143
giorni dal rapimento di Greta e Vanessa in Siria. Ehi, come va lì
tutto bene? State brindando? Arriva Natale e Capodanno? Avete deciso,
donne, che vestito mettervi? Mi raccomando qualcosa di rosso per
ricordare che siete di “sinistra” e che siete per i diritti umani
e non scordatevi di pubblicare almeno una foto di un martire maschio,
un'icona.. Che così siete buone.
Vomito.
Non
vanno bene loro, vero? Non possono diventare icone della sinistra,
perchè non sono uomini. Quando sono state rapite avete scritto di
tutto: puttane, collaboratrici, incapaci, etc.etc.. Eh certo, sono
donne... Quindi sono due puttane. Così come tutte le donne che
vengono qui a farsi sparare addosso. E se capita che ti sparano o ti
attaccano, ti attacchi..al tram perchè sei una donna. Se, invece,
succede ad un uomo, è un eroe dei diritti umani. Magari quell'uomo
lì che si è fatto sparare addosso è un deficiente o un
collaborazionista, magari no, ma non viene proprio messo in
discussione. Perchè un uomo è un eroe e una donna è un'incapace e
una puttana.
Questo
è il pensiero della sinistra “femminista” che ha costruito icone
maschili lanciando i palloncini in aria con il nome di Vittorio
Arrigoni finanziata dal Manifesto. Lo stesso che ha raccontato la
balla sulla Libia e ha avvallato fosse comuni inesistenti per far
uccidere Gheddafi. Il colonnello Gheddafi, quello che nella realtà
ha costruito la condotta per portare l'acqua ai più poveri e che una
settimana prima di essere ammazzato disse “che tutti i miei uomini
vadano al confine, andiamo a liberare la Palestina”..e il Manifesto
(nonostante il suo inviato sapesse la verità) gioiva per l'attacco a
Gheddafi. Chi difende il Manifesto non difende i diritti umani, non è
proprio conciliabile la posizione.
Ri
– vomito.
E
ora lo dico a te Paolo Barnard, pubblicamente. Un po' di tempo fa hai
scritto un articolo parlando di me e dicendo che alla mia morte
meriterei una tomba vicino a Rosa Luxemburg. No, no, no... io sono
una donna, non possono fare un'icona di me, né alla morte né in
vita.
Quindi,
guarda, vicino al checkpoint di Howwara, su un lato della strada c'è
una tomba. E' lì, in mezzo alle sterpaglie, dove decine di volte i
soldati nazisti israeliani ci hanno sparato addosso e dove ci sono
stati centinaia di martiri. Ecco, quella tomba è senza nome. E' lì
dalla Nakba e non si sa di chi è. Non sapevano chi fosse quel
palestinese morto. Così la tomba non ha nessun nome, nessuna
scritta, nessun fiore. Quando accadrà, voglio essere seppellita lì.
A fianco di quella tomba senza nome, davanti al checkpoint di
Howwara. Perchè la mia morte e la mia vita non saranno utili alla
“gente”, ma almeno romperò i coglioni anche da morta.
Ora
andante in “pace” a comperarvi qualcosa di rosso per le feste
donne, che Greta e Vanessa vi sputino in faccia un giorno. Me lo
auguro.
Nessun commento:
Posta un commento