Nablus, Arabya
Specialized Hospital. Una Donna di Tulkarem ha dato alla luce due
gemelli maschi. Sono i figli di un prigioniero politico Palestinese.
Israele l'ha condannato a 3 ergastoli....
Questa è già una
famiglia con due figlie, ma il sogno è di avere un figlio maschio,
che porti avanti la lotta, la Resistenza e la continuità del nome
della famiglia.
Inutile dire che israele
non concede alcuna visita di contatto, oramai non concede nemmeno più
le visite. E allora..inizia la storia …. Lo sperma del padre viene
messo in una capsula, in mezzo al cioccolato, che viene ingoiata da
un prigioniero che sta uscendo dalla prigione.
Lo sperma arriva in una
clinica privata di Nablus che effettua la prova del DNA. Da qui
arriva a questo ospedale specializzato che esegue la fecondazione in
vitro. Questa famiglia non pagherà uno shekel, è tutto pagato
dall'ospedale; in nome della Resistenza, dei diritti umani e del
Popolo Palestinese.
Non avrà mai fine il
Popolo Palestinese, nemmeno con il genocidio che israele sta
perpetrando.
Questa Donna, forte,
alleverà i due figli maschi senza il padre, che non vedrà mai i
suoi figli, ma forse l'idea che siano nati gli darà la forza per
sopportare vita e morte in una cella in mano ai nazisti.
Chissà questa Donna
durante i 9 mesi con quale paura ha vissuto che i nazisti scoprissero
tutto. E' forte, molto forte.
Parliamo con il
Responsabile dell'ospedale, Mohammed Qabalan, che ci spiega, appunto,
come hanno fatto ad avere lo sperma.
Il padre, in questo caso, Atta Abdul Ghani è
stato preso il 30 \ 10 \ 2002 e condannato a 3 ergastoli, e soffre
di diabete, oltre al fatto che durante l'arresto gli hanno sparato e
non è mai stato curato. La moglie, Rola Abdul Ghani ha incoraggiato
le altre mogli dei prigionieri politici Palestinesi con il suo gesto
e con le sue parole “Questo dimostra che l'occupazione non può
rompere la nostra volontà e la nostra forza, e incoraggio tutte le
mogli dei prigionieri di seguire il mio esempio”.
"Zaid, e Zen", i due piccoli gemelli, mi
hanno fatto tremare con la videocamera in mano oggi. Ero davanti
all'azione della Resistenza Palestinese, fa tremare per quanto sia
forte la sua bellezza.
ti prego ma cosa scrivi????? Mi auguro che tu non sia una vera reporter altrimenti dovrebbero arrestarti per il reasto di "Manifesta incapacità di Analisi", ovvero:
RispondiElimina1) gli spermatozooi hanno un ciclo di vita di alcune ore se non conservati ad una temperatura di congelamento 2) la digestione e la successiva defecazione con conseguente espulsione della capsula hanno temperature elevate 3) la quantità di spermatozooi contenuta nello sperma per essere appagante deve essere di almeno 20 milioni x millilitro, e lo sperma prodotto con la masturbazione personale raramente raggiunge questi valori in un adulto over 35 sano, figuriamoci per un eventuale internato 4)la capacità di ovulazione della donna deve essere ok, dando per scontato questo l'ingurgitatore di capsule avrebbe dovuto fare delle corse oscene per arrivare in tempo, la signora avrebbe dovuto essere già li pronta....anche perchè credo che la fecondazione assistita è vietata dalle leggi islamiche
1) non sono una reporter, sono un'attivista volontaria per i diritti umani. 2) quasi tutto vero quello che hai scritto sulla qualità e modalità di conservazione dello sperma, ma per ovvi motivi non posso scrivere più dettagli di così ed è bene che nemmeno io ne sia a conoscenza. 3) la fecondazione in vitro non è assolutamente vietata dalla religione musulmana, tant'è vero che c'è appunto un centro specializzato anche qui a Nablus. Ovviamente non è vietata per casi specifici come questo.
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