Sono circa le 23,30 del
23 giugno quando a Madma, dall'ingresso nord, arrivano i soldati
israeliani. Una cinquantina.
Iniziano a fare irruzione
nelle case, raid. Leggo gli aggiornamenti sulla pagina di Madma, del
tipo..”sono nella casa di Mohammed....”. Vorrei andarci, ma dopo
una paio di telefonate mi dicono che è inutile perchè la strada è
chiusa dai soldati che hanno fatto un checkpoint volante. (i taxisti
oltretutto nell'ultimo periodo si rifiutano di andare dove ci sono i
soldati. Non posso fare nulla se non divulgare le notizie di ciò che
sta succedendo nel villaggio.
I soldati lasciano il
villaggio alle 5,30 del mattino.
Questa mattina avevo
appuntamento con la sede municipale di Madma con la quale avevo già
lavorato un mese fa per un incendio ad un allevamento di pulcini ad
opera dei coloni di Yhitzar. Invito anche l'ism che è interessato a
fare un report.
Il vice sindaco ci
racconta cos'è successo in quelle ore.
Sono piombati dentro alle
case senza aspettare che gli aprissero la porta, come loro solito,
senza aspettare che le Donne si vestissero. Il fratello del
vicesindaco protesta per difendere le Donne e viene colpito da un
soldato alle ginocchia con il retro del fucile.
Iniziano, in ogni casa, a
rapire gli shebab. A quasi tutti gli shebab legano le mani dietro
alla schiena con tre fascette di plastica e li bendano.
Vengono portati tutti al
centro del villaggio, al buio. Nel frattempo fanno arrivare chi ha le
chiavi della scuola secondaria e la fanno aprire. Portano tutti gli
shebab dentro alla scuola e iniziano a “fare indagini”, posso
immaginare con quali metodi.
Alle 5,30 vengono,
appunto, rilasciati.
Per i soldati quella
notte non finisce lì visto che fanno una capatina al villaggio di
Tell (lì vicino), compiono qualche raid e arrestano 4 shebab.
Tutto quanto hanno
commesso è reato, è nazismo, è mostruoso. Viola i diritti umani ed
ogni logica d'investigazione.
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