Due settimane fa, vi
avevo salutato tutti per “sparire” pubblicamente. Sono ancora di
quell'idea sulla mia persona, ma a quel comunicato ci sono state
ovvie conseguenze.
Il macigno emotivo è
arrivato quasi subito con un commento su facebook a quel
comunicato... “Rispetto per te, Samantha, che parli in Italia del
martirio di mio figlio”. Brivido alla schiena e lacrime nel leggere
le parole di Jamil, padre del bambino che avete visto in foto. “Il
martirio di suo figlio” che non viene ignorato, che si fa vivere
tramite il racconto e si porta a consapevolezza a tanti.
E di questa
consapevolezza acquisita, tramite quello che scrivo, me ne avete
parlato in tanti in questi 15 giorni di silenzio. In molti sono
persone che non sapevo mi leggessero, ma alle quali è cambiata la
vita. Mi ha scritto un'amica che non sentivo da anni....mi ha sempre
seguita. Non lo sapevo. Poi, parlando con Giedre, mi dice “cosa ne
sai tu se hai seminato oppure no? Di tutte le persone che hanno visto
il tuo film, con quanti sei in contatto per sapere se poi hanno fatto
qualcosa o semplicemente hanno aumentato la loro consapevolezza sulla
Palestina?”. E' vero, a quest'aspetto non c'avevo mai pensato.
Il mio silenzio si è
tradotto sul mio fisico nell'ennesimo fuoco di Sant'Antonio...a letto
con antibiotici. E.... cosa accadeva nel mentre in Palestina?
- 4 martiri: Mohammed Hattab, 17 anni, del campo profughi Jalazoune a Ramallah; il comandante Faqih a Gaza, ucciso con 4 proiettili alla testa dallo shin bet; Siham, 49 anni, madre di un martire di pochi mesi fa, si è lanciata contro i soldati a Gerusalemme; e ieri... Ahmed Gazal, 16 anni, di Nablus che si è lanciato contro i coloni israeliani ad Al Aqsa ferendone 3.
- nel solo mese di marzo, israele ha rapito 500 palestinesi.
- È giunta la conferma ufficiale di ciò che già si sapeva in Palestina: il piccolo insediamento israeliano vicino a Shilo demolito perchè “illegale”; verrà ricostruito più grande, con villette in muratura e ovviamente pieno di ogni comfort. Il genero di Trump aiuta...ma non è una novità, è già accaduto in Palestina che gli insediamenti israeliani o parte di essi vengano abbattuti per “accordo” con gli israeliani per poterli ricostruire in muratura.
Ho visto e discusso,
altresì, robe che fanno cascare le braccia... ad esempio: il braccio
armato di Fatah che prende il controllo del campo profughi Balata con
gli M16 in mano e....che rilascia intervista video al giornalista
israeliano. Porca troia! Tanto per spiegarmi meglio cosa vuol dire:
quel giornalista lì lo conoscono tutti in Palestina, è un colono.
Ok? Un giorno, scontri davanti alla prigione di Ofer a Ramallah (il
giorno precedente era la commemorazione della Nakba e gli israeliani
avevano ucciso due ragazzini di 16 anni, lì). Nel pieno degli
scontri, con davanti i soldati israeliani....sentiamo da dietro gli
shebab che si incazzano. Era arrivato sto “giornalista” con un
cameramen e voleva intervistare.. Si è preso un po' di botte e poi
in pochi secondi è arrivata la polizia palestinese che gli ha
permesso di risalire in auto e scappare (e qui ci sarebbe da
discutere della polizia palestinese, ma è inutile riaprire la solita
parentesi). Quindi...questa merda qui che viene scacciata e presa
pietrare dagli shebab.. va nel campo profughi di Balata a Nablus (il
campo determinante per le Intifade) e intervista i terribili uomini
armati..... Vomitiamo?
E torno alle parole di
Giedre: “la tua consapevolezza è che non salverai la Palestina,
vero? Perchè se non sei ancora consapevole di questo, allora è
meglio che stai zitta”. Sì, ha ragione Giedre, è inutile che mi
faccio cadere le braccia o che mi incazzo per il livello del dialogo
in Italia.
Nessuno salverà la
Palestina. Consapevole, ma non collaborativa né passiva, anzi.
Continuerò ad essere qui ed in ogni luogo che potrò anche solo per
il figlio di Jamil.
Una cosa che non ho mai
scritto è che io desidero la libertà per tutti i palestinesi, ma
proprio tutti, anche per i mostri. Perchè? Perchè la libertà è
poter agire e scegliere, dopo poi pagherai direttamente, se sei un
mostro, con i diretti interessati.
La libertà la voglio per
tutti, ma proprio tutti. Sono convinta, assolutamente convinta che
l'unica via percorribile per la liberazione della Palestina sia
quella anarchica. Liberarli dal mostro israeliano, da quello
dell'autorità palestinese, da quello economico, dal patriarcato e
dal “white colonialism” delle ong.
Uscire dalle scatole,
dalle definizioni, dalle bandiere, dai muri, dai confini, dalle
bandiere di merda.
Grazie a voi tutti per
aver letto in questi anni, sono ancora qui. (
https://www.youtube.com/watch?v=BU7ojeyU7aY)
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