per realizzarlo comunque, ciò che dovrebbe fermare Brindisi è fare i conti con israele che sta compiendo un genocidio, che ha creato un sistema d'apartheid peggiore di quello visto in Sud Africa e che sta distruggendo da 100 anni tutti i diritti umani. La Giunta di Brindisi dovrà fare i conti con questo e con le proteste e i possibili boicottaggi che gli arriveranno.
Spero che la gente di Brindisi insorga perchè quella Terra verrà macchiata sì dall'inquinamento ma anche del sangue dei palestinesi che è stato e viene versato; e se non insorgerà sono certa che tutte le associazioni pro-palestina e che tutte le associazioni ambientaliste lo faranno e ci daremo appuntamento lì.
Samantha Comizzoli
- See more at: http://www.palestinarossa.it/?q=it%2Fcontent%2Fblog%2Fisraele-mette-le-mani-sui-nostri-rifiuti#sthash.7yI8Mz2n.dpuf

domenica 20 ottobre 2013

LOTTA. DIRITTI. LIBERTA'.

Sono le 15,30 quando iniziamo a muovere qualche passo (giusto 3 passi) da Piazza san Giovanni. Da un'ora e mezza siamo in piedi sotto al sole ad aspettare la partenza della manifestazione. Ma, quel tempo da scoglionimento, l'avevamo ben impiegato (o almeno così pensavamo) nel trovare "un posto" dove stare lungo il corteo. Eh sì, perchè non puoi mica metterti dove vuoi... 6 donne e due uomini con uno striscione "no
tav, no tir" non possono mica essere libere di stare dove vogliono... No, non è la polizia che ci ferma nella libertà, ma i vari "servizi d'ordine". Così
ci accordiamo con un gruppo antifascista per stare a fianco a loro, ci sembrava di essere al sicuro a manifestare al loro fianco. Ma, dopo i primi km, scopriamo che non va bene. Arriva un servizio d'ordine che ci da delle "infiltrate" e ci mandano via. Più volte veniamo mandate via, perchè disturbavamo la visuale degli striscioni, perchè c'era un "cordolo" che non permetteva il cammino, perchè hai la cheffia e "chi cazzo sei?". Servizi d'ordine con bastoni, che fanno più paura della polizia. Poi, dopo aver chiesto più volte "possiamo metterci qui?", finalmente troviamo un posto (sempre con persone che storcono il naso però). Ed ecco che esce un messaggio su facebook di questo tono: " i no tav marciano in gruppo e non sono consentite persone con simboli no tav o magliette no tav che girino libere nel corteo". O cazzo! Che fanno ci multano o ci lapidano i "compagni"?
Ma, dobbiamo nuovamente spostarci perchè dove siamo noi deve passare il cammioncino che da via le maschere di V per vendetta ad offerta libera...
Insomma, inizio a lanciare la proposta di andarcene perchè mi sono rotta le palle. Poi, finalmente troviamo un posto, siamo vicine al gruppo che suona e balla, bellissimo, e davanti a noi c'è lo spezzone della lotta per la casa con famiglie, bambini nei passeggini e cani, altrettanto bellissimo. E' l'unico momento dove ci siamo sentite a nostro agio, ma dura poco. Da dietro iniziano a tirare bombe carta. Vorrei capire lo scopo della lotta di quelli che stanno facendo quel casino, ma non riesco a trovarlo.
La lotta è lì, lì davanti, in quelle famiglie con il passeggino che sono costrette a correre per non essere schiacciate e protette dal loro servizio d'ordine fatto solo da persone che si tengono per mano.
Ok, non c'è tempo, dobbiamo correre dal fondo perchè con le bombe carta stanno avanzando e a questi di noi non gliene frega un cazzo.
Dopo un pò sembra essere ritornata la calma, siamo di nuovo dietro al gruppo che lotta per la casa e siamo arrivati a Porta Pia, ma c'è qualcosa che non va... le bombe carta ora vengono sparate davanti e dietro al corteo e questo gruppo si trova nel mezzo, dove ci sono anche le tende e siamo anche totalmente circondati dalle forze dell'ordine. Eh sì, è il momento dove ci caricheranno, e caricheranno noi perchè siamo noi ad essere qui. Ci allontaniamo, per noi la manifestazione finisce in quel momento.
Dopo esserci allontanate dal casino, via telefono, mi arriva la notizia che chi faceva i disastri è saltato dentro allo spezzone delle famiglie con i bambini. Porci, mi fate schifo. La polizia ha caricato due volte le persone a Porta Pia, erano oramai seduti per terra.
Questa non è lotta, questo è il nulla. Ho partecipato ad un corteo dove le parole che ho sentito di più sono state "stai in riga" e "non potete stare qui". Non ci sarò mai più.
Ho avuto una riflessione ieri: " ho sbagliato tutto, non dovevo fare un film sulla Resistenza palestinese per farlo vedere in Italia, dovevo fare un film su cosa accade qui e farlo vedere ai compagni in Palestina". Ma, forse, no, forse è il caso che almeno loro che sono nell'orrore più totale credano che nel nostro Paese ci sia stata una manifestazione di lotta.
Spero, che i movimenti per la casa che stanno presidiando in queste ore riescano a spostare le virgole e ad ottenere qualcosa. Mi darebbe la speranza, almeno, di esserci stata per loro.
Un particolare: alla partenza da Ravenna una ventina di persone della polizia di prevenzione (digos) ha voluto filmare le facce con documento identificativo in mano di chi saliva sul pullman, uno alla volta davanti alla loro telecamera. Non mi sono prestata, non sono andata davanti a quella telecamera. Se mi volete filmare, fatelo, avvicinatevi voi o usate lo zoom, io non mi avvicino di un millimetro, non mi presto. I diritti umani, si difendono anche dalle piccole cose, sennò è inutile andare a Roma a manifestare.

lunedì 14 ottobre 2013

LA LIBIA SPARA...PER CHI?

