mercoledì 10 settembre 2014

UN MESE DAL RAPIMENTO DI JEHAD



E' passato un mese da quando israele ha rapito Jehad Alhindi dal villaggio di Tel. A me sembra sia passato un anno anche se il ricordo di quell'alba è vivo come 5 minuti fa.
Se tutto va bene dovranno passare altri 4 mesi prima che Jehad sia libero, dico così perchè ovviamente di israele non mi fido.
Ancora nessuna visita possibile in prigione per lui, nemmeno del suo avvocato. Alla faccia di tutte le leggi e anche dell'abecedario.
Jehad è uno dei 7000 prigionieri politici Palestinesi in mano ad israele e dei quali il resto del mondo se ne sbatte. Praticamente ogni famiglia in Palestina ha qualcuno che è stato rapito.
E i rapimenti continuano...
Molto probabilmente Jehad è sotto tortura, tanto, nessuno li vede. Non vengono nemmeno fermati perchè torturano, violentano o ammazzano i bambini. Figuriamoci per degli adulti.
Ieri è morto un altro prigioniero politico Palestinese, ad Al Kahlil. Non era malato e non si conosce la causa della morte.
Si vociferava già una possibile ripresa dello sciopero della fame e oggi 2100 prigionieri hanno rifiutato i pasti.
Sono certa che Jehad è fra questi o comunque che farà lo sciopero. Ne sono certa, perchè è uno che anche solo con uno sguardo fa abbassare lo sguardo ai nazisti con il fucile in mano.

Non riesco a scrivere altro perchè tanto, ogni messaggio che vorrei mandargli non arriverà. Chiudo qui e stanotte alle 4,00 mi sveglierò come tutte le notti dal 10 agosto.

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