Questo report lo scrivo
senza pubblicare il nome dell'intervistato per garantirne
l'incolumità e per poter scrivere tutto quello che mi ha detto,
anche a telecamera spenta.
Raed lavora per i diritti
dei prigionieri politici Palestinesi. L'avevo già incontrato durante
lo sciopero della fame di 52 giorni terminato a giugno. Non era stato
uno sciopero generico sui diritti dei prigionieri politici in
Palestina, ma con l'obbiettivo di fermare la detenzione
amministrativa.
Israele tiene in prigione
tramite la detenzione amministrativa (cioè senza accusa, senza
processo) più di duemila persone. Quando dichiararono che
interrompevano il processo non capimmo il perchè. Dopo c'è stato
tutto il periodo che iniziò con i 3 coloni rapiti e poi Gaza.... E i
prigionieri? Dimenticati.
“Durante lo sciopero
della fame, fatto con acqua e sale, erano 5000. Ora i prigionieri
politici sono 7000, dei quali 500 bambini.Sono un aspetto molto
importante in Palestina, nella sola Gerusalemme dopo che i coloni
hanno ucciso (bruciandolo) il bambino Mohammed, hanno arrestato 700
persone. Tutte senza accusa. Ci auguriamo che in questi negoziati in
Egitto si ottenga che vengano liberati tutti i prigionieri politici”
Così inizia Raed....
“A Gerusalemme alcuni
dei Palestinesi arrestati hanno il passaporto israeliano, non come il
resto della West Bank. Quindi, in questi casi, le condanne sono
diverse anche se il trattamento in prigione è lo stesso.”
A questo punto mi
soffermo sul numero e faccio un ragionamento con Raed... Se prima
dell'attacco di Gaza, erano 5000 e ora ce ne sono 2000 in più (7000)
e nei negoziati in Egitto stanno parlando di liberarne 2000, non
torniamo allo stesso numero del punto d'inizio? Raed mi risponde che
infatti fino a quando non saranno liberati tutti i prigionieri il
problema rimane e comunque negli ultimi arresti ci sono prigionieri
che erano stati rilasciati con la vicenda di “shalid” e ora sono
stati imprigionati ancora.
Attualmente ci sono 400
prigionieri in detenzione amministrativa (fra di essi c'è anche il
Dott. Yousef di Nablus, a Megiddo). Quindi, anche se hanno fatto lo
sciopero della fame per fermare la detenzione amministrativa, hanno
continuato ad applicarla. Durante l'attacco su Gaza ai prigionieri
politici di Hamas sono state vietate le visite con l'esterno e anche
fra prigionieri (solamente andare in un alta cella per parlare con
qualcuno..). I prigionieri vengono trasferiti di prigione in pessimo
stato, scalzi. Vengono fatti raid interni alle celle e i soldati
israeliani gli portano via tutto quello che trovano. Tutte
punizioni..
“credo che i prossimi
giorni saranno molto tesi per i prigionieri.....” “molto
probabilmente riprenderanno lo sciopero della fame”.
Allora
mi scappa una domanda : “scusami, ma perchè si sono fermati con lo
sciopero della fame?”
E
Raed mi dice che per le condizioni fisiche non potevano
continuare....
M
insisto “ok, ma in quel momento un cambio per continuare la
protesta ci poteva stare, ma perchè fermarsi dopo 52 giorni senza
aver nulla in mano?”
“era
un periodo molto complicato, avevano rapito i 3 coloni..non era il
momento di continuare...”
Ci
ritorno sulla domanda, ma a telecamera spenta e gli faccio notare che
mi ricordo di quel giorno quando annunciarono lo stop dello sciopero,
era mercoledì sera. La notizia che i 3 coloni erano spariti è stata
due giorni dopo, il venerdì....
E
qui arriva la seconda rivelazione... “c'erano molti motivi, ma
Hamas ordinò ai prigionieri di interrompere lo sciopero della fame”.
Attenzione...:
- Hamas “ORDINA”quindi significa che se è stato ascoltato per la fine, forse era anche coinvolto fin dall'inizio nello sciopero della fame e non solo come partecipante.
- Ritorno alla dichiarazione del leader di Hamas di qualche giorno fa.... che mi ha fatto incazzare e che diceva che alcuni attivisti di Hamas avevano rapito i 3 coloni.
- Passo successivo..Gaza e i negoziati che vengono condotti da Hamas.
- Ultima foto:Hamas che festeggia in Palestina per la vittoria (che in realtà non c'è)
Mesi fa, quando sparirono
i 3 coloni, avevo ipotizzato che fosse stata la Resistenza come
passaggio di testimone alla protesta dei prigionieri. Oggi mi è
stato quasi confermato. Vedremo se i prigionieri politici
riprenderanno lo sciopero della fame, ma mi preme ribadire che dopo
tutti questi passaggi che vi ho riassunto qui sopra, nulla è
cambiato. Ci sono ancora, anzi sono di più, 7000 prigionieri
politici Palestinesi e la West Bank continua a vivere sotto
occupazione militare nazista. Il muro, i checkpoint, i rifugiati, gli
insediamenti, i prigionieri politici.