lunedì 9 giugno 2014

APPELLO IMPORTANTE



Buongiorno dalla Palestina occupata dal mostro nazista. Sono qui per la seconda volta, ad un anno di distanza. Tutto è peggiorato, ovviamente, soprattutto dal punto di vista politico.
Dopo mesi sono convinta che la sola divulgazione della verità tramite report e documentazione non basti più, inoltre ora si deve fare i conti con una realtà di pericoli interni spietata che prima era limitata.
Pensavo che l'intenzione di israele fosse avanzare con il muro della vergogna e gli insediamenti per tagliare in tre parti la Cisgiordania, forse mi sbagliavo.
Dagli ultimi avvenimenti e con mappe non pubbliche in mano, credo voglia creare dei “ghetti palestinesi” e prendersi tutta la Cisgiordania, anzi farla sparire e lasciare i ghetti riconosciuti, con la creazione del nuovo governo palestinese, come “Stato Palestinese”.
Quello che non avevo messo in conto, però, era la possibilità che a chiudere i cerchi dei ghetti potesse essere l'Autorità Nazionale Palestinese.
Il primo e più grosso campanellino d'allarme è ad Asira Alquibilja – Urif.
Asira ha come confini l'insediamento di Yitzar (il più pericoloso della Cisgiordania), la base militare e poi i villaggi di Urif e Madma. Non c'è più spazio per coltivare la terra o per costruire case, solo un'area (con i suoi proprietari) che va da Asira ad Urif.
Ebbene, poco tempo fa, l'amministrazione comunale di Asira ha comunicato che quell'area è stata venduta da loro ad israele per farne “area verde”,altresì hanno ridisegnato i confini del villaggio tagliando fuori abitazioni dal villaggio che dovranno così fare i conti con la “nuova amministrazione”, israele.
Se Asira ed Urif perderanno questa terra, perderanno tutto ciò che gli è rimasto e il cerchio sarà chiuso. Negli ultimi mesi Asira, Madma e Burin hanno subito attacchi pesantissimi dell'esercito; notturni, con raid, spari e rapimenti di shebab. Ci sono stati, inoltre, semi-attacchi interni verso gli abitanti del villaggio del PFLP dove è intervenuta la polizia palestinese.
La stessa “trombata” di area verde si sta verificando in altri villaggi, laddove devono, appunto, chiudere il cerchio; ma anche negli altri villaggi dove erano partite manifestazioni a rendere tutto più difficile è trovarsi i soldati israeliani davanti e la polizia palestinese senza uniforme dietro che cerca di fermare gli shebab e gli attivisti. Manifestazioni cancellate per liti fra sostenitori del nuovo governo e non, oppure per pressioni dell'ANP.
All'interno di tutto questo contenitore dove si nuota nella distruzione dei diritti umani, ho pensato a come supportare in modo efficace la Resistenza; e quando dico “Resistenza” intendo tutta la Resistenza.
Partirà presto una campagna alla quale parteciperò attivamente dal villaggio di Asira per fermare la volontà dell'ANP di dare la terra ad israele come “area verde”.
In parte le azioni sono già iniziate, Hakima (presidente del Retaj Women centre) si è presentata all'ufficio governativo (su appuntamento) con tutte le Donne e gli shebab e ha picchiato le mani sulla loro scrivania chiedendo “come caspita si erano presi il diritto di vendergli la loro terra”, shebab e Donne urlavano. E' intervenuta la polizia palestinese.
Questo villaggio dovrebbe avere un lavoro capillare da parte degli attivisti internazionali ed una presenza costante sul posto, cosìcchè quando i soldati arrivano di notte come ladri facciano i conti anche con l'attenzione internazionale. Il lavoro capillare sta invece nel lavoro con la gente sul posto e con ogni tipo di supporto ci venga chiesto e che sia nelle nostre possibilità.
Per questo motivo ho deciso, con loro accordo, di creare un gruppo di presenza costante ad Asira.

Inizio con la presenza sul posto settimana prossima,siamo in due. Faccio, quindi, APPELLO per avere attivisti che sostengano la Resistenza, supporto dall'Italia come “ponte” ed altresì fondi per sostenere le spese dell'alloggio, trasporti, telefono, internet e danni vari (ieri l'ANP ha portato via dal Retaj Women Centre le sedie, il tavolo, i tavolini e la tanica dell'acqua, ora sono da comprare perchè non possiamo usare quelle a disposizione del villaggio).
Per chi vuole venire ad Asira:
  • si alloggia in appartamento per il costo di 50 shekel al giorno compreso il cibo (circa 12 euro al giorno)
  • l'appartamento non è un holiday inn, quindi si dorme per terra sul materasso (portatevi le lenzuola se le volete), si partecipa alle pulizie e ci si adatta anche se donne e uomini dormiranno in stanze separate.
  • Per venire contattatemi e avremo una chiaccherata informativa via skype, quando arriverete ci sarà un training di preparazione di un giorno al costo di 50 shekel a persona.
  • Si supporta TUTTA la Resistenza quindi le attività sono molte, dal fare interposizione ai soldati israeliani/coloni/polizia palestinese, scrivere, documentare, lavorare con gli agricoltori, workshop con i bambini e con le Donne, corso di arabo. Il lavoro principale sarà comunque la campagna per fermare la svendita della terra, almeno per i prossimi mesi.
  • Nessun limite di tempo, ci si può fermare giorni o mesi.
  • Si lavora tramite metodo del consenso, ma con la guida dei Palestinesi.
  • Poiché al momento nessun altro movimento ha preso posizione contro l'ANP e la sua politica non è possibile confermare collaborazioni per la campagna. Questo gruppo è contro a tutte le occupazioni.
Per il momento queste sono le info che posso dare, per chiarimenti o maggiori info contattatemi via mail e ne parleremo via skype.


skype: samantha.comizzoli 

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