Ieri su facebook ho avuto un tam-tam di botta e risposta perchè mentre si pubblicavano le foto delle vittime del barcone affondato la scorsa settimana, ha iniziato a farsi largo qualche voce... Qualche superstite arrivato a Malta aveva da subito dichiarato " la Guardia Costiera Libica ci ha sparato addosso".
La notizia i media si sono ben guardati dal darla subito, ma altri media on line hanno inIziato a divulgare e booommmm, non si poteva più nascondere. Anche se era passato qualche giorno.
Il primo pensiero che ho avuto è stato "hanno affondato anche le altre che non hanno avuto superstiti o dove i superstiti non hanno parlato?".
Ma il secondo pensiero e mi è rimasto per tutto il giorno è stato il cercare di capire il perchè la Libia avrebbe dovuto sparare ad un barcone di povera gente che non era diretta in Libia,ma in Italia. Che interesse aveva ad uccidere?
Oggi mi aspettavo che uno stralcio d'indagine partisse anche nel nostro Paese, invece no, le indagini partono solo in Libia. I sospettati che si indagano, questo è il massimo.
Quello però che mi porta a fare queste riflessioni pubblicamente è l'aver letto su facebook che qualcuno inizia ad avanzare l'ipotesi che fossero stati dei banditi libici a sparare e non la Guardia Costiera della Libia. Menzonga! Menzogna alla pari della menzogna sionista e non può che essere d'interesse di parte. Cos'avevano dei banditi da rubare a persone così? Ma stiamo scherzando?
Ok, allora iniziamo a "ricordare"...
Vi posto alcuni avvenimenti di qualche anno fa dove la Guardia Costiera Libica aveva sparato alle barche e alla presenza della Guardia di Finanza nostrana. Come se non bastasse, alcune imbarcazioni alla Guardia Costiera Libica gliele abbiamo donate proprio noi italiani; non perchè siamo dei benefattori, ma perchè c'erano stati gli accordi con Gheddafi. E chi li ha fatti gli accordi del 2007, Berlusconi? Eh no...li ha fatti Romano Prodi e siglati da Maroni nel 2009.
Ergo: la Libia fa gli interessi di coloro che hanno interesse, ha i mezzi per farlo perchè chi ha interesse glieli ha forniti e chi ha interesse passa anche da angioletto che fa i funerali di Stato.
Il nostro Paese è un assassino, di bambini, di Siriani e di Palestinesi. La vostra ipocrisia Prodiana dovrebbe affondare nel mare, non questi bambini.
Volete fare ancora un minuto di silenzio alle prossime vittime? Certo che lo farete, perchè il silenzio è complice.

articoli:
http://www.vita.it/ultimenotizie/libia-caccia-ai-pescatori-italiani.html
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/01/24/visualizza_new.html_69017590.html

lunedì 7 ottobre 2013

SHOOT il film sulla Resistenza Palestinese

I tre mesi in Palestina continuano anche qui con l'attivismo a difesa dei diritti umani. Questo è il sito con il trailer del film che sto autoproducendo con l'aiuto di tanti attivisti in Italia www.shootthefilm.com.
Il documentario sarà in tour di presentazione in Italia a Gennaio nelle città di: Bologna, Cesena, Roma, Napoli, Pistoia, Firenze, Torino, Novara, Milano, Udine e Trieste. Ci saranno come "voci" i palestinesi, Murad per Kuffr Qaddum, Hakima per Asira e ci sarà anche il reporter Odai di Kuffr Qaddum che ha fornito prezioso materiale video per il film.
Tutti coloro che vogliono supportare questo progetto possono farlo divulgando il sito del film e anche facendo donazioni che andranno a coprire le spese dei biglietti aerei degli invitati.
Il film è sulla bellezza della Palestina.

venerdì 4 ottobre 2013

BENTORNATA DALLA POLIZIA DI RAVENNA

Oggi a Ravenna era un giornata particolare: finalmente inauguravano la Moschea. Avevo una sciarpina palestinese raffigurante Al-Asqa per loro. Mi sono messa la mia cheffia coprendomi il volto perchè ne avevo voglia e sono andata all'inaugurazione assieme ad un fratello musulmano e a Simone.
Non c'era parcheggio vicino, così abbiamo messo la macchina un pò distante. Scendo dall'auto, faccio qualche metro sul marciapiede e ci si avvicina un'auto con i finestrini abbassati con due persone a bordo e mi dicono: "bentornata Samantha, cosa devi fare? Dove vuoi andare?". Era la digos.
All'inaugurazione ci sono rimasta per mezz'ora, sempre piantonata da 4 persone della digos.
Mi spiace per la figura che mi hanno fatto fare davanti ad una persona che non è un attivista, ma io difendo i diritti umani e appoggio la Resistenza non violenta. Non faccio altro. Oggi è venerdì e in Palestina le persone lottano per il diritto di esistere. Gli sparano addosso e c'ero anch'io lì, quindi, figuriamoci se mi lascio anche solo rovinare l'umore da 4 poliziotti in borghese.
Una domanda però mi è sorta: avete la mia foto con la faccia coperta stampata nella mente o mi avete seguita da casa?

