Ritengo questo report
importante per chiunque, ma soprattutto per chi vuole la fine
dell'occupazione israeliana e per chi, altresì, stia lottando per la
Libertà; ritengo anche che l'idiota di turno (Salvini) debba
leggerlo affinchè capisca la grande intelligenza di Nasrallah e
faccia outing, ammettendo di non essere nemmeno l'aria che esce del
culo di Nasrallah.
Sono stata dove la Terra
parla al cielo, nel villaggio della Resistenza, nel sud del Libano,
laddove Hezbollah ha vinto contro israele. Sono stata a Mleeta.
Di Mleeta non troverete
consiglio né indicazioni in alcuna guida turistica o sito web
turistico; eppure è il luogo più importante del Libano.
Mleeta è il villaggio
della Resistenza, a sud del Libano; l'avanposto dove Hezbollah ha
liberato il Libano dall'occupazione israeliana e ha mandato via gli
israeliani con la coda fra le gambe. Lassù sulle montagne impervie,
ci sono le trincee scavate dai ragazzi libanesi. Proteggevano gli
alberi (mi dicono sul posto) perchè gli alberi li proteggevano (così
non potevano essere avvistati dagli israeliani). E Mleeta è
costruita così: proteggendo la Natura che la ospita.
Chi lavora nel
sito non può essere fotografato (giustamente) e credo che le persone
che hanno passato i 40 anni, siano stati fra quei giovani coraggiosi
che hanno sconfitto l'esercito più potente al mondo.
Il 90% di ciò che c'è a
Mleeta è l'esposizione delle armi israeliane. Di primo impatto pensi
che sia controproducente; ma poi entri nell'idea geniale di
Hezbollah.
Anzi, da questo punto in
poi del report, non userò più “Hezbollah”, ma “Resistenza”
così come accade a Mleeta.
L'idea geniale della
Resistenza è stata, infatti, esporre le armi prese agli israeliani
così come gli indiani facevano quando esponevano “lo scalpo” di
chi li voleva morti.
Ed è così che
l'uniforme del soldato israeliano viene messa sotto al pavimento in
vetro;
così da camminarci sopra.Così come il carrarmato israeliano, al quale viene fatto un nodo al cannone;
o come i barili esplosivi lanciati dagli israeliani, che vengono assemblati come scultura.
Poi c'è la tela del
ragno...e questa merita due parole di spiegazione.. Durante
l'assedio, Nasrallah parla in pubblico, in una località vicina e
dice di israele: “israele è come un ragno, cosa si fa con i ragni
quando sono in casa? Si prendono, con la mano e si buttano via”.
Gli israeliani se la presero a cuore questa frase e dissero: “veniamo
lì dove hai parlato di noi in questo modo, prendiamo quella città
piantandoci la nostra bandiera”. In quel posto era uno scontro
faccia a faccia (metodo nel quale gli israeliani perdono per
codardia). Dopo tre giorni di lotta faccia a faccia, gli israeliani
abbandonarono la volontà di prendere quel posto.
Da qui viene la “tela
del ragno” a Mleeta, così da sbattere in faccia agli israeliani,
sempre ed ancora, le parole di Nasrallah.
Non stiamo guardando di cimeli bellici di 50 anni fa, ma ti qualche anno fa; perchè
l'occupazione israeliana con il suo nazismo e pulizia etnica è...
oggi. Quindi, l'esistenza di Mleeta stessa, è una “mossa di
guerra”. Così come ha detto Nasrallah alla fine dei combattimenti:
“ is the war of the minds” (è la guerra delle menti).
Allego le varie foto di
questa prima parte “museale” e anche della seconda parte, la
montagna con le trincee e i tunnel ed i bunker della Resistenza. Così
come qualche foto del massimo rispetto avuto per la Natura.
Mleeta è cibo per il
cuore e per il cervello. Da energia, risveglia l'anima. Sapere che
“gli uomini” qui, sono diventati la connessione fra Terra e Cielo
e questa connessione non si può rompere.
Poi, si arriva all'ultima
parte del percorso di Mleeta: il video dove Nasrallah spiega le
motivazioni di fare questo posto, ripercorrendo le tappe storiche
(dall'occupazione della Palestina, l'occupazione del Libano,
l'uccisione del leader della Resistenza libanese con tutta la sua
famiglia tramite una bomba israeliana, l'accordo per non toccare più
i civili, l'accordo per la liberazione dei prigionieri politici
libanesi, la liberazione del Libano).
Durante il video, mi
scende qualche lacrima per la commozione; ma sul finale ecco la
parole di Nasrallah che danno la carica...
Per anni ho sostenuto la
Resistenza palestinese nel suo fermo punto; “israele ci distrugge
le case e noi le ricostruiremo”....
La Resistenza libanese
no, ha un altra risposta; allego direttamente la parte di video. E
traduco in italiano: “Se bombardi l'aeroporto Rafiki di Beirut, noi
bombarderemo l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Se voi prenderete le
nostre risorse, noi prenderemo le vostre risorse. Se distruggete le
nostre industrie, noi distruggeremo le vostre industrie. Io annuncio
questo confronto e siamo tutti pronti ad accettare il confronto”.
Un Uomo sul posto mi
dice: “la Resistenza libanese non può liberare la Palestina, non
abbiamo il numero di uomini per poterlo fare. Quello che Nasrallah
può fare è svegliare gli animi di tutti, dare la forza.”. Credo
che Nasrallah possa risvegliare chiunque. Credo che sia l'unica
speranza, e non solo per la Palestina ed il Medioriente.
“La guerra delle
menti”, ecco perchè all'inizio ho scritto che serviva a tutti e
che Salvini non è neanche l'aria del culo di Nasrallah.
Spero di esser riuscita
nell'intento.
Grazie per averci dato la possibilità di sapere......
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