martedì 30 dicembre 2014

CARA SORELLINA,.....


Cara sorellina @simonetta zandiri , lo scrivo a te quest'articolo perchè so che capirai più di chiunque altro la notizia che sto per dare.
Questa mattina, mentre a Beta (Nablus) seppellivano Imam di 15 anni ucciso da proiettile israeliano al cuore, mentre G. andava a piangere davanti a quel corpicino sul quale io ho pianto ieri; io andavo con un amico ad Azzoun. Avevamo un incontro e delle idee per vedere se si riesce a fermare quest'arancia meccanica su quel villaggio, soprattutto a danno dei bambini.
Mentre stavamo parlando con Sindaco, ho chiesto se avevano notizie dei 17 rapiti di due giorni fa e soprattutto dei bambini che ci sono in questo gruppo. Due sono stati rilasciati, 4 sono a Megiddo, gli altri sono “sotto interrogatorio” degli israeliani.
Poi mi hanno detto ciò che Hassan, il nostro amico in comune non mi aveva detto forse perchè sapeva la mia reazione, nel gruppo dei rapiti e tutt'ora “sotto interrogatorio” c'è il piccolo Waleed. (http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2014/09/waleed-il-bambino-che-sorride-per.html )
Sì, sorellina, il piccolo Waleed che avevamo incontrato per i gravi disturbi psichici per le torture ricevute dai soldati israeliani. Quel bambino che abbiamo guardato negli occhi e per il quale abbiamo pianto abbracciate quando abbiamo immaginato cosa fosse per un bambino correre con una bomba attaccata al collo e i soldati che ti deridono sperando che esploda.
Non ci sono più speranze e questo è l'unico pensiero che ho. Questi bambini, queste persone, sono morti che camminano. Anzi, martiri che camminano.

Tu, puoi capire cosa voglia dire per me, oggi, essere qui in Palestina a vivere come vivo, lottando con tutte le forze, affrontando ogni giorno come una “grazia”; tu puoi capire, oggi, come mi sento? Puoi capire che mentre gli altri continuavano a discutere su cosa fare per Azzoun, io mi ero disconnessa e caduta nel buio senza speranza?

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