sabato 21 settembre 2013

MI DISSOCIO


Non mi sono mai dissociata, perchè non ho mai fatto parte di parrocchie, cupole, logge, o altro di similare. Ma, oggi, mi dissocerò dal rappresentate di un movimento senza tessera e lo farò per dare la solidarietà e sostegno alla Resistenza.
Ho appena appreso delle parole di Alberto Perino: "mi dissocio dalla lettera dei due BRIGATISTI IN CARCERE" dal tg La7.
Ora, se le parole di Perino non sono state queste e sono state invece manipolate dai media, passi. Ma, se questa è la posizione di Alberto Perino, "leader" del Movimento NOTAV, la faccenda è gravissima.
Lettera autentica dei due prigionieri o non autentica, se Perino ritiene che persone accusate di terrorismo da questo "Stato" siano persone dalle quali dissociarsi, beh, allora Perino è dalla parte di chi li definisce terroristi.
In questo Paese che per la Resistenza fa pena, i pochi che hanno tentato di organizzare una rivoluzione civile sono stati denigrati, distrutti mediaticamente e chiamati terroristi. Questo "stato" che difende gli interessi capitalistici e la mafia con la forza, uccidendo i diritti umani. Questo "stato" qui, che perseguita chi difende i diritti umani e appoggia i nazisti/sionisti d'Israele tramite i partiti di sinistra e le associazioni.
Ecco, se questa è la posizione di Perino, che si dissocia dai Resistenti; IO MI DISSOCIO DA ALBERTO PERINO e sto con la Resistenza, con i compagni chiusi in carcere, con quelli indagati e con quelli che vengono chiamati "terroristi".
Questa è la mia arma. La parola. Sparo un altro colpo: per anni ho lottato contro la mafia ('ndrangheta, camorra, cosa nostra), è un mostro. Ma, quel mostro lì non potrebbe far mai quello che sta facendo lo "stato". Il danno che lo "stato" fa ogni giorno ad ognuno di noi non è nemmeno paragonabile: togliere il lavoro, la casa, il diritto allo studio e alle cure sanitarie, il diritto a manifestare la propria idea, il diritto a lottare per difendere la terra. C'hanno tolto il diritto di esistere e di resistere. E questo in tutta Europa.
Allora, se questo è lo "stato", è un mostro, e fra i due mostri scelgo di combattere quello più grande.
Venite a prendermi quando volete per portarmi in galera, ci andrò a testa alta e con il sorriso, perchè mi renderà più forte, perchè può far parte del percorso di un Resistente, perchè non mi sono mai tirata indietro davanti ai diritti umani. Venitemi a prendere perchè non smetterò di sparare in nome della Giustizia.

L'IMPOTENZA DAVANTI AL CRIMINE NON ESISTE



Ogni volta che pubblico un articolo o un video sui crimini che israele compie in Palestina, c'è sempre qualcuno che si sente impotente e me lo scrive.
Certo, il mostro dell'occupazione è un gigante sempre più grande e negarlo sarebbe incosciente.
Ma è anche vero che Davide uccise Golia con una pietra in un occhio e che molte volte, nella storia, un singolo ha cambiato una realtà sbagliata.
Per quanto mi riguarda, l'impotenza davanti ai crimini, non esiste. Tutti possiamo fare qualcosa, se non lo facciamo è una nostra scelta.
Altresì, sono convinta che ci siano azioni più o meno importanti da fare. Ovvero: spazzare il pianerottolo di casa mia serve, ma non cambia nulla. Fare la propaganda per raccontare la verità sulla Palestina, aiuta, ma non sposta molte virgole. Va fatto, ma poi deve esserci il passo successivo, quello concreto.
Produrre un documentario sulla Palestina serve, ma deve essere accompagnato da uno scopo, da un progetto che prosegua, oppure sarà "un altro documentario sulla Palestina"... Lo sarà, questo documentario ha dietro di sè un progetto concreto per supportare la Resistenza ed impoverire l'occupazione sionista. Insomma, spostare le virgole. Ma, per il momento è ancora immaturo  parlarne.
Voglio, invece, parlare di come si può anche fare la differenza ora.
Ho scritto molte volte di Asira, della sua Resistenza fatta da Donne, fatta con la cultura.
Aprire un centro per Donne e bambini nel centro di un villaggio palestinese e al centro di un Paese occupato sembra un'impresa impossibile.
Non lo è stato per Hakima e per le donne del Retaj Foundation of Women Center di Asira.
La persecuzione sionista verso i palestinesi non è fatta solo di spari delle armi, ci sono tanti tipi di spari.
Queste Donne stanno Resistendo. Vanno supportate.
Il centro femminile di Asira ha un sito, dove potete prendere contatto con loro e/o fare donazioni. In Palestina non ci sono soldi, tutto quello che fanno è volontariato, compreso restaurare il centro femminile per renderlo agibile. La sede del Retaj di Asira è stata messa in piedi da Hakima e dalle Donne e con l'aiuto dell'ISM e delle WIPS.
Potrete conoscere di persona questa realtà quando ci sarà il tour del documentario, ma intanto potete "agire" e non sentirvi impotenti davanti al mostro sionista aiutando e supportando il centro delle donne di Asira.
I dettagli per le donazioni li trovate nel loro sito web. Non siate impotenti per scelta.
SITO WEB DONNE ASIRA:
http://retajfoundationpalestinianwomen.wordpress.com/

