E' venerdì, giornata
classica di manifestazioni. Oggi si fa tappa a Kuffr Qaddum, è da
molto che non ci vado.
Quando iniziamo a
marciare la collina è già presidiata dai soldati israeliani, che
però non si muoveranno di lì per tutte le ore della manifestazione.
Prepariamo la strada con le pietre e i fuochi, ma oggi i soldati non
spareranno nemmeno un gas. Il tutto finisce presto.
Decidiamo così, di
andare a Beit Furik, dove c'è una manifestazione indetta da Hamas
dopo che venerdì scorso ha avuto un gran successo quella indetta da
tutti gli altri ed Hamas, invece, era sfilare in piazza a Nablus.
Bene, che Hamas abbia colto il successo e lanciato lui questa volta
l'iniziativa.
Arriviamo a Beit Furik,
il tempo di metterci le kheffie ed andare lì davanti per capire cosa
succede.. Mentre ci avviciniamo sparano alle gambe di due shebab,
proiettili veri.
Arrivati lì sulla
strada, siamo fianco a fianco io e Mohammed. Ci fermiamo per capire
cosa fare e per notare che ci sono sì 3 jeeps davanti a noi, ma ci
sono 3 cecchini sulla collina.
Da quando siamo arrivati
sono passati circa 5 minuti.
Io e Mohammed siamo
fianco a fianco , fermi, stiamo parlando....... Grave errore stare
fermi quando ci sono dei cecchini......
Ecco, oggi è stata la
volta che non ho sentito il fischio del proiettile, era per noi......
Pochi centimetri dalla
mia gamba alla sua, beccano la sua. Inizio ad urlare, ma stiamo già
portando Mohammed in un'auto perchè l'ambulanza in quel momento non
c'è....
Mohammed è sul sedile di
dietro, io davanti, si sta legando stretta la gamba per fermare il
sangue.
Ci guardiamo..e iniziamo
a ridere....perchè fa ridere che dopo 3 minuti che siamo lì senza
nemmeno fare un cazzo, ci sparano....
Arriviamo al Rafhidia
Hospital. Mohammed viene medicato. Il proiettile era una dum dum che
entrata ed uscita. Purtroppo gli ha scalfito l'osso, quindi devono
fargli un gesso alla gamba, ma per fortuna non gli ha tranciato
l'osso.
Il tempo di due foto e di
finire le procedure e io e Mohammed ci guardiamo e ci diciamo:
“Yalla? Yalla in Beit Furik!!”
Siamo, invece, tornati a
casa, ma lo spirito è questo........quello degli shebab che non si
fermano nemmeno se gli sparano.
Ho detto a Mohammed: “non
so cosa abbia salvato me e preso te..”. Lui mi risponde: “oggi
era il MIO giorno fortunato”.
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