Prima di partire per il
Libano avevo cercato online qualche consiglio su “cose da sapere e
da vedere”. Non c'è quasi un cazzo rispetto alla realtà del
Libano. Addirittura il solito articolo pubblicato con copia/incolla
su più siti. Mi ero riproposta di scrivere, quindi, quello che
consiglierei o sconsiglierei.
Prima di iniziare, non
dimenticate mai che il Libano, grande poco più dell'Abruzzo, ha 18
religioni diverse; una guerra civile di 30 anni fa circa, e la guerra
con israele nel 2007.
Il mio primo consiglio
riguarda la prenotazione del volo (non c'è volo diretto dall'Italia
a prezzi modici). Prenotate direttamente dalla compagnia aerea e
diffidate di siti web intermediari; questo perchè nel caso accada
qualcosa e incontriate la necessità di cambiare il volo, vedrete
sorci verdi se prenotate con siti web di intermediazione (a me è
successo un casino).
Farete quasi sicuramente
tappa ad Instabul per qualche ora. Non è vero che negli aeroporti
turchi c'è il wi-fi libero. Dovete consumare ai ristoranti supercari
al secondo piano e lì vi daranno la loro password. Al primo piano
c'è la “terrazza”, dove si può fumare....trattasi di gabbia in
vetro dove il fumo ti entra nei polmoni anche senza accendere la
sigaretta. Negli aeroporti di Instabul è pieno di coloni israeliani
e/o rabbini (lo dico per chi come me avrebbe voglia di prenderli a
calci in culo). In Libano gli israeliani non possono entrare e non
entri anche se hai un timbro di israele sul passaporto (idem come
sopra).
Ora....siete arrivati a
Beirut...e avete il primo grosso problema: come lasciare l'aeroporto.
L'aeroporto è su due
piani. Al primo piano (quello degli atterraggi) ci sono fuori i taxi
che aspettano. Attenzione, questo sarà uno dei punti fondamentali
della vostra permanenza in Libano. I taxi in Libano non hanno
tassametro e i prezzi delle corse vengono fatti dai tassisti in base
a molti fattori: siete simpatici o no, siete turisti o no, quante
valigie avete, in quale hotel andate. In ogni caso, cercheranno di
fregarvi i soldi, e non pochi. Non ci sono bus da e per l'aeroporto
(tranne uno che si ferma ad un km di distanza). Se, invece, prendete
la scala mobile e andate al secondo piano, troverete fuori qualche
tassista abusivo. Il discorso di fregarvi i soldi vale uguale, ma
sono comunque più economici. Sappiate comunque che dall'aeroporto a
Beirut il prezzo non dovrebbe superare il 20 mila pound libanesi.
Mille pound libanesi corrispondono a un euro e settanta. Non
prenotate mai il taxi tramite hotel, c'è un ulteriore sovra prezzo.
Poichè non avrete
internet sul telefono, escludete la possibilità dell'app “uber”,
che c'è...ma senza internet...ciaone.
Alloggi:
gli hotel a Beirut sono
carissimi. Consiglio comunque il Rage hotel ad Hamra. E' un vecchio
hotel con vista sugli hotel distrutti e schiacciato da quelli nuovi.
Mi sono trovata benissimo. Prezzi più che accettabili.
Funziona molto bene
airbnb, ma anche qui c'è da fare molta attenzione. Su 3 posti dove
ho alloggiato, uno era una fregatura perchè non era un appartamento,
ma un dormitorio di 8 piani nel porto industriale di Beirut. Stanza
senza finestra, senza aria condizionata e impossibile dormire con la
porta aperta perchè dava direttamente su tutti i traffici nelle
strade del porto. Ho passato lì solo una notte, dopo aver pagato la
settimana intera su airbnb e chiesto il rimborso (mi rimborsano solo
due notti). La zona con meno “sorprese” per airbnb è quella di
Hamra, ed è anche quella dove troverete tutto perchè è la zona
dell'università americana. Molto, ma molto cara.
Armenia streeth, invece,
è la zona di pub e locali. Bella, troppo hipster per miei gusti e
troppo cara. Ma se volete farvi una birra andateci. Qui troverete
anche una scalinata dipinta dove ogni tanto fanno degli eventi a
“birra free”. Non consiglio ristoranti perchè non ne ho provati,
troppo cari. Ho mangiato il classico pane arabo con zaatara o
formaggio sia a pranzo che a cena tutti i giorni. Quasi meglio di
quello in Palestina, ma avendo mangiato solo quello, credo che per un
bel po' non mi mancherà. L'acqua del rubinetto non è potabile e non
ci potete nemmeno cucinare, perchè è quella diretta dal mare.