giovedì 5 settembre 2013

IL SIONISMO E' UN CANCRO NEL CUORE DELLA TERRA

Quello che vedrete in questo video è parte di un'intervista allo storico Sadhi Kamdam di Asira, Palestina.
E' stata tradotta in inglese da Hakima e io l'ho tradotta in italiano. Un'altra parte dell'intervista sarà nel documentario che è in lavorazione.
Trovo che questa breve ricostruzione storica sia importante in questo momento dove il Medio Oriente è sotto attacco. Anche con la partecipazione dell'Italia.
Il finale del video riporta alla realtà di tutti i giorni di una Terra occupata, o meglio, di un popolo che vive occupato.
Il sionismo è "un cancro nel cuore della Terra", mai definizione fu più azzeccata.

domenica 1 settembre 2013

BENTORNATA, MA IO MI IMPICCO

Sono in treno. Questa mattina ho ricevuto una telefonata dai Carabinieri: "signora, se può venire qui perchè il marito di sua mamma si è impiccato questa notte".
I carabinieri mi hanno chiamata dal cellulare di mia mamma e sul posto non c'è uno stralcio di assistente sociale; manco il protocollo hanno seguito.
Sono stata per tre mesi in Palestina, dove la gente lotta per la vita; torno e questo si suicida per (molto probabilmente) difficoltà economiche. Chi lo fa non è un martire, è un vigliacco. Condanno chi lascia nella merda i propri cari.
Ho cercato queste parole per esprimere, in questo momento, ciò che penso per una notizia personale (ma sociale) che non passerà inosservata.

giovedì 29 agosto 2013

Un giro sui tetti di Gerusalemme

Due amiche mi offrono un caffè e una sigaretta sulla terrazza del loro hotel a Gerusalemme. E' una buona visuale per la videocamera. Ma ecco che da quel punto si vede con lo zoom che il mostro occupa la città dall'interno.
Gerusalemme è una città occupata, piena di ordini di demolizione per le case palestinesi che lasceranno il posto a nuovi insediamenti israeliani. Ma ad israele questo non basta: i coloni occupano anche i piani superiori delle case.. Come si vede dal video, dove occupano piazzano tantissime bandiere d'israele. Come se avessero conquistato la vetta di una montagna incontaminata. Ma quella casa non era incontaminata, ci viveva una famiglia, magari da generazioni e magari quella casa se l'era sudata.
Adesso ci sono loro, che di notte a volte camminano sui tetti e gettano di sotto pietre o urina o altro sugli arabi che passano.
Il più delle volte vicino ad una casa occupata ci piazzano i soldati, che fermano ogni arabo che passa per controlli vari.
Gerusalemme, la città che era degli arabi, dei cristiani e degli ebrei; è diventata un'altra città dell'apartheid.
Ringrazio le amiche per il caffè, la sigaretta e la vista.
Mi viene da vomitare.

giovedì 22 agosto 2013

ULTIMA NOTTE A NABLUS

La vita è fatta di scelte, il più delle volte devi scegliere fra il cuore e il cervello. Se ascoltavo il cuore tre giorni fa sarei rimasta in Palestna, ma,  non ero lì per me, ma per la Palestina. così ho dato retta la cervello e sono rientrata in Italia per svolgere tutti quei progetti che potrebbero essere d'aiuto alla Resistenza e a rompere i coglioni all'occupazione israeliana. Questo vuol dire, per me, sofferenza. Ma la volontà di salvarla forse mi aiuterà a superare questo momento.
Lunedì sera è stata la mia ultima notte a Nablus. Non riuscivo a dormire (come in tutta l'ultima settimana) p meglio, dormire qualche ora, avere gli incubi, poi svegliarsi con gli attacchi di panico e poi forse ritornare a dormire.
Sono le 4,20 di lunedì notte e mentre tento di dormire sento dei cani abbaiare. Mi alzo e vado sul balcone per fumarmi una sigaretta. Ad un certo punto dal cimitero di Nablus spunta un cane. Non c'è nessuno ingiro. Il cane si ferma in mezzo alla strada, mi guarda anche se siamo comunque distanti. Ma, ecco la cosa strana: la Moschea si accende e inizia il richiamo alla preghiera. Che strano, avevo pensato che quello della sera sarebbe stato l'ultimo, invece a quell'ora mi abbraccia ancora una volta la voce della Moschea.Ed ecco la cosa più strana: il cane si sdraia al centro della strada, davanti alla Moschea. Ascolto quella voce che mi abbraccia ancora una volta e al suo termine il cane si alza e se ne va per scomparire ancora nel buio del cimitero.
Il cane è una figura dominante nella mia vita. Mi ha dominata più volte e mi rappresenta, non solo nell'oroscopo cinese.
Ho goduto della bellezza della Palestina, correndone i rischi e mettendomi al centro  della strada, ma ora, è giunto il momento di avere il coraggio di andare. Andare per loro che aspettando dei risultati e non solo parole su un blog.
Mi preparo per il viaggio di ritorno con lo stomaco sottosopra perchè sono rassegnata che all'aeroporto mi aspettino visto che ho sempre scritto con faccia e nome. Un amico a Kuffr Qaddum mi ha detto "la nostra è una vittoria morale, Allah ti proteggerà".
Insomma, all'aeroporto Ben Gurion (altro carnefice) mi hanno rivoltato la valigia 4 volte per trovare tracce di gas lacrimogeno, ma nulla. Hanno, invece, trovato qualcosa che non sapevo nemmeno di avere: una limetta per unghie che mi ha fatto fare la figura della turista sprovveduta e mi ha fatto saltare ogni interrogatorio..
Ora posso iniziare a lavorare per la Palestina, al documentario e ad altri due progetti per essa. Dopo, poi, ci sarà il tempo del "cuore" e del ritorno a quell'abbraccio quotidiano di umanità che è quel Popolo. Il Popolo Palestinese.

