- Hakima Motlaq Hassan. Nella società palestinese le Donne nei villaggi sono concepite solo per svolgere i lavori domestici, procreare e accudire in ogni bisogno i mariti. Hakima prima di sposarsi lavorava a Ramallah per un centro di unione di Donne. Ha conosciuto Abdullah in un checkpoint, si sono innamorati e hanno deciso di sposarsi. Abdullah gli ha detto che avrebbe dovuto smettere di lavorare perchè sarebbe diventata sua moglie, lei acconsentì con qualche rimorso. Dopo un anno Hakima disse ad Abdullah “scusami, io ti amo, ma non ce la faccio. E' come se il mio cervello si fosse fermato. Io voglio lavorare, io voglio fondare il Retaj Women Centre nel nostro villaggio, ad Assira”. E così fece. Nel villaggio di Assira le Donne si ritrovano nel centro, per workshop, terapie psicologiche, per produrre oggettistica, per creare. Hakima ha scritto la storia.
- Tamimi. In Palestina chi manifesta nei villaggi e nelle strade delle città contro l'occupazione nazista israeliana sono gli uomini (shebab). Tranne in un villaggio: Nabi Saleh. In questo villaggio c'è la famiglia Tamimi e non è un nome qualunque. E' il nome di una Donna che qualche anno fa accompagnò chi mise una bomba in un autobus vuoto a Tel Aviv. Il gesto di mettere una bomba è ovviamente di condannare, ma questo gesto, questa bomba ha aperto uno squarcio di libertà enorme. A Nabi Saleh a manifestare contro l'occupazione sono le Donne. E' un caso eccezionale in una società come questa; ha scritto la storia.
- Simonetta Zandiri. È di Torino, da anni è una leader del Movimento No Tav. Con lei si organizzò la manifestazione a Ravenna contro la CMC (UNA COOPERATIVA ROSSA). Simonetta Zandiri ha detto la verità, sempre, anche quando c'era da contestare l'operato del Movimento No Tav. Con onestà intellettuale, coraggio e spirito critico; ma soprattutto con amore per la lotta.
Tutte queste Donne vivono
con amore per la Lotta, con coraggio e stanno scrivendo la Storia e
pagano un prezzo altissimo.
Quando noi internazionali
arriviamo qui, abbiamo un problema: le Donne internazionali sono
viste come puttane, come superficiali, come “senza forza per la
lotta”. E purtroppo quest'opinione è fondata. Forse si basa su ciò
che anch'io penso e cioè che le Donne nella società occidentale
sono pochissime, rare, perchè sono tutte “femmine”. Sono quelle
“femmine” che lottano senza mai rompersi un'unghia, che fanno le
marce come passerelle, che nel lavoro costruiscono taglia/cuci che
fanno danni, che sanno sempre come circuire le persone, come
distruggere le persone (Uomini e Donne), sono quelle che oggi, 8
marzo, andranno o a mangiare una pizza fra femmine o faranno qualcosa
di sociale e di facciata, sono quelle che non pagano mai perchè in
realtà non fanno nulla, sono quelle che esistendo danneggiano
l'esistenza delle Donne, così come hanno rovinato il Movimento
Femminista negli anni '70.
Sono quelle che
inneggiano alla libertà per “il corpo delle Donne”...Ehi, le
Donne si battono per la libertà, dentro, nella testa...Se una Donna
è libera nella testa può fare ciò che vuole, anche con il corpo.
Se una Donna è libera nella testa ama, lotta, vive, scrive la
Storia. Quindi, auguro a tutte le Donne per l'8 marzo che le femmine
si chiudano in casa affinchè la smettano di danneggiare (Uomini e
Donne). E' un augurio da Donna.
p.s.: io, oggi, con le
altre Donne, vado a farmi sparare addosso, come sempre e per la
Libertà.
Sei GRANDE..!!
RispondiElimina"Il gesto di mettere una bomba è ovviamente di condannare, ma questo gesto, questa bomba ha aperto uno squarcio di libertà enorme". Mettere una bomba apre uno squarcio di liberta?!.....Ma andiamo!!!....
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