venerdì 7 marzo 2014

RAPITI PER ESERCITAZIONE





Sono le 10 del mattino quando prendiamo un taxi per andare a Kuffr Qaddum. Alle 10,15 veniamo fermati poco prima del villaggio, in una strada in mezzo agli ulivi. Davanti a noi c'è un altro taxi fermo.
Ci sono tre soldati israeliani che bloccano la strada e ci chiedono i passaporti, io sono seduta davanti e mi chiedono: “perchè state andando a Kuffr Qaddum?”. Gli rispondo che siamo stati invitati per il pranzo. Il soldato mi chiede il nome di chi ci ha invitato. Gli rispondo “perchè devo dirti il nome? E' la mia vita privata questa”, ma mi dice che “questa” è la sua sicurezza e non è privata.
Da lì inizia il calvario.. fermi su quella strada con loro che ci dicono robe assurde, del tipo : “questa è zona militare il venerdì, non dovete venire qui il venerdì”, ma gli rispondo che quello che vedo è un Villaggio, e non una zona militare. Lui insiste e mi dice che il venerdì il SUO villaggio è zona militare. Ahia! “Cosa significa (chiedo) che fate esercitazioni militari in un villaggio sui civili? E tu soldato sei di Kuffr Qaddum? Soldato, lo sai che mentre parli con me hai la patta dei pantaloni aperta? Scusa eh....”
La mia collega è seduta su un sasso, tutti e tre stiamo aspettando che ci rilascino. Lei mi dice a bassa voce “mi sto cagando nella mutande”, un minuto dopo però, quella Donna alta un metro e una mela si alza in piedi quando il soldato le chiede “come mai sei qui in israele?”. Lei gli risponde “non siamo in israele, questa è la Palestina”. Cristo, è alta un metro e una mela, ha paura, ma ha fatto tacere il soldato nazista che ha in mano un fucile.
Ok, ci fotografano i passaporti, e io fotografo loro, poi ci facciamo anche qualche foto per stemperare la tensione.
Dopo un'ora e 15 minuti ci mostrano una specie di ordinanza su un cellulare a forma di panda dove ci dicono che la zona è pericolosa e che ci avverte di non andare a Kuffr Qaddum.
Finalmente ci lasciano andare, ce l'abbiamo fatta.
La manifestazione a Kuffr Qaddum si svolge in modo anomalo: i soldati arrivano con un megafono e gridano “stop the violence”!!!! Perchè? Ebbè, forse perchè c'è una delegazione ONU presente oggi...Cazzo, si vedono bene, sono arrivati con un'auto che nel villaggio se la sognano.
Ok, finisce la manifestazione, ma il taxi non riparte perchè sulla strada c'è nuovamente il chekpoint volante e hanno arrestato due attivisti israeliani.
Ci tocca aspettare un'ora prima di lasciare il villaggio e comunque percorriamo la strada del ritorno con le chiappe strette.

Questo è vivere “sotto occupazione militare nazista”:significa vivere nel terrore di essere preso, significa sopportare le umiliazioni e i giochi di potere, gli esperimenti. Magari da uno che ha un fucile e un telefono a forma di panda.

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