martedì 20 agosto 2013

C'ERA UNA VOLTA....

Il 19 giugno ero stata con l'ISM al villaggio beduino di Beit Hanina, Gerusalemme. Avevano trovato per terra un ordine di demolizione. Nel villaggio c'erano 53 persone, delle quali 30 circa bambini. Il più piccolo ha un anno, la più grande ha 17 anni.
Ieri, 19 agosto, alle ore sei del mattino Israele è arrivato. Sono arrivati con 38 jeeps, 200 soldati armati, due cani e due bulldozer. Hanno dapprima circondato il villaggio, poi hanno smollato i due cani per far scappare il bestiame. Poi sono entrati nelle tende e hanno fatto uscire gli abitanti. Sotto la minaccia delle armi li hanno chiusi in tre cerchi: uno per i bambini, uno per le donne e uno per gli uomini. E hanno fatto partire i bulldozer. I bulldozer hanno raso al suolo tutto, tutte le case, tutto quello che contenevano. Fino alle nove del mattino le persone sono state tenute in quei tre cerchi con le armi puntate.
Una volta finita la distruzione, hanno comunicato al capovillaggio che entro mercoledì prossimo devono sgomberare tutte le macerie e se non lo faranno dovranno pagare un amulta di 70,000 shekel più le spese dei bulldozer più le spese per l'intervento dei soldati. Se non pagheranno, lui verrà arrestato.
53 persone che non hanno più nulla, che non hanno un posto dove andare. 53 persone che rappresentano, per me, la parola "pace".
Non hanno più nè acqua, nè elettricità, nè le loro cose. Nulla. Oggi c'hanno offerto del tè... mentre eravamo seduti per terra fra le macerie, c'è caduta addosso una lamiera ch eha rovesciato il tè.... Le loro facce...erano dispiaciute, umiliate. Quei visi pieni di dignità che oggi mi hanno detto "noi resisteremo, ci dovremo dividere.., i bambini li abbiamo mandati lontani e non possono nemmeno andare a scuola, saremo tutti divisi, ma resisteremo, abbiamo sempre vissuto qui.."
Quei visi, oggi, avevano le lacrime..
Ho chiesto al capovillaggio che messaggio volesse mandare al mondo, mi ha detto :" non dimenticatevi di noi".
Ora, lacrime a parte, prego voi tutti che state leggendo di trovare la forza per fare un atto di coraggio: riconoscere che questo fatto, come altri, ma più degli altri è testimonianza che Israele sta perpetrando un genocidio, una pulizia etnica, Che Israele è il nazismo.











lunedì 19 agosto 2013

L'ANP, LA POLIZIA PALESTINESE E IL BAMBINO CHE VENDE IL PREZZEMOLO

PUBBLICATO SU WWW.PALESTINAROSSA.IT

Da mesi sono qui in Palestina (Cisgiordania) come attivista per i diritti umani con l'ISM. Non ho mai voluto intervistare nè incontrare membri dell'ANP nè della Polizia Palestinese perchè non voglio sedermi a tavolino con chi collabora con il mostro. Non voglio dargli spazio e voce perchè ne hanno già. Vi parlo, pertanto, di fatti dei quali sono testimone, traendo le conclusioni. 

