Circa due settimane fa
siamo arrivati ad Asira e preparato l'appartamento per il progetto
che avevo già spiegato...
Purtroppo nel frattempo
tutto è esploso in Palestina, non solo i missili, ma anche le
emozioni e la psiche.
L'appartamento era
bellissimo e gli amici di Asira hanno fatto di tutto per risolvere
ogni problema di quando si arriva in una casa; internet, tubi rotti,
etc. etc.
C'erano tutte le
prospettive per poter essere utili al villaggio, per lavorare con i
bambini e con le donne. Così come avevamo già fatto da tanto tempo,
ma sentendoci presenza costante su quella zona di territorio. Ma,
purtroppo,come ho già scritto, tutto è esploso..
Due giorni fa sono
iniziati i problemi. Dopo il rapimento di Mohammed sono iniziate nei
villaggi le ronde notturne, visto che i coloni continuano con i
tentativi di rapimento. Bene,ma, due notti fa, inspiegabilmente ho
trovato alcune persone sul tetto della nostra casa con bastoni e
pietre. Uno di loro, mi ha poi detto che i coloni di Yitzar avevano
cercato di rapire un bambino e li avevano visti lì..
Il giorno successivo
qualcuno ha iniziato a prenderci a calci la porta di casa, di giorno,
ma soprattutto di notte. Questa mattina abbiamo parlato con i nostri
amici del villaggio e abbiamo scoperto che brutte persone del
villaggio, che hanno un bel curriculum di problemi creati al
villaggio, avevano messo in giro la voce che noi siamo coloni e che
siamo lì per rapire e bruciare i bambini palestinesi...
Alcuni di quei bambini
con il quale avevo sempre giocato e lavorato, oggi mi guardavano con
paura..Potete immaginare come mi sento.
Queste brutte persone
sono brutte non solo per le azioni che fanno, ma perchè lavorano per
qualcun altro. E' tecnica vecchia far scoppiare liti interne.
Abbiamo ritenuto
opportuno per la nostra sicurezza, per non creare maggiori tensioni a
causa nostra all'interno del villaggio e per non raggiungere il
limite; lasciare il villaggio.
A malincuore, ma pur
sempre con la volontà di continuare a supportare Asira e i villaggi
circostanti. Cade, quindi, il progetto di creare un gruppo di
presenza permanente lì, almeno per il momento.
Per tutti coloro che
hanno inviato donazioni: abbiamo speso una piccola parte per
comperare la macchina per la doccia, i fornelli e il router. Il
restante denaro lo darò al cento Retaj di Asira per le donne e i
bambini. Se, però, qualcuno di voi non è d'accordo me lo faccia
presente. Grazie a tutti. Ai collaborazionisti nessun rispetto. Un
abbraccio e un immenso grazie a Hakima, Abdullah e tutti gli amici di
Asira.
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