Due giorni fa di notte,
come loro abitudine e come i ladri di polli, i soldati israeliani
sono piombati nel centro di Kafr A Dik. Questo villaggio, nell'area
di Salfit, si è trovato circondato dagli insediamenti e dalle loro
fabbriche chimiche.
Avevo visto giorni prima
parte delle industrie chimiche dal lato opposto, a Bruqin. Ho trovato
la stessa situazione, ma ben peggiore. Le industrie scaricano la loro
merda nel corso d'acqua del villaggio. Conseguenza: un disastro
ecologico/salutare/illegale e contro i diritti umani, visto che anche
le industrie sono illegali.
Fuori dai capannoni non
c'è nessuna insegna, forse perchè temono le campagne di
boicottaggio o forse perchè non hanno nessun permesso per lavorare.
Oltre ad aver costruito tutto questo ambaradan di roba hanno messo le
ciliegine sulle torte: tolto l'acqua al villaggio e introdotto i
cinghiali che stanno (ovviamente) creando problemi all'intera zona.
Ma torno alla notte della
“piccola” invasione notturna. Arrivano con le jeep nel centro del
villaggio e vanno nel negozio di un palestinese e gli dicono “adesso
tu chiudi il negozio perchè lo diciamo noi”. Il palestinese si
oppone una prima volta rispondendogli che il negozio è il suo e non
lo vuole chiudere. I soldati mettono mani alle porte per chiudere il
negozio e lui gli infila la gamba in mezzo e si oppone una seconda
volta. In quel momento arriva uno shebab di circa 19 anni per aiutare
il negoziante e, qual'è la loro reazione? Lo caricano subito sulla
jeep e lo arrestano. Fine della storia.
Ecco, questa piccola
storia per dirvi che cosa fanno e cioè il cazzo che vogliono.
Oggi siamo stati sul
posto e ho pensato fosse utile fare qualche foto degli insediamenti
illegali, per far vedere le loro case lussuoso costruite
illegalmente, su una terra RUBATA ai contadini palestinesi con
l'acqua rubata al villaggio e con il sangue dei palestinesi.
In una delle foto c'è
una specie di montagna di terra con le ruspe, ebbene quella era una
collina piena di ulivi che hanno preso, spianato con le bombe e hanno
iniziato a costruire un altro insediamento illegale.
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