E' la notte del 24
luglio, giovedì. Si avvicina l'ultimo venerdì di Ramadan e il
checkpoint di Qalandia viene chiuso fin dal mattino. Qalandia durante
il ramadan l'avevo già vista un anno fa. Persone, famiglie, stipate
dentro a corridoi di gabbie per ore. Umiliati, violentati, negati.
Molti di loro si sentono dire semplicemente “no, non puoi andare a
Gerusalemme”.
Quest'anno, però, tutto
è diverso e Qalandia viene chiusa per tutti. Nel mentre, bombardano
Gaza.
Ieri sera verso le 21,30,
migliaia di persone hanno iniziato a camminare verso Qalandia, da
tutta la Cisgiordania. L'appello veniva dal campo profughi Al Aram,
si prevedevano 15 mila persone. Ne sono arrivate cinquemila, quindi
al di sotto delle aspettative, ma comunque un fiume per le strade di
Ramallah impressionante. Famiglie con i bambini, shebab, vecchi.
Tutti.
Mentre camminavo verso
Qalandia, con quel clima, ho pensato che si sarebbe liberata
Gerusalemme.
Quando sono arrivata lì,
però, le ambulanze avevano già iniziato a correre. C'era davvero
tanta gente, così tanta che non si capiva cosa stesse succedendo là
davanti. Si vedevano i fuochi d'artificio lanciati dagli shebab, non
c'era l'odore di gas, eppure le ambulanze correvano e tutta quella
folla era diventata di intralcio alle ambulanze.
Non potevamo fare nulla
in quella strada, non eravamo di nessun aiuto, se non di solo
supporto per gli shebab che erano là davanti.
Così siamo salite su il
tetto di una casa per poter vedere e almeno documentare cosa stesse
succedendo. E lì è iniziato il film d'orrore....
I soldati nazisti
israeliani “difendevano” il checkpoint e il muro dell'apartheid
sparando proiettili veri. Gli shebab avevano solo fuochi d'artificio
e pietre da tirare.
Ho iniziato a filmare la
strada lì sotto. Continuavano ad arrivare feriti da sparo alla
testa, al torace, alle gambe. Le ambulanze non bastano (12 ambulanze)
c'è un ferito ogni 3 secondi. Vengono caricati 3 / 4 feriti per ogni
ambulanza. Si vede anche qualche macchina che carica i feriti che non
sono per terra, ma in braccio ad altri shebab in attesa del posto in
ambulanza.
E' l'inferno.
In un negozio di ruote
per auto i paramedici allestiscono un primo soccorso per i feriti
meno gravi. E' pieno di paramedici volontari, molti hanno iniziato
proprio per questa sera.
Un mio amico paramedico è
sull'ambulanza che soccorre un ferito grave. A Mohammed hanno sparato
in testa un proiettile, due nel petto e due nelle gambe. Quando viene
caricato sull'ambulanza, gli israeliani sparano sull'ambulanza.
Feriscono i paramedici (anche il mio amico) e che guida l'ambulanza
dietro alla testa, che riesce comunque a guidare fino all'ospedale. I
vetro rotti dagli spari feriscono ulteriormente. Mohammed non arriva
vivo all'ospedale, muore lungo il tragitto. Altri due martiri e due
feriti gravi dichiarati “morti celebrali”.
Duecento feriti. Fra
questi metteteci dentro ragazzi che non cammineranno più o non
potranno più avere figli o a chi hanno sparato negli occhi e ha
perso un occhio.
Là davanti gli shebab,
per quattro ore continuano a sparare fuochi d'artificio e tirare
pietre. La strada è ancora piena di gente e di ambulanze. In quel
momento penso che sia un film, ed è così che lo vedrete voi da
casa, guardando il video..un film. Io l'ho vissuto e mi ha devastata.
Ci sono i Palestinesi e
le famiglie che tirano pietre e fuochi d'artificio, i paramedici
volontari e i l'esercito nazista che ammazzano tutti. Scusate, ma chi
difende i Palestinesi? Continueranno di difendersi da soli sparando
fuochi d'artificio e tirando sassi?
In questo modo
continueranno a morire. E' un dato di fatto.
Io e la mia collega ci
sentiamo inutili, possiamo solo documentare, in quella circostanza
non c'è aiuto che possiamo dare agli shebab. Non possiamo fare
nulla.
E su quel tetto tento di
filmare, ma i cecchini appostati sul muro usano un laser verde per
individuare le persone sui tetti, poi sparano dei razzi luminosi in
aria per far luce, e poi, sparano verso i tetti.
Dobbiamo continuare ad
abbassarci sul tetto. Non si vede nulla, è buio.
E' come si mi avessero
buttato una bomba nel cervello che mi ha azzerato tutto. In quel
momento sono vuota, non riesco nemmeno a piangere.
Ho avuto un pensiero per
tutti coloro che potevano essere lì o erano in un altro posto e
temevo per la loro vita. Infatti qualcuno di loro è rimasto ferito
in un'altra zona. Poi ho pensato a chi conosco e mi segue e non era
lì; ed ero sollevata che almeno questi occhi non avevano vissuto
quest'orrore.
Qalandia è stata un
massacro ieri notte, ma oggi il massacro sta continuando, oggi ci
sono già degli altri martiri.
Fino a due mesi fa quando
c'era un martire si divulgavano foto, nome, storia e si andava al suo
funerale. Ora, sono così tanti, che non riusciamo a fare di ognuno
di loro una storia e soprattutto non riusciamo più ad essere
emotivamente coinvolti per la singola morte.
Tutti hanno in bocca una
sola parola “intifada”; mi dispiace, ma non credo si possa fare
l'intifada con i fuochi d'artificio e le pietre. O l'ANP rompe gli
accordi di Oslo e da subito l'ordine alla polizia palestinese di
difendere i Palestinesi, o non se ne esce e ci saranno solo massacri
di giovani shebab che sparano i fuochi d'artificio.
Sono stati ore al buio,
là davanti, di fronte ai soldati e poi...alcuni sono morti, altri
non avranno più la vita di prima.
Non so voi, ma io mi
sento una merda.
Il tuo racconto è come sempre toccate, sincero e generoso. Ma le merde siamo noi, noi che viviamo nei paesi che appoggiano questo genocidio e andiamo in piazza a chiedere "pace" o un "cessate il fuoco" mettendo le due parti sullo stesso piano, come se fosse una guerra! Noi che fingiamo di non capire che è da qui che partono le armi, è qui che c'è il sostegno ai fascisti al governo a Israele, noi che invitiamo a "trattare" come se il popolo palestinese avesse mai avuto davvero, riconosciuto, il semplice e fondamentale DIRITTO ALLA VITA. Noi siamo le merde, Sam. Tu sei straordinariamente umana.
RispondiEliminama come fai a non vedere che i tuoi "eroi" questi vigliacchi usano donne e bambini come scudi umani?
RispondiEliminaSpero che usino anche te, così sarai felice di servire la causa di hamas, cancella cancella la verità è davanti a te