Questa foto è di alcuni
giorni fa. E' la madre di un prigioniero politico palestinese che si
è recata in una tenda di presidio a solidarietà dello sciopero
della fame dei prigionieri. E' entrata nella tenda, ha visto il
poster con la faccia di suo figlio ed è scoppiata in lacrime. Il
figlio è condannato all'ergastolo nelle prigioni israeliane.
E' martirio in vita.
Che cos'è il martirio?
Il martirio è il
sacrificio in lotta per la causa di tutti. Una scelta di dignità che
va dalla morte al vivere sacrificando tutto. Il motto “libertà o
morte” dei prigionieri politici palestinesi li porta allo sciopero
della fame, ridotti ad acqua e sale per giorni, settimane, mesi.
Ma, porta anche a passare
l'intera vita in prigionia; nelle mani del mostro. Senza poter
abbracciare chi si ama, senza poter andare in bagno quando si ha
necessità, senza poter mangiare o dormire quando lo si desidera.
Sono forme di martirio estremo che fanno vittime, molte vittime: fra
i mostri. Il mostro non ha questa forza, quella della dignità. La
dignità uccide i mostri.
Il mostro usa altre armi:
il tradimento di Giuda, l'infamia, la diffamazione, i proiettili, la
tortura fisica e psicologica, il controllo mediante ricatto e
prigionia. Sono mezzi di chi ha il potere, il potere (politico) nel
voler il comando e controllo dei popoli.
In questi giorni sto
leggendo “Sulla violenza” di Hannah Arendt. Al momento condivido
il pensiero della Arendt, quando scrive che chi non fa parte di
questo gruppo (quello dei martiri) sono gli inconsapevoli ed i
consapevoli che hanno scelto di stare dalla parte del mostro.
La Arendt è martire; lo
fu in vita. Si martirizzò nel momento in cui non fece distinzione di
razze o etnie e porto ad interesse e responsabilità di tutti, la
verità.
Lei, ebrea, fu messa al
rogo mediatico dal mostro israele.
Non voglio e non posso
assolutamente portarmi a quei livelli di intelligenza e preziosità
umana; ma, oggi, dopo l'ennesima infamia mediatica (seppur eseguita
con mezzi di basso livello)... Sono onorata e felice che il mostro
voglia martirizzarmi.
Dire la verità sui
mostri che occupano la Palestina ed il resto del mondo è stata una
scelta che ho intrapreso pochi anni fa. Sapevo qual'era il prezzo
anche se fino a quando il conto non arriva, non sai quanto fa male
sulla pelle. E' come quando ti sparano.... sei pronto a prenderti i
proiettili, ma il male che fa lo conosci solo quando buca la tua
pelle, il tuo muscolo, il tuoi nervi e ti fa friggere il tutto come
patate fritte nell'olio. E lì, solo in quel momento senti l'odore
della tua pelle che brucia, la vedi... e poi subito dopo....sorridi,
perchè sei in piedi. Con dignità.
Sorrido ora, ora che il
mostro ha fatto terreno bruciato attorno a me, che vivo in
solitudine, che non mi sono costruita una famiglia, che pulisco i
cessi per fare i film e resistere.
Sorrido, perchè non mi
sono piegata, non mi sono venduta, ma soprattutto... non ho tradito.
Sorrido, ora, nel vedere
fra gli gli incoscienti..alcuni, pochissimi...che hanno acquisito
coscienza. E ho sorriso, l'altra sera, alla proiezione del film
all'Iqbal quando ho visto persone distrutte dal lavoro arrivare lì
dicendomi “era importante essere qui, stasera”. Ho avuto una
sensazione sulla mia pelle fortissima, bellissima: ho sentito “i
compagni”.
“Compagno” è una
parola che nella società attuale si usa per tutti, anche per i
porci, per i traditori, per gli infami. Usarla per tutti serve a
farle perdere il significato e a non far più provare quella
sensazione lì che ho avuto l'altra sera.
Il figlio di questa donna
in foto è martire perchè ha l'ergastolo; ed ha l'ergastolo perchè
quasi sicuramente non si è venduto e non ha tradito. Non si è
venduto ad israele, all'ANP, alla Croce Rossa, alle ONG, al porco di
finto amico.
Non posso ringraziare il
mostro per quest'ennesimo attacco che mi ha fatto; nessuno desidera
la violenza sulla propria pelle, nessuno desidera il martirio. Ma,
posso ringraziarlo di avermi messo ancora una volta da questa parte;
e devo, altresì, ringraziarlo di aver fatto nascere discussioni fra
le persone (forse alcuni inconsapevoli, prenderanno ora coscienza o
inizieranno un nuovo cammino).
Questa nuova forza che ho
acquisito mi ha fatto venire una voglia che non ho mai avuto prima:
scriverò un libro (ehehe..io non scrivo “dossier su tizio caio e
sempronio”). Lo scrivo, intanto, poi il suo percorso si vedrà.
Così come il film... non mi interessa nemmeno che venga visto.
L'importante è che ci siano, questi semi...poi qualcuno innaffierà
e ne godrà.
“Ci volevano
seppellire, dimenticarono che siamo semi”
La proiezione dell'altra
sera all'Iqbal di Bologna è stata dedicata ai prigionieri politici
palestinesi, stessa dedica la sera precedente per una serata sulla
difesa legale al Tribolo di Bologna.
p.s.: parte il
“toto-dossier”....quale delle frasi in quest'articolo verrà
estrapolata/manipolata con aggiunte per essere inserita nel dossier?
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