E' finito il Ramadam e anche l'Eid e le strade di Nablus ritornano ad essere vive con il mercato. Nablus ha un mercato antico nel suk, ma anche la parte più moderna si riempie ogni giorno di bancarelle con suoni, colori, voci. E' bellissimo, vivace, mai invadente. Si trova di tutto: dagli oggetti usati ad ogni cibaria. Mi trovo nella piazza con una mia collega e stiamo comperando il classico succo di tamarindo quando arriva un poliziotto palestinese. E' bello grosso, ha la pancia che non gli permette di guardarsi i piedi e una mitraglietta vecchia ma che tiene ben spianata...
Noi ci stiamo incamminando per la strada principale, ma vedo che "l'omone" si ferma davanti ad un bambino che non raggiunge il metro d'altezza. Il bimbo ha portato il prezzemolo da vendere e lo ha ben sistemato lì sul marciapiede fra la bancherella dei manghi e una del pane. Avrà più o meno 8 anni. Il poliziotto gli punta la mitraglietta e gli dice di andarsene. Il bimbo lo guarda con gli occhi spalancati e inizia lentamente a raccogliere il suo prezzemolo da terra. Dico alla mia collega che mi è venuta voglia di prezzemolo e mi avvicino. Il poliziotto si allontana e il bimbo, con la stessa lentezza ripone il prezzemolo sul marciapiede.
Più volte ho avuto commenti ai miei articoli di persone che chiedono dove caspita è la Polizia palestinese quando coloni e esercito israeliano commettono crimini. "Perchè non difendono i palestinesi?". E più volte, quando ho posto questa domanda, la risposta è stata che non sono autorizzati da Israele. La polizia palestinese per intervenire deve, infatti, chiedere il permesso ad Israele. Questi sono gli accordi fra ANP ed Israele dopo la seconda intifada. Perchè dopo la seconda intifada? Voci di strada dicono che durante la seconda intifada le armi siano state portate ai palestinesi proprio dalla polizia. Ovviamente su questo ci sono voci discordanti. Certo è che la maggior parte dei palestinesi condanna la presenza delle armi nella seconda intifada e il motivo è molto semplice: questo è un popolo pacifico, che resiste, ma pacifico. Quindi, la polizia palestinese sta agli ordini dell'ANP. I pochi casi di liberi pensanti che hanno tentano di difendere i palestinesi o la propria famiglia hanno pagato a duro prezzo.
Esempio: a Ramallah, durante un incursione dell'esercito israeliano un paio di poliziotti sono accorsi per difendere la gente. Sono stati subito ammazzati dai soldati. Quindi la prassi è che quando Israele sta per commettere un crimine, comunica all'ANP ciò che sta per fare e l'ANP dice alla polizia palestinese di non farsi assolutamente vedere in quel posto a quell'ora. Altro fatto. Sulle case costruite in area "B" poi divenuta "C" fioccano gli ordini di demozione. La diatriba sta nel fatto che l'ANP da il permesso di costruire in area "B", dopo che la casa è stata costruita Israele trasforma quell'area in "C" e gli notifica l'ordine di demolizione. L'ANP davanti a questo cosa dice? Nulla. Altro fatto ancora...
Ieri, nel villaggio di Asira ho appreso, da una testimonianza, di un fatto avvenuto durante il ramadam.. A pregare a Gerusalemme ci possono andare pochissime persone. La maggior parte dei palestinesi che conosco non ha il permesso di entrare a Gerusalemme. Durante il ramadam, chi non ha il divieto, trasmette il nominativo all'ANP tramite le sedi comunali per poter avere il permesso da Israele di entrare a Gerusalemme per pregare. Questo avviene per tutti coloro che sono al di sotto dei 45 anni. Pertanto, anche quest'anno il villaggio di Asira porta l'elenco nella sua sede comunale (ANP) di coloro che hanno necessità del permesso e.... a ramadam già iniziato gli viene comunicato che l'elenco non è stato trasmesso dall'ANP ad Israele perchè non avevano tempo per il troppo lavoro.
Conseguenza: gli abitanti del villaggio di Asira al di sotto dei 45 anni non hanno avuto la possibilità di andare a Gerusalemme per tutto il ramadam. Ora... quell'energumeno che ha spianato il mitra contro il bambino che vendeva il prezzemolo, ha chiesto l'autorizzazione all'ANP e ad Israele per fare quest'operazione? Non che Israele glielo vieterebbe visto che i bambini li arresta e li violenta in carcere, ma se l'operazione fosse stata veramente "un ordine dall'alto" si sarebbe interrotta semplicemente per la presenza di due internazionali? Ed altresì, io davanti al mostro sono piccola come quel bambino davanti al poliziotto; ma, come quel bambino, non c'ho messo molto a capire che il mostro (Israele) ha i suoi collaboratori (ANP e polizia palestinese). Se così non fosse gli abitanti di Asira avrebbero pregato a Gerusalemme (occupata o liberata), il poliziotto avrebbe comperato il prezzemolo dal bambino e, soprattutto, l'ANP non accetterebbe mai di fermare le sue forze dell'ordine su richiesta d'Israele.
 
Samantha Comizzoli

venerdì 16 agosto 2013

ATTACCO A NABLUS



Mentre tutti festeggiano il ferragosto con i fuochi d'artificio, Israele celebra la festa sparando sulla Palestina. L'incursione del 16 agosto si è conclusa con l'arresto di una attivista palestinese.

