Mi dispiace (ma anche
no), ma io devo sempre scrivere la verità. Quindi racconto cos'è
successo oggi ad Ofer.
La giornata a solidarietà
dei prigionieri politici palestinesi è domani, venerdì 17, ma i
“comitati popolari non violenti” hanno pensato bene di
organizzare la manifestazione oggi, così domani non si orta via
gente e luce alle manifestazioni non violente del venerdì.
Chiaramente la manifestazione l'hanno organizzata ad Ofer, dove gli
shebab locali stanno lì tutti i giorni a scontrarsi con i soldati
senza “riflettori” e senza una cazzo di ambulanza. Ok...io amo
gli shebab liberi che ci sono ad Ofer e oggi ho avuto conferma di
quanto sono grandi.
Sono arrivata quando la
marcia era già iniziata..scendo dal service e mi incammino verso la
prigione, ma in senso contrario camminano i “politicanti”... Ops!
Allora gli chiedo “beh?
Dove andate? Non c'è la manifestazione?”. Mi rispondono senza
risposta, un po' balbettando. Io sorrido perchè sapevo che sarebbe
successo.....
Siccome i politicanti
convocano queste marce per farsi fare cinquantamila foto dai media,
poi quando i sodati iniziano a sparare se la danno a gambe e
rimangono gli shebab a farsi sparare o rapire; oggi gli shebab di
Ofer non hanno fatto arrivare i politicanti davanti alla prigione.
Quando il corteo stava
marciando in direzione prigione, gli shebab sono scesi dalla collina
e hanno iniziato a tirare con le slin shot ai soldati, che ovviamente
hanno risposto sparando gas e rubber bullet. Così il corteo dei
politicanti si è fermato, si è girato e con le ali ai piedi se ne è
andato. Anche mentre lo scrivo ho il sorriso.
Oggi ero lì con la
giacca fluorescente con scritto “press” e la mia telecamera
grande, quindi mi metto vicino al gruppo dei giornalisti, davanti.
Avanzano i soldati con le
jeeps, ma io non corro, tanto sono lì come “stampa”....
Arretro camminando,
assieme ad altri due giornalisti e un paramedico. Gli altri 3 hanno
la maschera antigas. Sulla collina davanti a noi è spuntato un
gruppo di 5 soldati (per la precisione la border police). Ci vede,
stiamo camminando per i cazzi nostri, e cosa fanno? Ci sparano
diretti 4 bussolotti di gas lacrimogeni. Figli di troia.
Non posso andare avanti
perchè ci sono i soldati e non posso andare indietro perchè c'è il
gas. Inizio a soffocare. Fortuna che c'era lì il paramedico e mi
soccorre.
Tutto poi si sposta sulla
collina. Passano le ore senza molte reazioni se non il gas.
All'improvviso, sparano proiettili veri (too-too) agli shebab. Subito
un ferito alla gamba, poi uno alla faccia. Il proiettile gli entra da
sotto alla gola e gli esce dallo zigomo, temiamo il martire.....
Mentre li soccorrono per
portarli su dalla collina, i soldati sparano centinaia di gas
soffocando tutti, uno in modo grave, e anche i soccorsi.
I due feriti vengono
portati al Ramallah Hospital. Quello ferito in faccia sopravvive, è
stato fortunato.
Si ritorna sulla collina,
continuano a star lì sotto i soldati e suonano il clacson delle
jeeps per provocare gli shebab a tirare le pietre.
Un paramedico scende e
alza il bracci destro, oltre ad essere vestito da paramedico, ma per
farsi vedere ancora di più dai soldati. Loro gli rispondono con un
bussolotto diretto di gas.
Devo tornare a Nabus,
quindi mi metto in viaggio.
Gli scontri ad Ofer
continuano sempre fino alla sera e poco fa si sono conclusi con altri
4 feriti da proiettili alle gambe.
Nel frattempo lo shebab
ferito alla faccia torna ad Ofer “cos'è è già finita oggi? Io
sono tornato”.
Spero che raccontandovi i
fatti riusciate a cogliere da soli la differenza fra i politicanti
(che se la danno a gambe, ma trovate le notizie piene con le loro
foto) e i lottatori (che tornano negli scontri anche dopo che gli
hanno sparato un proiettile in testa).
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