sabato 18 ottobre 2014

“CULNA GAZA” (siamo tutti Gaza)




Ieri, 17 ottobre era una data storica nella storia Palestinese, ma è stata celebrata nel peggiore dei modi.
Alla vigilia è stato ucciso un bambino di 13 anni che giocava a pallone da israele. Martire. Ma per me i martiri sono stati due. Qualche ora prima la polizia palestinese faceva irruzione ad Al Kahlil e uccideva, con lo stesso metodo di israele, un palestinese di 27 anni. Eppure quest'ultimo non è martire perchè non è stato ucciso da israele, nessuna menzione da martire e soprattutto la sua famiglia non beccherà uno shekel di supporto dall'ANP, cosa che invece fa per i martiri. Su questa vicenda la polizia palestinese si era blindata nel silenzio stampa dichiarando solamente che volevano arrestare dei delinquenti che tiravano molotov e che hanno avuto 7 feriti...... Alla faccia dell'arresto.. sparo dritto al petto. (erano in area C oltretutto) Non è la prima volta, due mesi fa è successo al campo rifugiati Askar di Nablus, in modo identico e anche quella volta dichiararono che era un delinquente senza ben spiegare di che cosa era accusato. Non c'è stupore, qui in Palestina, per fatti come questi. Sapete perchè? Perchè sono solo la punta dell'iceberg di un'oppressione continua da parte dell'ANP. E' veramente difficile scoperchiare questa pentola, ne avevo parlato un po' qui http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2014/09/la-palestina-sotto-occupazione-economica.html . Ma ieri, 17 ottobre, è stata proprio la polizia palestinese a scoperchiare la pentola, con le loro mani. E quindi iniziamo da qui a far uscire la merda della seconda occupazione della Palestina dalla pentola che loro hanno aperto.
Dopo una settimana di assedio israeliano alla moschea di Al Aqsa con annessa chiusura della stessa per i musulmani davanti ad un processo di giuidizzazione di Gerusalemme, ieri, in tutta la Palestina erano state indette manifestazioni di solidarietà che dovevano iniziare dopo la preghiera delle 13,00.
Io ero a raccogliere le olive e sono arrivata vicino alla piazza di Nablus con un service. Quando sono scesa dal service mi sono trovata davanti i cammion della polizia palestinese dai quali scendevano flotte di polizia palestinese (corpi speciali). Che cazzo succede? Hanno chiuso la piazza di Nablus e vie adiacenti. Non c'era nessun modo di avvicinarsi. Non potendo affrontare gli scontri perchè non posso correre, siamo andate a casa. Ho appreso da internet che lo stesso era avvenuto a Ramallah, Betlemme ed Al Kahlil. Donne picchiate ad Al Kahlil, 20 arrestati a Nablus (dove hanno anche arrestato un fotoreporter e confiscato tutta l'attrezzatura ai media presenti). Questo è stato quello che, ieri, i media non hanno potuto nascondere e hanno divulgato e mi spiace, davvero mi spiace, vedere che le organizzazioni che difendono i diritti umani stiano silenziando tutto. Perchè chi difende i diritti umani non fa distinzioni. A me non interessa se chi li uccide è israeliano, turco, italiano o palestinese, va denunciato e fermato. Ovviamente lo scrivo perchè io non prendo soldi dall'ANP, né mi faccio pagare il bus.
Gli shebab che vengono rapiti da israele, una volta liberi, vengono rapiti dalla polizia palestinese che gli fa rimpiangere la prigione israeliana. Vi giuro, che al momento, non riusciamo a sapere quante sono le prigioni palestinesi, ma soprattutto quante persone ci sono dentro. Ogni giorno c'è la notizia di un nuovo rapito, ma il brutto è che nella maggior parte dei casi non viene data la notizia. E' un muro che parrebbe invalicabile quello della trasparenza dei dati sui prigionieri politici palestinesi nelle prigioni palestinesi. Però, con coloro che dopo un po' escono, si parla e (ovviamente senza fare nomi) quello che mi dicono lo posso scrivere.
Ero presente a Nablus, qualche mese fa, quando israele rilasciò i corpi di tre martiri dal cimitero dei numeri. Un martire era del DFLP, l'altro di Fatah e l'ultimo di Hamas. Dico “l'ultimo” perchè in piazza a Nablus arrivò per ultimo. Io stavo lasciando la piazza perchè volevo seguire il funerale del martire del DFLP (detenuto morto da 20 anni). Quando stavo per uscire dalla piazza, ho trovato la polizia palestinese che bloccava le uscite, ma soprattutto l'UCOI (corpo speciale palestinese). Sono riuscita ad uscire e alle mie spalle.......il finimondo. Era arrivato il feretro del martire di Hamas, sono partite le cariche..così...Hanno praticamente “abbracciato” chi partecipava al funerale. Alcuni di loro si sono sentiti “abbracciati” in modo violento da persone senza uniformi. Sgomenti “chi sei? Cosa voi?” risposta.. “devi venire con me, sei pericoloso”. Arrestarono (rapirono) 70 persone quel giorno che rimasero nelle prigioni palestinesi con una media di 15 giorni. Persone che non sono andate né a scuola né al lavoro per 15 giorni. Persone che sono rimate senza mangiare per giorni perchè ogni sera gli dicevano “tanto domani esci”. E invece rimanevano dentro. Molti di loro venivano portati nella stanza per l'interrogatorio, li lasciavano lì in attesa per ore, e poi venivano riportati in cella. Così nel silenzio. Continuavano a chiedergli perchè fossero in prigione e gli veniva risposto “perchè sei di Hamas, sei pericoloso e stiamo indagando”.
Sono comunque stati fortunati, questo lo dico perchè ad altri non è andata così. Un mio amico ha pubblicato su facebook la foto di Abu Mazen con una critica. E' stato convocato dalla polizia palestinese per interrogatorio.. L'interrogatorio è durato 3 giorni, si è però svolto con lui obbligato a stare su una gamba sola e ogni volta che cedeva e voleva mettere giù l'altra gamba gli arrivava una mazzata nella schiena. Altre persone sono state interrogate sedute sui vetri rotti. Tutti coloro che vengono interrogati mi parlavano di polizia palestinese/ucoi e altre persone nella stanza durante gli interrogatori, ma non sapevamo chi fossero (forse i palestinesi lo sapevano e non volevano dirmelo)..poi qualche giorno fa ho letto questo rapporto accademico https://www.academia.edu/6928226/Who_owns_the_spring_in_Palestine_Rethinking_popular_consent_and_resistance_in_the_context_of_the_Palestinian_State_and_the_Arab_Spring_ e ho trovato “chi sono quelle persone nella stanza durante gli interrogatori”. Sono gli Stati Uniti. E come mai ci sono i servizi segreti degli Stati Uniti dentro alle prigioni palestinesi durante gli interrogatori/tortura?
Questo non è un particolare da poco, è un tassello che vi aiuta a capire che non stiamo parlando di un governo corrotto e di polizia che fa schifo come in qualsiasi altro Paese. Il quadro qui è totalmente diverso: l'ANP lavora totalmente per israele. Gli interrogatori ai palestinesi sono per israele. Anche perchè non ci sono dati ufficiali, però io sono qui e il tempo passa e un po' di medie le posso fare.... L'80% dei palestinesi rapiti dalla P.P. (polizia palestinese) viene detenuto per breve tempo per interrogatorio. Dopo non scatta mai una condanna o un accusa di reato. La motivazione per la quale vengono presi dalla P.P. È perchè appartenenti ad un partito, così suddivisi: 40% Hamas, 40 % PFLP, 18 % Jihad islamica, 2 % Fatah. Attenzione..sto parlando dell'accusa che gli viene rivolta, non che questo sia vero. Moltissime persone vengono prese con l'accusa di essere di Hamas o del PFLP, ma in realtà non lo sono. E quest'ultimo aspetto vede la stessa procedura applicata da israele.
Pensavo che dopo la creazione del Governo Palestinese, qualcosa cambiasse in meglio, visto che Abu Mazen ha creato il Governo con Hamas. Invece no, la situazione è peggiorata e per tutti pure...
Ma, forse, è dipeso molto da Gaza..forse mentre israele la bombardava qualcuno stava già negoziando tutto.
Noi andavamo a manifestare con la maglietta con la scritta “culna Gaza”...siamo tutti Gaza....che ora è da ricostruire. Ecco, un altro punto che va denunciato, perchè fa schifo.
Gaza è stata distrutta da israele. Per ricostruire Gaza il negoziato ha visto al tavolo la partecipazione di Abu Mazen le Nazioni Unite e ...israele. Le Nazioni unite perchè devono mettere i soldi. Indovinate un po' a che accordo sono arrivati: per ricostruire una casa distrutta da israele a Gaza ci vorrà il “benestare israeliano”. La famiglia palestinese che vuole la casa ricostruita dovrà consegnare una modulistica compilata in ogni dettaglio, con tutti i dettagli e carte d'identità dei componenti della famiglia e attendere l'approvazione da israele (che avrà in mano tutto il malloppo di informazioni). Se israele dirà “sì”, l'ANP controllerà tutti i lavori e i movimenti di denaro che riceverà per poi pagare ad israele, questo perchè tutti le aziende che lavoreranno alla ricostruzione devono essere di israele. Quindi, alla fine, Abu Mazen paga per la ricostruzione di Gaza a colui che l'ha distrutta, israele. Durante la ricostruzione della casa, un drone sorveglierà il cantire per controllare che il sacco di cemento venga usato proprio per quella casa. Davanti a tutta questa impeccabile organizzazione, le Nazioni Unite hanno alzato le braccia soddisfatte perchè non dovranno sbattersi. Abu Mazen e israele potranno lavorare tranquilli per ricostruire Gaza.

