Anche oggi ho vissuto una
giornata piena di veleno. Dopo 5 giorni di attesa gli israeliani si
sono degnati di ridare il corpo del martire Muhammad
Jasser Abdullah Krakrh alla
famiglia per il funerale. Nell'attesa c'hanno pure piazzato una
maratona dei coloni per la quale hanno chiuso la strada principale
all'altezza del villaggio di Sinjil.
Ve
lo ricordate il nome di questo villaggio? E' il villaggio della
piccola Ines, 4 anni, uccisa da un'auto dei coloni che è passata sul
suo corpicino due volte e ha lasciato paralizzata la sua amica.
Ma
faccio un passo indietro prima di arrivare al funerale e a quello che
devo raccontarvi di oggi. E' mercoledì, sono a Ramallah all'ospedale
a far visita a Sari. Lì, all'ospedale pieno di polizia palestinese,
arriva la notizia dell'uccisione di Muhammad in questo modo “i
coloni israeliani hanno sparato ad un palestinese di 30 anni
all'ingresso del villaggio di Beitil, sulla strada principale
Ramallah – Nablus”. Scappo dall'ospedale per tornare a Nablus
perchè temo scontri e chiusura della strada. Infatti quando
arriviamo in quel punto c'è la scena che mmi aspettavo.. I soldati
israeliani hanno circondato il perimetro, la gente e la stampa si
accalca. Chiedo sul service conferma della notizia e mi rispondono
“sono stati i coloni”. Arrivo a casa e quando mi collego a
facebook per scrivere qualcosa vedo che i media stanno divulgando che
Muhammad ha accoltellato due soldati e loro gli hanno sparato. Foto
della jeep israeliani piena di sangue, foto del coltello per terra
dove non c'è nemmeno una goccia di sangue, ma testimonianze di
palestinesi sul posto che confermano il ferimento grave dei due
soldati.
Inizio
a cercare info sul possibile funerale del giorno dopo, ma esce subito
la notizia che il giorno successivo quella strada verrà chiusa da
israele perchè fanno la maratona dei coloni. Notate bene: anche
senza funerale da fare, è una cosa inaccettabile perchè quella è
l'unica strada che collega Nablus a Ramallah. Ovviamente, non ridanno
il corpo del martire alla famiglia.
Il
giorno successivo nessun movimento, né comitato va a contestare la
maratona e conseguente chiusura della strada. Ci vanno i giornalisti,
che vengono attaccati dai soldati israeliani, e con il loro stupore
di non trovare nessuno comitato sul posto. A 5 giorni dall'accaduto non è ancora uscita una sola foto dei due soldati feriti...
Arriviamo
ad oggi, giorno del funerale. La prima difficoltà la troviamo nel
lasciare Nablus perchè il campo profughi di Balata ha chiuso la
strada alle 9,30 (ma di questo parlerò in un altro articolo con
video e foto).
Arriviamo
a Sinjil e all'ingresso del villaggio ci sono i soldati. Il service
si ferma e ci dice “io mi fermo qui, se voi volete entrate a
piedi”. Sti cazzi...
Ok,
scendiamo e a piedi passiamo in mezzo ai soldati che non ci fermano.
Nel villaggio andiamo alla casa del martire, dove ci sono le Donne
che lo attendono. Ce ne sono veramente tante.
Facciamo
le condoglianze e poi chiediamo di andare sul tetto della casa per
filmare, ma arriva la sorella del martire e (mentre ci accompagna sul
tetto) inizi ad urlare. All'inizio non capisco, poi la mia amica mi
aiuta.. E' incazzata nera perchè una televisione palestinese ha
fatto il servizio sul martire dicendo che è stato ucciso dai soldati
perchè era pazzo....
Giustamente
la sorella dice “i soldati che l'hanno ucciso non sono pazzi? Mio
fratello che è stato ucciso è pazzo?”. E' una Donna che fa uscire
con aggressività tutta la sua forza, chiunque il quel momento
avrebbe abbassato lo sguardo davanti a lei.
Passa
un'ora e nell'attesa sul tetto gelido parliamo con una zia; allora le
dico che se la sorella ha piacere, può parlare davanti alla mia
videocamera e dire quello che vuole di suo fratello, del martire. La
zia è felice e mi dice “vado a chiamarla”. Ma, quando arriva sul
tetto, quella Donna così forte, è crollata in un pianto disperato.
Mi ha detto “non ce la faccio”, tento di abbracciarla, ma lei
fugge e la rivedrò più, nemmeno per il funerale.
Arriva
il corteo funebre, da Ramallah, c'è tantissima gente. Portano
Muhammad in casa. Ad attenderlo, fra le tante Donne, ci sono le nonne
di 90 anni. Piegate dalla vita e dal dolore e piangono.
Poi..il
corteo riporta fuori il martire in direzione della Moschea, ma accade
qualcosa che non avevo mai visto ad un funerale: le Donne vengono
bloccate e gli viene impedito di partecipare. Iniziano ad urlare
“quello è mio figlio, mio nipote, mio fratello, mio cugino”.
Iniziano a spingere, io e la mia amica palestinese documentiamo, ma
urliamo con loro. Fino a quando le Donne rompono il cordone che le
fermava e iniziano a marciare.
Sono
stata con loro per tutta la marcia, poi ho raggiunto il corteo
funebre che dalla Moschea andava al cimitero fra bandiere e spari. Ho
filmato tutto, ma: mi spiace, il mio obiettivo, è mio, e quindi oggi
divulga Muhammad, 33 anni, martire e le Donne palestinesi che gli
hanno dato la vita e lo hanno aspettato. La loro marcia urlante di
Donne di 90 anni.
Finisce
il funerale e lasciamo il villaggio, ma quando siamo sul service
faticosamente trovato con 50 telefonate, sentiamo sparare. Il
guidatore viene avvisato di non prendere la strada principale perchè
ci sono i soldati e sono iniziati gli scontri. Io e la mia collega
vorremmo scendere, ma è troppo tardi. Onore agli shebab che stanno
lottando, ma onore alle Donne di Sinjil che lottano contro 5
occupazioni.
Chiudo
scrivendo altro veleno..nelle due pagine fake create dai sionisti su
di me su facebook, stanno deridendo le vittime palestinesi. Chi viene
ferito, ucciso, rapito. Guardate, io non ho bisogno di chiamarli con
nessun aggettivo, si mostrano in modo lampante. Non c'è niente di
peggio, niente. Come si fa a deridere un morto ammazzato? Una
vittima? Un bambino che viene rapito?
Io
non sono religiosa, ma se devo dare l'idea di cosa sono gli
israeliani e i sionisti che appoggiano israele, mi viene in mente una
parola: l'anticristo.
Qui
il video del funerale con le Donne:
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