"NON HO PAURA DI VOI SOLDATI"

Kuffr Qaddum, Palestina, 16 agosto. E' venerdì e come al solito dopo la preghiera si terrà la manifestazione, ma i soldati si presentano alle ore 11,00 ed attaccano il villaggio. Arrivano in 40 e con due cani dalla strada rubata alla Palestina. Riesco a malapena a filmare il loro arrivo perchè devo correre. Quando si presentano in così gran numero e con i cani hanno in mente una cosa sola: arrestare qualcun altro. Non gli è bastato evidentemente prendere i 3 ragazzi due giorni fa, vogliono fermare la Resistenza.
Sparano gas e sound bomb, ma non sparano verso di noi sulla strada (giusto qualcuno), sparano sulle case. Per fare più danni. Un bambino di due anni rimane soffocato e fuori coscenza per 20 minuti. Avevo giocato con lui proprio due giorni fa.... Mentre scrivo quest'aticolo mi fanno sapere che sta bene. Vedo un uomo durante la manifestazione per ben due volte prendersi il gas addosso, la terza volta che lo rivedo lo stanno caricando sull'ambulanza. Ma, i Palestinesi hanno una forza che nasce dall'Amore. E' infinita. Rivedo l'uomo per la quarta volta, venti minuti dopo, sta riprendendo a manifestare e ha anche una sigaretta in mano....
Oggi a Kuffr Qaddum sembra la giornata più calda dell'anno. E' difficile correre e respirare. I gas bruciano ancora di più con il caldo. Brucia la pelle, bruciano gli occhi e devi correre.
Fino all'ultimo continuiamo a riconquistare la strada. Si resiste, anche per i 3 ragazzi arrestati. I bambini oggi si sono spaventati un pò quando hanno visto i cani. L'esperienza passata per loro ha lasciato un brutto ricordo... Un padre urla ai soldati "quel cane addestrato e reso cattivo da voi vi rappresenta benissimo, chi rappresenta noi sono i nostri bambini".
Vi amo Kuffr Qaddum. La vostra forza non finirà mai perchè nasce dall'amore che avete dentro. E, nonostante sia dura, vinceremo noi perchè sappiamo amare.
Riporto con molto piacere le parole di Murad per la manifestazione di oggi:

"Abbiamo finito la nostra marcia oggi Venerdì 16-8 alle 15,00.
Come al solito quasi 40 soldati attaccano il villaggio alle 11:00 sparando gas lacrimogeni e bombe sonore nelle case e nei confronti delle persone che condividono la marcia.
Molte bombe lacrimogene caddero dentro le case e Tayseer Shtaiwi mi ha detto che sei bombe sono cadute nel cortile di casa sua e hanno causato casi di persone soffocate all'interno della casa.
Yaqub Ashraf Shtaiwi bambino di 2 anni soffocato,cadde privo di sensi dopo che l'odore di gas di una bomba nei pressi della sua casa,lui è ok ora.
I soldati cominciano a cambiare il loro modo di repressione verso di noi cercando di trasferire gli scontri tra le case per aumentare la sofferenza del popolo.
Ma abbiamo un messaggio e il dovere per la nostra terra: che a dispetto della sofferenza noi continueremo la nostra lotta.
grazie
MURAD



giovedì 15 agosto 2013


GLI ULIVI, SIMBOLO DI PACE

E' la mattina del 14 agosto quando veniamo chiamati per intervenire subito in un terreno vicino a Qualqilya, Palestina.
La telefonata è confusionale e non capiamo esattamente che problema ci sia agli ulivi di questo terreno; riusciamo solo a capire che ci sono i coloni e l'esercito sul posto. Arrivati nella zona, troviamo 3 fratelli. Tutti e tre agricoltori di ulivi. Con questi ulivi ci vivono mantenendo anche le loro famiglie, anche se a fatica.
Quella mattina, come tutti i giorni, si erano alzati presto per andare nel terreno a lavorare, ma arrivati lì hanno trovato i coloni, l'esercito israeliano e i bulldozer. Gli hanno solo detto: "non potete più venire qui, dobbiamo piantarci una colonna per l'elettricità per l'insediamento".
I 3 fratelli hanno tentato di fermare i bulldozer che stavano lavorano sul loro terreno, ma i coloni hanno iniziato a tirargli le pietre e i soldati gli hanno fatto capire che li avrebbero arrestati. Questa è la storia, di 3 fratelli che non hanno più gli ulivi e degli ulivi, simbolo di pace, che vengono distrutti da israele.

mercoledì 14 agosto 2013

Non fermerete la Resistenza di Kuffr Qaddum

 Nella notte del 14 agosto, alle ore 3,00, l'esercito d'Israele ha fatto irruzione in alcune case di Kuffr Qaddum. Ha ispezionato 3 case, non prelevando nulla dal loro interno. Il risultato è che hanno arrestato 3 shebab di 17, 21 e 22 anni. E' stato contestato loro di aver partecipato alle manifestazioni del venerdì.
Nella casa di Bashar sono arrivati in quindici e con due cani. Sono entrati nella casa con i cani, davanti ai bambini che già si erano spaventati. Gli hanno chiesto di andare tutti in una stanza mentre loro perquisivano la casa. In quella casa c'è un anziano infermo a letto, hanno fatto alzare anche lui. Quando hanno finito, hanno arrestato Bashar. Dapprima lo hanno portato a piedi in mezzo agli ulivi, e lì la famiglia ha iniziato ad urlare perchè ha temuto il peggio... Nel 2007, infatti, con le stesse modalità portarono un arrestato in mezzo agli ulivi, al buio, poi gli hanno detto "non vogliamo arrestarti...". Gli hanno sparato un colpo dietro alla nuca, morì sul colpo. Dissero, poi, che aveva tentato di scappare.
Quindi la famiglia di Bashar aveva pensato che stesse accadendo ancora. Poi, invece, l'hanno bendato e legato i polsi e l'hanno condotto sulla jeep. Bashar quando è stato arrestato ha detto "non ho paura di voi...Mamma, di a tutti che venerdì devono manifestare e non farsi spaventare, devono manifestare come se io fossi qui". Questa testimonianza, l'abbiamo raccolta oggi a Kuffr Qaddum, dalla famiglia. Siamo andati anche dalla famiglia di Ohmar, il più giovane arrestato. Stesse modalità, in quindici per prendere un ragazzo. Poi, dovevamo andare dalla terza famiglia, ma sono arrivati i coloni e i soldati.
Kuffr Qaddum, oggi, aveva portato avanti la Resistenza accendendo il solito fuoco sulla strada... e loro sono arrivati e hanno sparato sui bambini. Ci siamo aggiunti al gruppo sulla strada quando abbiamo sentito i primi spari.
Hanno sparato molti gas lacrimogeni oggi, ma Kuffr Qaddum ha resistito e deriso più volte i soldati.
Mentre fotografavo la foto di Bashar la mamma piangeva, spero che la risposta del villaggio sia arrivata al figlio.



