Siamo vicino a Deir
Istyia, Salfit area. Le valli sono ancora piene di ulivi coltivati,
alcuni centenari. Incontriamo un uomo e un'altra storia di Resistenza
Palestinese. Questa valle è tutta confiscata da israele e l'hanno
circondata di insediamenti illegali. Sulla mappa siamo difronte
all'altro punto di possibile taglio della Cisgiordania (in passato
avevo spiegato che vogliono tagliare la Cisgiordania in 3 parti, o
meglio 3 ghetti).
Quest'uomo vuole
continuare a coltivare i suoi ulivi, sulla sua terra. Così, cinque
anni fa, sono arrivati i soldati mentre lui stava lavorando e gli
hanno sparato, proiettili veri. Lui, che era di spalle, si è girato
e gli ha detto “ammazzatemi pure, continuate a sparare, io non me
ne vado, qui rimango e qui muoio, fra i miei ulivi”. Se ne andarono
e gli offrirono in un secondo tempo le “compensazioni”. Non le
prese perchè lui vuole lavorare i suoi ulivi.
Così, oggi, scopriamo
che hanno trovato la via più silenziosa per mandarlo via: gli
uccidono lentamente gli ulivi con lo scarico delle loro fogne.
L'ho filmata la melma che
arriva sugli ulivi di quest'uomo e il risultato che sta dando....
mentre loro portano i figli sulle altalene, gli ulivi trentenni
muoiono. La stima è che moriranno tutti entro due anni, inoltre, la
melma sta penetrando nel terreno e inquinando la falda acquifera.
Acqua che viene poi presa, gestita e rivenduta da israele ai
Palestinesi tramite, forse, la Mekhrot.
Nessuno vuole andare ad
aiutare quest'uomo perchè è troppo pericoloso, troppo vicino
all'insediamento. Lui Resiste.
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