martedì 1 luglio 2014

FOTO INCRIMINATA: MO' VI DENUNCIO

Da alcuni giorni è partita una campagna gravemente diffamatoria contro la mia persona. Con tutti i crimini e le violenza che accadono qui ogni giorno, ero concentrata sull'attivismo per difendere i diritti umani e, pertanto, non avevo dato molto peso alla cosa. Ma, la diffamazione nei miei confronti ha preso una piega pericolosa ponendomi in grave situazione di pericolo anche correlata al ritrovamento dei 3 coloni morti.
Intendo con questo scritto spiegare la foto, la mia posizione e come sono andati i fatti per chi non li conoscesse.
Il giorno 24 giugno mi trovavo nel panettiere del villaggio per fare tutti assieme il pane. Abbiamo scattato un po' di foto del momento (che allego all'articolo). Poichè in quei giorni c'era un'iniziativa mediatica dei media locali di fare le foto con le tre dita in segno di supporto alla Resistenza, augurando la terza Intifada e di supporto all'azione di rapimento dei 3 coloni; e poiché io non avevo ancora fatto foto con le tre dita di supporto, l'ho fatta in quel momento, così come altri la stavano facendo.
La foto l'ho poi pubblicata sulla mia bacheca il giorno stesso, dove ha ricevuto normali commenti proprio perchè la foto non aveva nulla di particolare.

Alcuni giorni dopo, dopo aver avuto una breve discussione via facebook con Rosa Schiano, tale Dino Barberini ha attaccato quella foto dal panettiere accusandomi di voler bruciare i 3 coloni e che la foto riportava a forni crematori. Il suo commento iniziale è stato poi supportato da pochi altri e soprattutto da sionisti. Bannai tutti.
La divulgazione di quella foto con la polemica montata da Barberini e i sionisti ha avuto un successo che batte ogni foto delle vittime Palestinesi e dei crimini israeliani. Triste questa cosa. La volontà di distruggere è più forte della volontà di difendere i diritti umani.
Successivamente ho ricevuto due auguri di morte sul mio blog, continui attacchi da parte dei sionisti italiani e messaggi varie di offese o infamie; stanno continuando anche in questo momento. Qualcuno sta anche segnalando le foto dei crimini israeliani che nel tempo ho pubblicato su facebook per “contenuto violento”. E' vero, è una violenza mostruosa, ed è ad opera dello stato sionista, nazista, israeliano.
Altresì ora viene attaccato anche un post dove dico che mi farò fotografare senza dita, pubblicato ore ed ore prima della notizia del ritrovamento, ma che mi viene attribuito solo ora.....Un'altra macchinazione.
Chi mi segue, ma anche chi non mi segue, può verificare tramite il mio lavoro e i miei articoli qual'è il mio pensiero, che è sempre lo stesso: “ la pietà non è selettiva”. Ed è proprio davanti alla storia della Palestina ed ai numeri che mi sento di appoggiare la Resistenza Palestinese. Perchè per creare lo stato d'israele è stato rapito un popolo intero, il Popolo Palestinese, con una violenza mostruosa che si mostra ogni giorno.
Per difendere i diritti umani ogni giorno, per essermi schierata dalla parte degli oppressi; vengo accusata di antisemitismo, di voler bruciare gli ebrei e di essere felice per la morte dei 3 coloni.
Tutto questo vedrà una querela legale da parte mia preceduta, ovviamente, da una diffida. Ma aldilà di quest'aspetto, in molti mi stanno scrivendo per dirmi di salvarmi la pelle e venir via dalla Palestina in questo momento dove sono stata messa in una situazione ancor più pericolosa del solito.

Non lo farò, qui siamo tutti in pericolo, sempre, e una singola vita non è più importante dei diritti umani di una popolazione intera. Lotterò fino all'ultimo giorno, la mia forza è dire sempre la verità. Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi stanno sostenendo, che stanno sostenendo i diritti umani di tutti, anche i miei. Non continuerò a scrivere su questo caso e la chiudo qui, perchè in questo momento israele sta bombardano Gaza e uccidendo e rapendo altri Palestinesi in Palestina.

8 commenti:

  1. Leggo adesso la faccenda...

    Conoscendo queste trame (sempre con lo stesso copione e identico stile) non mi stupirei di sapere chi ci possa stare dietro...

    L’articolo su Il Messaggero non appare firmato...

    Consiglio di chiedere chi ne sia l’Autore...

    Se è come sospetto, mi riservo ulteriori commenti.

    RispondiElimina
  2. Leggo adesso la faccenda...

    Conoscendo queste trame (sempre con lo stesso copione e identico stile) non mi stupirei di sapere chi ci possa stare dietro...

    L’articolo su Il Messaggero non appare firmato...

    Consiglio di chiedere chi ne sia l’Autore...

    Se è come sospetto, mi riservo ulteriori commenti.

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  3. Se la tua foto e' stata usata a scopo infamante, hai ragione. Hai torto a definire lo Stato Israeliano "sionista, nazista ". E' forcaiolo quanto lo sono i settlers fanatici e non porta ne' bene ne' diritti a nessuno.

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  4. Profondissime scuse per non aver capito al volo che si trattava di un "pacco" montato ad arte ( e nemmeno una grande arte, oltretutto) Hai tutta la mia comprensione e il mio sostegno!