martedì 13 agosto 2013

CREARE L'INFERNO

 Jalud, Palestina. Oggi ho visitato per la prima volta il villaggio di Jalud. In particolare un nucleo di case abitate da 4 fratelli con rispettive famiglie. Mi hanno offerto di tutto, com'è solita l'ospitalità palestinese. Ma, non era una visita casuale: ieri, per l'ennesima volta, queste famiglie hanno subito l'attacco dei coloni.
Arrivano incappucciati, a piedi, dall'insediamento illegale a pohi metri che si chiama "Esh Kodesh". Sapete qual'è la traduzione in italiano? "Santo Fuoco". E così è: hanno appiccato il fuoco intorno alle case di queste famiglie, poi, non paghi hanno bruciato anche una decina di ulivi.
Mi raccontano di un pò di episodi.... Una volta sono arrivati di notte e hanno buttato le molotov, un'altra volta sono arrivati assieme all'esercito (un anno fa) e hanno sparato i gas dentro alle case provocando il soffocamento di due bambine. Quelle de bambine, bellissime, sono davanti a me e mi guardano negli occhi...
Mentre sono lì sul posto con l'ISM ci accorgiamo usando lo zoom delle videocamere che sulla collina di fronte ci sono i coloni con qualche soldato, ci guardano.
Vivere in queste case di Jalud significa essere sempre sotto pressione, sempre a rischio d'attacco. Per questo motivo, non stanno mai tutti all'interno della casa in tranquillità. C'è sempre uno a turno che sta fuori a guardare se arrivano gli incappucciati..... Sulle finestre delle case ci sono le reti per essere protetti dalle pietre che i coloni gli tirano, come ad Hebron. Queste reti sono l'unico aiuto che le famiglie hanno ricevuto dall'autorità palestinese. L'odore della vegetazione bruciata, i loro racconti e il nome all'insediamento mi portanto a pensare solo una cosa: è l'inferno. Come ho detto sopra, ci hanno offerto di tutto, anche i loro sorrisi. E' incredibile la forza di queste persone, la loro umanità è ad un tale livello che li porta a sorridere anche se sono all'inferno.










domenica 11 agosto 2013

KUFFR QADDUM NON SI PIEGA AL TERRORE

Oggi alle ore 15,00 i soldati dell'esercito israeliano hanno piazzato 3 jeep sulla strada secondaria (l'unica via d'accesso dopo aver chiuso quella principale) per Kuffr Qaddum. Improvvisando un check point, hanno fermato tutte le auto e posto domande sui partecipanti alle manifestazioni del venerdì. Alcuni dei fermati in auto, sono stati portati sulle jeep per fargli un vero e proprio interrogatorio, intimidendoli con questo metodo.
Dopo circa un'ora e mezza l'esercito è andato via e ha lasciato la strada libera. A quel punto gli shebab hanno deciso di manifestare subito accendendo due fuochi sulla strada rubata oggetto delle manifestazioni.
I soldati sono sopraggiunti e hanno sparato gas lacrimogeni per circa mezz'ora.
Kuffr Qaddum non si è piegata ancora una volta alla strategia della tensione e del terrore. Tutto lascia pensare, però, che non si tratti solo di terrorizzare le persone, ma piuttosto ci sia la volontà di arrestare gli shebab, coloro che resistono all'occupazione violenta di Israele.
Le manifestazioni di Kuffr Qaddum sono le più importanti nella Cisgiordania. Sono anche le manifestazioni dove Israele ha sfoggiato tutta la sua violenza; più volte documentata dagli attivisti e dalla stampa.
Venerdì prossimo sarò pronta a sostenere Kuffr Qaddum come sempre, ma mi preoccupano le notti dove l'esercito può fare irruzione e prendere le persone, bambini compresi. Eppure,quando abbiamo lasciato il villaggio oggi, erano felici perchè eravamo corse lì. Gli ho ripetuto ancora una volta che dalla Palestina abbiamo solo da imparare.

la strada "rubata" da Israele, dove oggi gli shebab hanno acceso i fuochi








punto della strada dove l'esercito ha fermato oggi le auto