Non so quanti di quelli
che mi leggono si ricordano l'inizio di SHOOT, ma c'è una scena dove
siamo in un villaggio beduino a difendere le tende dai soldati
nazisti israeliani che ci sparano ogni venerdì. E' Anata a
Gerusalemme, vicino al muro. In quel villaggio, un anno fa, mi aveva
portato Federica Marsi, una giornalista italiana. Dico....
Giornalista. Non voleva l'intervento degli attivisti perchè doveva
fare un servizio fotografico alle tende, ci ha portati lì perchè
aveva a cuore le vite di quelle persone, di quei bambini. Era qui per
pochi mesi, Federica, e lamentava il fatto che dei beduini in
Palestina non frega una mazza a nessuno. E infatti, quando con lei a
distanza, riproposi all'organizzazione in cui ero di tornare lì a
difendere le tende.....è seguito il silenzio.
Ora, per me una persona
alla quale interessano i diritti umani e lo dimostra merita tutta la
mia stima. Quando qualche giorno fa ho saputo cosa le è successo e
sono riuscita a stupirmi ancora davanti al mostro.
Federica stava tornando
in Palestina, con la tessera da giornalista, viene qui a fare il suo
lavoro...
E' arrivata all'aeroporto
Ben Gurion in quella roba che chiamano “tel aviv” e viene fermata
per il controllo. I servizi di sicurezza digitano il suo nome nel
motore di ricerca Google e esce un articolo che Federica aveva
scritto sui 5 ragazzi di Hares. Niente di rivoluzionario, raccontava
solamente la storia. Conseguenza: Federica è stata deportata
(respinta) e non potrà rientrare qui fino al 2019.
Solo per aver raccontato
dei 5 ragazzi di Hares......questo significa che anche Radio Diritto
Zero verrebbe deportata e possono esserlo tutti coloro che si
occupano di diritti umani o anche se solo si limitano a parlare di
ciò che accade qui.
A Ramallah c'è il
festival del fumetto in questi giorni, 3 giorni fa un fumettista
francese che vi si doveva recare, ha ricevuto lo stesso trattamento
di Federica.
Ovviamente il Governo
italiano non dirà un cazzo davanti ad una sua giornalista deportata
dai nazisti e nemmeno quello francese....... e tutti quelli che
sventolano la “libertà di espressione”? Zitti..... perchè
queste non sono icone costruite dai sionisti che si possono
sventolare. No, questa è la realtà e raccontare la realtà si paga
a caro prezzo.
Mi spiace Federica, hai
tutta la mia stima, perchè fai il tuo lavoro, perchè mi hai portato
a quelle tende beduine davanti a quei bambini per difenderli e per
non essere stata accettata dai nazisti. In fondo, non essere
accettate da israele ti erige su un piedistallo: quello dei buoni in
un mondo che fa pena.
Qui trovate la
testimonianza diretta di Federica Marsi all'aeroporto di tel aviv:
http://www.vice.com/en_uk/read/i-spent-three-days-in-an-israeli-removal-centre-940
vien da piangere…..
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