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  5. Condivido sul mio Facebook, come sempre.
    Hai tutto il mio appoggio, la mia stima. Qui mi sento inutile, a parte divulgare le notizie che ci fai arrivare non so cosa posso fare. Vorrei che la gente capisse, o perlomeno stesse ad ascoltare, anzichè trovare noioso e inutile parlarne..
    Un abbraccio.

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  6. Ciao Samantha. Mi chiamo Valentina. Ho trovato questo articolo su facebook e ho deciso di condividerlo. Ho letto qualcosa di te, qualche articolo e ho trovato una persona speciale. Seguirò con interesse i tuoi articoli.

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  7. Ecco un altro esempio di come viene caricata la campagna di stampa:

    http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=253&sez=120&id=54043

    Si noti come l’articolista prenda dal web la sua “fonte”, che poi subito rimbalza su uno storico sito di propaganda israelo-sionista. Viene data per certa una “conoscenza” che non risulta da nessuna parte. Addirittura si invoca l’intervento della Magistratura...

    Era stata data anni addietro la notizia di un massiccio reclutamento da parte delle ambasciate israeliane di giornalisti e blogger. La notizia, tradotta anche in italiano su megachip, proveniva dal Guardian e da Haaretz. Non si prestò la dovuta attenzione, nessuna “Magistratura” ha mai indagato, mai si ebbe la lista nominativa delle persone reclutate per "promuovere l’immagine di Israele nel mondo”, secondo un loro modo di esprimersi e che qualche distorsione nel sistema dell’informazione la arrecano.

    Non so fin dove arriverà il clamore mediatico, quale fastidi Samantha dovrà ancora subire, ma mi sembra assolutamente evidente il tentativo in atto.

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  8. Riprendo dalla stessa fonte sopra indicata questo nuovo attacco a Samantha:

    «Il giudizio politico è stato sovvertito, la capacità di distinguere il bene dal male offuscata, il pensiero ottenebrato. Cosa spinge Samantha Comizzoli nel suo entusiasmo rabbioso a odiare Israele e gli israeliani? La resistenza palestinese, come la chiama lei? Cosa c'è di tanto attraente in una resistenza che si fonda sulla cultura della morte e dell'odio?»
    (Fonte: http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54092)

    Non essendovi uno spazio commenti nella url indicata, commento qui il brano in oggetto:

    1) “giudizio politico”: ma di cosa stiamo parlando? Per citarne solo uno, basta il ”giudizio politico” di Ilan Pappe per documentare come lo “stato ebraico di Israele” si fonda sulla ”pulizia etnica della Palestina” che ebbe un picco nel 1948, ma che di fatto inizia nel 1882, prima ancora della nascita di Hitler. Nel 1861 la parte ”ebraica” degli abitanti della Palestina costituiva appena il 3,5 %. Basta ripercorre la storia anno per anno per scoprire la grande ingiustizia che si è consumata nella ”Terra Santa”, dove non poteva esservi ingiustizia ed efferatezza più grande. Il giudizio politico e storico ed etico è assai facile da esprimere ed è di netta condanna (senza se e senza ma) dello «Stato ebraico di Israele». Per l’«ebraico» è il caso di citare Gilad Atzmon, ebreo israeliano che ha abbandonato Israele, ritenendo che quella terra sia stata sottratta ai palestinesi. Lasciando fuori i “goym”, che non possono permettersi un autonomo giudizio politico, se non filo-israeliano, cito solo fonti dal prepuzio circonciso, caratteristica distintiva dell’essere «ebreo», sulla cui “identità” giudico fondamentale e definitivo il libro di Atzmon: «L’errante chi?» (anche in italiano).

    2) Sull’«odio» cito un’altra fonte ebraica: Baruch Spinoza, che nel suo Trattato teologico-politico definisce tutto l’ebraismo come interamente fondato sull’«odio»: io ti odio, perché tu possa odiarmi, e quindi odiarti io ancora di più perché tu mi odi… La propaganda israeliana fa un grande e smisurato uso del concetto di ”odio” ed è riuscita ad imporre leggi che puniscono l’«odio», dove si intende unicamente l’«odio» verso gli ebrei, non quello che gli ebrei possano eventualmente nutrire per altri. Io non credo che Samantha o prima di lei Vittorio Arrigoni odi nessuno… Ad ogni persona moralmente sana è estranea ogni sentimento di odio, se non in momenti passeggeri… Il cristianesimo (superamento del giudaismo) è una religione dell’amore, non dell’odio, come l’ebraismo (secondo Spinoza).

    Un ragazzo sedicenne palestinese è stato rapito - pare certo - da ”coloni” ebrei che lo hanno bruciato vivo per ritorsione di tre ragazzi (coloni) ebrei, rapiti (non si sa da chi) e la cui “colpa” è stata rigettata interamente sul ”popolo palestinese”, colpevole di non voler scomparire o di non voler soggiacere ai suoi oppressori. L’uso strumentale del rapimento dei tre giovani coloni sta facendo circolare l’ipotesi del false flag… Anche una persona scaramente informata riesce a capire come con la scusa del tre rapiti (dei quali uno è raffigurato il divisa militare… in una foto non saprei se autentica che circola) lo «stato ebraico di Israele» stia proseguendo in una ferocissima politica di oppressione e insediamento razzista coloniale. Purtroppo, per la complicità dei nostri governi, siamo costretti ad assistere impotenti…

    L’esperienza insegna che qualsiasi civile dialogo è di fatto impossibile con un sionista, che ripete come un disco sempre le stesse identiche cose, pensando in questo modo di produrre il convincimento altrui, soprattutto se terzo.

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