venerdì 28 febbraio 2014

EROI PER SCELTA


Un anno fa circa mi sono avvicinata all'ISM tramite il training della Rete Italiana di supporto. Avevo già intenzione di partire per la Palestina, ma è grazie a quel training che sono riuscita ad entrare e a non subire danni sul posto.
A mesi di distanza sono ancora qui con l'ISM, per i suoi principi e per il metodo di lavoro; ed ancora, come allora, penso che chi viene qui in Palestina a fare interposizione non violenta al mostro, sia un eroe, per scelta.
In un mese 5 attivisti sono stati deportati dopo essere stati arrestati illegalmente e, novità dell'ultimo periodo, dopo aver subito torture fisiche e psicologiche nel periodo di detenzione.
Fabio, italiano, è stato per diversi giorni detenuto all'interno di un centro paragonabile ai nostri CIE. Dopo ore senz'acqua ha chiesto di bere e gli hanno risposto “se hai sete puoi bere il mio piscio”. Vincent, svizzero, è stato preso a calci sulle costole e gli hanno pressato il viso per terra, in una pozzanghera. Un'altra attivista è stata presa mentre faceva presenza ad un processo in Tribunale e schiaffeggiata.
Ora sono qui e vedo la mia collega, un'altra eroina per scelta. E' una ragazza madre che per 10 anni ha lottato contro la leucemia e ha vinto. Dorme attaccata ad un respiratore e quando è stata arrestata l'hanno lasciata per 12 ore al freddo appositamente con l'aria condizionata (è inverno). Lei è qui, che difende i diritti umani e fa interposizione non violenta ai crimini che israele continua a perpetrare tutti i giorni.
Ora, difronte alla popolazione palestinese che subisce di peggio da quasi cent'anni, noi siamo nulla. Quello che subisce il Popolo Palestinese non è nemmeno paragonabile a quello che succede a noi, ma continuo a reputare tutti gli attivisti che vengono qui degli eroi perchè noi, non ci siamo nati qui, questa non è la nostra lotta “per forza”, è per scelta.
So che la Rete Italiana di supporto sta per eseguire altri training in Italia, andateci. Fatelo per questo Popolo che lotta, per tutti i bambini palestinesi, per la mia collega attaccata ad un respiratore, per Fabio, perchè i diritti umani sono di tutti e se non si fa tutto il possibile per difenderli o si è complici o si è colpevoli. E se proprio non potete recarvi ai training in Italia, venite qui comunque e sul posto affronterete un altro training di preparazione.

La miglior risposta all'ondata di stop verso gli attivisti che è arrivata, è che per ogni attivista deportato ne arrivino altri 3.

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