Capita qui in Palestina che chi scrive report per l'ANP (che poi a sua volta li porta ad israele) vada dai miei amici e gli dica “perchè stai con questi persone straniere....?”.
Allora, vi dico una cosa..... io sono italiana e non è una vita che sono qui..ma l'unica volta che sono stata in un ufficio della polizia palestinese, sapevano già il mio nome prima che mi presentassi. Sono qui per difendere i diritti umani, se non fossi qui a fare tutto ciò che posso, sarei colpevole. Non faccio, come ho già detto, distinzioni nella denuncia e nemmeno nella vittima. Sto dalla parte delle vittime, sempre. Quando ero a quel funerale di Hamas facevo parte di un'organizzazione “per i diritti umani” che ha scelto di non dare quella notizia e che ha deciso di non andare al funerale successivo a Jenin dove c'era un palestinese ucciso dalla polizia palestinese.
Guarderò questa volta chi condividerà questo articolo, perchè chi dice di supportare la Palestina ed di essere contro l'occupazione e non denuncia ciò che sta accadendo per mano dell'ANP ha fatto una scelta: stare con israele, stare con i nazisti. Quindi, io con voi, non voglio avere a che fare. Non vi parlo nemmeno così come non parlo con i soldati israeliani.

Lo ribadisco: la Palestina è sotto 3 occupazioni, quella di israele, quella dell'ANP e quella del mostro economico creato dai primi due mostri. Il popolo Palestinese è vittima 3 volte.

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