mercoledì 17 settembre 2014

AGGIORNAMENTI DAL FRONTE



Poco tempo fa avevo scritto quest'articolo su Waleed con video allegato. http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2014/09/waleed-il-bambino-che-sorride-per.html Oggi, Hassan mi ha fatto visita e gli ho chiesto come sta Waleed. Mi ha dato una notizia triste, Waleed non vuole più andare a scuola.
Tutto a scuola per lui è diventato un problema, dice che i suoi compagni sono più piccoli di lui e che non capiscono, ed è diventato violento. A scuola dicono che ha creato molti problemi. L'avevo scritto a fine articolo, ho davanti un martire.
Waleed ha raccontato con dettagli davanti alla telecamera che cosa gli è successo prima dell'arresto, durante e fino al processo. Nessuno sa cosa sia accaduto in quei mesi di prigione in mano ai nazisti, ma stiamo pensando tutti la stessa cosa.
Ed è questo il danno più grande del mostro, non è fisico, non sono le foto con il sangue...è il danno mentale che crea. E' un cancro nella psiche che ti mangia con violenza, piano piano. E non mangia solo chi è attore del fatto, ma anche tutti quelli che ne vengono a conoscenza o in contatto.
Il sorriso nervoso di Waleed è un buco nel mio cervello. Potete solo immaginare cosa c'è nel suo? Non dice cosa gli è successo in prigione, non ce la fa a dirlo...
La famiglia di Waleed ha rifiutato ogni supporto psichiatrico per lui, purtroppo non si trova in una famiglia premurosa...... La sensazione è che Waleed voglia scappare da questa realtà per tornare a quella realtà mostruosa che l'ha rovinato, tornare dal mostro.
Non ho parole positive o di speranza per chiudere questo aggiornamento. Questa è la realtà.

Oggi a farmi visita è venuta anche la famiglia di Jehad, abbiam parlato di lui..
Non ne avevo dato notizia, ma lo faccio ora. Una settimana fa Jehad è stato trasferito dalla prigione di Megiddo a quella nel Naqab. Ha telefonato a casa per comunicarlo e per dire che quella prigione è bella e sta bene.
Cuore di guerriero, qui sappiamo tutti cos'è la prigione nel Naqab...
I prigionieri che vengono portati lì, a sud (lontano dalle loro famiglie così diventa ancora più difficile fargli visita) sono i prigionieri ritenuti “indomabili”.
Israele usa questa prigione per far esercitare i soldati. I prigionieri vivono in uno stato pessimo, fra topi ed insetti dannosi per la salute.
La famiglia di Jehad è in lista d'attesa per la visita presso la Croce Rossa che controlla le visite e tutto ciò che entra in prigione. La visita per i parenti in questa prigione è autorizzata una volta ogni 3 mesi. Quindi, Jehad, se tutto va bene, riceverà una visita.
Ha telefonato a casa e ha detto “sto bene, questa prigione è più bella di quella di prima..”.

Chi nasce indomabile ha amore dentro e quello non si placa, mai.

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