Questo significa che dovrete comperare bottiglie d'acqua, ma
significa anche che l'acqua per lavarvi è quella che è. Non è solo
salata....purtroppo il mare del Libano ha vissuto il più grande
disastro ambientale del Mar Mediterraneo, nel 2007. israele bombardò
una petroliera per due giorni. Per ben 10 giorni, israele, impedì ai
libanesi di avvicinarsi per fermare la fuoriuscita di petrolio e
spegnere le fiamme. Morirono tutti i pesci e il petrolio arrivò
sulle spiagge e quasi fino in Turchia. Stimarono 10 anni per la
completa riabilitazione del mare, ma se oggi andate su una spiaggia
di Beirut e scavate un po' con le mani, vi uscirà ancora il greggio.
Pertanto noterete subito
i danni di quell'acqua sulla vostra pelle e sui vostri capelli (per
non parlare dell'incremento di tumori in questi dieci anni). Altresì
in tutto il Libano, la corrente elettrica viene interrotta tutti i
giorni per 3 ore. Tutte le case hanno il generatore, le strade
pubbliche, invece, non hanno illuminazione. Internet funziona a colpi
o non funziona proprio.
Beirut rispecchia il
resto del Libano: un piccolo territorio per un'infinità di realtà
completamente diverse. Il quartiere armeno è completamente diverso
da quello di Ashrafieh nonostante siano entrambi quartieri cristiani,
quest'ultimo non ha nulla di interessante e non troverete persone
amichevoli né ospitali. C'è poi il centro di Beirut, vicino alla
grande moschea (ricostruita) e al famoso cinema distrutto. Il centro
di Beirut è il quartiere governativo, chiuso fino a pochi mesi fa
per questioni di sicurezza. E' completamente ricostruito e riaperto
al pubblico, ma totalmente deserto. Per anni i libanesi non potevano
entrarci e quindi non ci vanno nemmeno oggi, non hanno abitudine.
Oltretutto è la zona più a rischio di autobombe. Lì vicino c'è il
suk. Il suk di Beirut è un megacentro commerciale. In tutta Beirut
troverete un paio di negozi da souvenirs in Armenia streeth
(carissimi) e qualche negozio ad Hamra, ma non nella via centrale
(dietro, dove c'è la zona più povera). Qui troverete qualcosa di
artigianato, ma poco del Libano. La maggior parte dell'artigianato
proviene dalla Siria (non arriva quasi più nulla da anni), dalla
Turchia, dall'Iran (tappeti) e dal Marocco. Troverete molti prodotti
dalla Cina e dall'India.
La cosa più interessante
da vedere a Beirut è la “casa gialla” sulla via verde. La via
verde è una strada che durante la guerra civile era piena di
cecchini. Per questo motivo non si transitava sulla via che ha visto
i segni della trascuratezza crescere. Una di queste trascuratezze è
stata la crescita della vegetazione; l'ha resa verde e da qui il
nome.
La casa gialla (che è,
appunto, gialla) era di una famiglia libanese che l'ha abbandonata
con la guerra civile. La casa era diventata la postazione di una
falange cristiana maronita. Le pareti sono piene di fori di
proiettili. 4 piani lasciati intatti dai segni di guerra e
valorizzati da una sapiente ristrutturazione durata 30 anni. Ora è
un museo che da mesi ha aperto e sta ospitando la mostra di
un'artista sulla guerra civile. La casa gialla ha ingresso gratuito
perchè il pensiero che la caratterizza è “non lucrare sulle
vittime”. Ovviamente questo progetto non vede l'appoggio delle
istituzioni (corrotte) né delle varie fondazioni (tipo banca Audi).
Sia la casa che la mostra sono “giuste”, e per questo molto
emozionanti.
Nonostante tutta Beirut
sia sul mare, non è possibile accedervi se non andando verso sud.
Questo perchè lungo tutta la sua costa è zona di porto (militare,
industriale, il faro) o con gettate di cemento.
Proviamo a lasciare
Beirut. Avete tre possibili mezzi di trasporto: il taxi (carissimo),
l'autobus (economico, ma non per tutte le destinazioni) e il
service-minibus (economico e quasi per tutte le destinazioni, ma
molto pericoloso nella guida). Sui service, come nei taxi, il prezzo
viene fatto a simpatia e a gara a chi frega più soldi.
Il sud del Libano merita,
incontrerete palestinesi e siriani soprattutto a Tiro, che è vicina
a Sidone. Entrambe distrutte da israele. A Sidone c'è il suk e la
medina storica , direttamente sul mare.
