venerdì 15 agosto 2014

MOHAMMED..YALLA !




E' venerdì, giornata classica di manifestazioni. Oggi si fa tappa a Kuffr Qaddum, è da molto che non ci vado.
Quando iniziamo a marciare la collina è già presidiata dai soldati israeliani, che però non si muoveranno di lì per tutte le ore della manifestazione. Prepariamo la strada con le pietre e i fuochi, ma oggi i soldati non spareranno nemmeno un gas. Il tutto finisce presto.
Decidiamo così, di andare a Beit Furik, dove c'è una manifestazione indetta da Hamas dopo che venerdì scorso ha avuto un gran successo quella indetta da tutti gli altri ed Hamas, invece, era sfilare in piazza a Nablus. Bene, che Hamas abbia colto il successo e lanciato lui questa volta l'iniziativa.
Arriviamo a Beit Furik, il tempo di metterci le kheffie ed andare lì davanti per capire cosa succede.. Mentre ci avviciniamo sparano alle gambe di due shebab, proiettili veri.
Arrivati lì sulla strada, siamo fianco a fianco io e Mohammed. Ci fermiamo per capire cosa fare e per notare che ci sono sì 3 jeeps davanti a noi, ma ci sono 3 cecchini sulla collina.
Da quando siamo arrivati sono passati circa 5 minuti.
Io e Mohammed siamo fianco a fianco , fermi, stiamo parlando....... Grave errore stare fermi quando ci sono dei cecchini......
Ecco, oggi è stata la volta che non ho sentito il fischio del proiettile, era per noi......
Pochi centimetri dalla mia gamba alla sua, beccano la sua. Inizio ad urlare, ma stiamo già portando Mohammed in un'auto perchè l'ambulanza in quel momento non c'è....
Mohammed è sul sedile di dietro, io davanti, si sta legando stretta la gamba per fermare il sangue.
Ci guardiamo..e iniziamo a ridere....perchè fa ridere che dopo 3 minuti che siamo lì senza nemmeno fare un cazzo, ci sparano....
Arriviamo al Rafhidia Hospital. Mohammed viene medicato. Il proiettile era una dum dum che entrata ed uscita. Purtroppo gli ha scalfito l'osso, quindi devono fargli un gesso alla gamba, ma per fortuna non gli ha tranciato l'osso.
Il tempo di due foto e di finire le procedure e io e Mohammed ci guardiamo e ci diciamo: “Yalla? Yalla in Beit Furik!!”
Siamo, invece, tornati a casa, ma lo spirito è questo........quello degli shebab che non si fermano nemmeno se gli sparano.

Ho detto a Mohammed: “non so cosa abbia salvato me e preso te..”. Lui mi risponde: “oggi era il MIO giorno fortunato”.

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