Poco tempo fa avevo
scritto quest'articolo su Waleed con video allegato.
http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2014/09/waleed-il-bambino-che-sorride-per.html
Oggi, Hassan mi ha fatto visita e gli ho chiesto come sta Waleed. Mi
ha dato una notizia triste, Waleed non vuole più andare a scuola.
Tutto a scuola per lui è
diventato un problema, dice che i suoi compagni sono più piccoli di
lui e che non capiscono, ed è diventato violento. A scuola dicono
che ha creato molti problemi. L'avevo scritto a fine articolo, ho
davanti un martire.
Waleed ha raccontato con
dettagli davanti alla telecamera che cosa gli è successo prima
dell'arresto, durante e fino al processo. Nessuno sa cosa sia
accaduto in quei mesi di prigione in mano ai nazisti, ma stiamo
pensando tutti la stessa cosa.
Ed è questo il danno più
grande del mostro, non è fisico, non sono le foto con il sangue...è
il danno mentale che crea. E' un cancro nella psiche che ti mangia
con violenza, piano piano. E non mangia solo chi è attore del fatto,
ma anche tutti quelli che ne vengono a conoscenza o in contatto.
Il sorriso nervoso di
Waleed è un buco nel mio cervello. Potete solo immaginare cosa c'è
nel suo? Non dice cosa gli è successo in prigione, non ce la fa a
dirlo...
La famiglia di Waleed ha
rifiutato ogni supporto psichiatrico per lui, purtroppo non si trova
in una famiglia premurosa...... La sensazione è che Waleed voglia
scappare da questa realtà per tornare a quella realtà mostruosa che
l'ha rovinato, tornare dal mostro.
Non ho parole positive o
di speranza per chiudere questo aggiornamento. Questa è la realtà.
Oggi a farmi visita è
venuta anche la famiglia di Jehad, abbiam parlato di lui..
Non ne avevo dato
notizia, ma lo faccio ora. Una settimana fa Jehad è stato trasferito
dalla prigione di Megiddo a quella nel Naqab. Ha telefonato a casa
per comunicarlo e per dire che quella prigione è bella e sta bene.
Cuore di guerriero, qui
sappiamo tutti cos'è la prigione nel Naqab...
I prigionieri che vengono
portati lì, a sud (lontano dalle loro famiglie così diventa ancora
più difficile fargli visita) sono i prigionieri ritenuti
“indomabili”.
Israele usa questa
prigione per far esercitare i soldati. I prigionieri vivono in uno
stato pessimo, fra topi ed insetti dannosi per la salute.
La famiglia di Jehad è
in lista d'attesa per la visita presso la Croce Rossa che controlla
le visite e tutto ciò che entra in prigione. La visita per i parenti
in questa prigione è autorizzata una volta ogni 3 mesi. Quindi,
Jehad, se tutto va bene, riceverà una visita.
Ha telefonato a casa e ha
detto “sto bene, questa prigione è più bella di quella di
prima..”.
Chi nasce indomabile ha
amore dentro e quello non si placa, mai.
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