lunedì 6 ottobre 2014

LA RESISTENZA: ANAS



Anas è stato rilasciato circa due settimana fa da israele. Fu accolto con una gran festa a Nablus. Quando lessi su di lui una breve nota, mi si spaccò il cuore e chiesi ad un amico di presentarmelo per fargli un'intervista. Non era una cosa semplice, ma accettò.
Anas è stato rapito da israele 3 volte e altre 7 volte dalla polizia palestinese. La prima volta è stato nel 2008, da allora è quasi sempre stato in prigione/i. Le modalità dell'arresto le sentirete nel video allegato.
Quando israele lo rapì la prima volta lo fece attraverso i servizi segreti. Lui diede una confessione che ribadì poi in seguito, fu rilasciata sotto pesante tortura. Da allora continuò a negare ogni accusa e da allora, tutta la prigionia che si è fatto, è stata in detenzione amministrativa. Cioè senza reato né processo. Quasi 5 anni della sua vita passati in cella e con ufficiosamente una ragione: perchè è di Hamas. A me non interessa se è di Hamas, di Fatah o del PFLP. Per me è un uomo, una vittima ed un eroe della Resistenza.
Anas mi racconta che ogni volta che si avvicinava la scadenza dei 6 mesi di detenzione amministrativa, gli veniva rinnovata. Non sapeva mai quando sarebbe uscito. Molti di quei mesi li stava passando in cella d'isolamento. Ed ecco una svolta: decide di intraprendere uno sciopero della fame. Con altri 3 prigionieri iniziano a scioperare se non gli verranno migliorate le condizioni in prigione. Dopo pochi giorni, Anas, vince. Viene tolto dalla cella d'isolamento e messo in una cella normale. Dopo un paio di mesi tutti i prigionieri politici in detenzione amministrativa intraprendono lo sciopero della fame ed inizia il famoso periodo dei 62 giorni ad acqua e sale.
Anas mi dice che in quel periodo era una vera e propria guerra dentro alle prigioni. Israele cercava in tutti i modi di punire i prigionieri che scioperavano: raid notturni nelle celle, ispezioni corporali e violenze psicologiche. Tolsero l'ora d'aria a tutti i prigionieri e gli imposero una multa perchè non mangiavano.
I prigionieri stavano (e stanno) vivendo una vita miserabile e il loro pensiero è alle loro famiglie che sono fuori, così decidono di rischiare il tutto per tutto per porre fine a quella vita. Anas fu portato in ospedale dopo 30 giorni, altri poco dopo. I muscoli non erano più nutriti da tempo ed alcuni prigionieri avevano iniziato a vomitare sangue. Anas mi dice che dall'ospedale sentivano le voci delle persone fuori che li supportavano e gli davano forza. Prima di iniziare lo sciopero avevano molti canali televisivi in prigione e da lì potevano apprendere le notizie di cosa accadeva fuori. Quando, però, iniziarono lo sciopero gli israeliani gli tolsero tutti i canali e ne lasciarono solo 3: israeliani.
Si fermarono dopo 62 giorni per la notizia dei 3 coloni rapiti. Da quel momento nelle prigioni era un massacro ai prigionieri da parte di israele. Gli scioperanti erano sfiniti e la violenza israeliana era non più sopportabile. Anas doveva lasciare la prigione dopo poche settimane, ma israele iniziò a bombardare Gaza, così, siccome dissero che non avevano tempo di occuparsi di lui...rimandarono ancora.
Anas mi dice che la libertà è tutto, se muore la libertà l'umanità ha perso.
La mamma e il fratello di Anas sono stati uccisi da israele durante la seconda intifada, sono martiri. Ma tutto questo non sembra interessare la polizia palestinese che rapisce Anas ben 7 volte. Su cosa ha fatto la polizia palestinese lo sentirete dalla voce di Anas nel video......Le motivazioni sono le stesse israeliane “perchè questa famiglia ha sempre avuto figli dei figli della Resistenza”. Servire e difendere la Palestina e i diritti umani parrebbe sia diventato motivo di rapimento anche per la polizia palestinese....

Anas mi dice che ora da giorni israele gli sta telefonando e gli dice “verremo a prenderti ancora”.


Per me è stato un onore intervistare Anas, spero che il video rimanga a tutti come importante documentazione di un prigioniero politico in detenzione amministrativa per aver difeso i diritti umani del suo popolo occupato dai nazisti israeliani.

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