A nord c'è la tanto
rinomata Biblos (dove è stata inventata la scrittura dai fenici). Se
avete soldi è il posto per voi. I cristiani (che hanno il controllo
qui) hanno trasformato il suk in una zona di locali per happy hour e
negozi di souvenir. Bella la spiaggia di Biblos, forse la più bella
che ho visto in Libano. Da Biblos ci sono i service-minibus per la
montagna del Libano. Paesaggi completamente diversi da quelli che
avrete visto fino ad ora, ma assolutamente inospitali (sotto il
controllo cristiano). Troverete migliaia di chiese, altarini e statue
della Madonna. Ero stufa di vedere sta donna dappertutto....
La città che merita
veramente è Tripoli, a nord. Vi troverete ad un'ora di strada dalla
Siria. E da una delle fermate abusive di Tripoli, partono i
service-minibus che con 10 dollari vi portano in Siria.
Tripoli è sotto il
controllo musulmano, sembra di essere in Palestina. C'è il suk, c'è
la medina, ci sono gli hammam, ci sono le moschee, ci sono i
baracchini che vendono il cibo. Tutto economico ed ottimo cibo.
Il porto di Tripoli è
stato distrutto da israele, ma la zona turistica è stata ricostruita
ed è bellissima. Prima di arrivare, tramite il lungomare, a quella
zona ricostruita..vedrete una moschea con giardino. Se lo
attraversate, dall'altra parte vi si aprirà un mondo di sera. Una
specie di piazza con tantissimi baracchini che fanno qualsiasi tipo
di cibo: sandwich di pesce, pizza, pannocchie, gelato, carne, crepes,
caffè e thè. Tutto molto economico e buonissimo. Tripoli ha anche
un castello (se ci andate di prima mattina è ad ingresso gratuito)
ed è il punto più alto della città per una vista panoramica
mozzafiato.
Dove alloggiare a
Tripoli? Anche qui funziona bene Airbnb. Caratteristico il Levantine
Institute, dove fanno i corsi di lingua araba ed affittano anche
tramite airbnb.
A Tripoli così come a
Sidone troverete gli artigiani del sapone. Entrambe le città fanno
parte della “via del sapone” assieme ad Alepp e Damasco in Siria
e a Nablus in Palestina.
Vi consiglio di comprarlo
a Tripoli da una famiglia che lo fa da 200 anni. Si trovano al piano
superiore di un caravanserraglio di origini egizie che non ha avuto
alcun restauro (purtroppo). Fate attenzione: i negozi nuovi che
vedrete al piano terra non hanno nulla a che vedere con gli artigiani
al secondo piano, anzi..sono lì per portar via un po' di clienti. La
famiglia artigiana che sta nell'antico caravanserraglio vive in
assoluta povertà.
In generale consiglio di
non dimostrarvi da subito simpatizzanti di Palestina e Siria con
chiunque vi capiti. Ricordo quello che ho detto all'inizio: 18
religioni diverse.... Qui i palestinesi e i siriani sono profughi che
vanno ad incrementare il numero dei musulmani. Come avrete capito,
alcune zone, sono in mano ai cristiani, è può essere che vi
troviate a parlare con qualcuno che in passato ha massacrato i
palestinesi.
Altri consigli: quando
contrattate un prezzo (taxi o negozi o hotel) specificate bene se
stanno parlando di dollari o pound libanesi, perchè questo crea
davvero spiacevoli sorprese. Non portatevi e non girate con banconote
troppo usate o rotte perchè non ve le accetteranno e non ve le
cambieranno. Le banche in Libano non possono cambiare soldi. Non
fotografate i carro armati o i soldati; vi faranno cancellare le
foto.
Quando ripartirete
dall'aeroporto di Beirut consiglio di non acquistare nulla, è tutto
davvero carissimo, se non le sigarette, ma dopo aver passato i 3
checkpoint ed essere nel duty free.
Il governo del Libano è
corruttisimo e sta portando il Paese al crack finanziario. Questo ha
molte conseguenze:educazione, sanità, servizi, edilizia.
Poco tempo fa, l'azienda
che raccoglie i rifiuti a Beirut è entrata in sciopero per i mancati
stipendi. Lo sciopero è durato 6 mesi. La produzione di rifiuti a
Beirut è enorme e per 6 mesi sono rimasti lì, dappertutto. Oggi è
in mano ad una ditta privata, che passa in continuazione a
raccogliere i rifiuti (anche 3 volte al giorno e i cassonetti sono
sempre pieni) per portarli su una montagna o su un fiume....poi li
bruciano a cielo aperto. Nonostante questo, le spiagge del Libano
sonno piene di rifiuti per una mancata educazione alla popolazione.
Complessivamente: per chi
ha gli occhi come i miei, che soffrono nel vedere la sofferenza
umana, animale e del pianeta...il Libano è durissimo.