Sono le 10 del mattino
quando prendiamo un taxi per andare a Kuffr Qaddum. Alle 10,15
veniamo fermati poco prima del villaggio, in una strada in mezzo agli
ulivi. Davanti a noi c'è un altro taxi fermo.
Ci sono tre soldati
israeliani che bloccano la strada e ci chiedono i passaporti, io sono
seduta davanti e mi chiedono: “perchè state andando a Kuffr
Qaddum?”. Gli rispondo che siamo stati invitati per il pranzo. Il
soldato mi chiede il nome di chi ci ha invitato. Gli rispondo “perchè
devo dirti il nome? E' la mia vita privata questa”, ma mi dice che
“questa” è la sua sicurezza e non è privata.
Da lì inizia il
calvario.. fermi su quella strada con loro che ci dicono robe
assurde, del tipo : “questa è zona militare il venerdì, non
dovete venire qui il venerdì”, ma gli rispondo che quello che vedo
è un Villaggio, e non una zona militare. Lui insiste e mi dice che
il venerdì il SUO villaggio è zona militare. Ahia! “Cosa
significa (chiedo) che fate esercitazioni militari in un villaggio
sui civili? E tu soldato sei di Kuffr Qaddum? Soldato, lo sai che
mentre parli con me hai la patta dei pantaloni aperta? Scusa eh....”
La mia collega è seduta
su un sasso, tutti e tre stiamo aspettando che ci rilascino. Lei mi
dice a bassa voce “mi sto cagando nella mutande”, un minuto dopo
però, quella Donna alta un metro e una mela si alza in piedi quando
il soldato le chiede “come mai sei qui in israele?”. Lei gli
risponde “non siamo in israele, questa è la Palestina”. Cristo,
è alta un metro e una mela, ha paura, ma ha fatto tacere il soldato
nazista che ha in mano un fucile.
Ok, ci fotografano i
passaporti, e io fotografo loro, poi ci facciamo anche qualche foto
per stemperare la tensione.
Dopo un'ora e 15 minuti
ci mostrano una specie di ordinanza su un cellulare a forma di panda
dove ci dicono che la zona è pericolosa e che ci avverte di non
andare a Kuffr Qaddum.
Finalmente ci lasciano
andare, ce l'abbiamo fatta.
La manifestazione a Kuffr
Qaddum si svolge in modo anomalo: i soldati arrivano con un megafono
e gridano “stop the violence”!!!! Perchè? Ebbè, forse perchè
c'è una delegazione ONU presente oggi...Cazzo, si vedono bene, sono
arrivati con un'auto che nel villaggio se la sognano.
Ok, finisce la
manifestazione, ma il taxi non riparte perchè sulla strada c'è
nuovamente il chekpoint volante e hanno arrestato due attivisti
israeliani.
Ci tocca aspettare un'ora
prima di lasciare il villaggio e comunque percorriamo la strada del
ritorno con le chiappe strette.
Questo è vivere “sotto
occupazione militare nazista”:significa vivere nel terrore di
essere preso, significa sopportare le umiliazioni e i giochi di
potere, gli esperimenti. Magari da uno che ha un fucile e un
telefono a forma di panda.
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