Scrivo dalla Palestina.
Scrivo agli italiani. Vi scrivo perchè troppo spesso si fa
confusione sulla libertà d'informazione/espressione e i vari
teatrini politici/mediatici italiani.
Più volte ho visto
bandiere per gli Erri De Luca e i Saviano in nome della libertà di
stampa. No, scusate, ma è inaccettabile.
E' inaccettabile
soprattutto per chi vi sta scrivendo quando vedo i giornalisti qui in
Palestina morire o farsi sparare o rapire per mandarvi la verità, la
realtà. Questi Giornalisti che gli Erri De Luca e Saviano
bombardano, non con le parole, ma con le armi israeliane.
Sono stata al MADA, il
centro palestinese per lo sviluppo e la libertà stampa. Già nel
loro sito trovate TUTTI i report possibili immaginabili e dettagliati
delle violazioni, delle violenze, delle aggressioni, e dei morti ad
opera di israele e dell'autorità palestinese sui GIORNALISTI
PALESTINESI.
17 giornalisti
palestinesi uccisi a Gaza solo nei 60 giorni la scorsa estate, 34
uccisi dal 2000 ad oggi; poi c'è tutto il resto. Un giornalista che
perde la vista o le gambe non fa notizia in Italia, vero? No, si
porta la bandiera di chi gli ha tolto la vista e le gambe, di Erri De
Luca e Saviano.
Questi che si fanno
sparare addosso per documentare con una foto l'uccisione di un
bambino, come li vogliamo definire allora? Vogliamo, per favore,
almeno urlare i loro nomi e portare le loro bandiere? Visto che in
nome della libertà d'informazione oggi ci sono e domani forse no?
Li taggherò su facebook
quando pubblicherò quest'articolo, non per avere un responso da
loro, ma per dare a voi la possibilità di capire chi va supportato e
chi, invece, uccide.
Ho fatto una breve
intervista al direttore generale del MADA:
Ma, credo che più di
tutto sia esplicativo il video fatto da MADA, dai giornalisti e con i
giornalisti che sono vittime in nome della libertà.
Ora, a chi vuole
continuare a sostenere i teatrini della libertà d'informazione
faccio presente che in Paesi come l'Italia c'è tutta la libertà che
si desidera. E' piuttosto una questione di scelte. Vuoi scrivere sul
Corriere o su La Stampa, farti pagare, avere le TV che ti passano,
etc. etc...? Bene, scrivi fino a qui e poi ti fermi, oppure non
scrivi di questo e quell'altro. Sono scelte. Sapete, ce ne sono di
giornalisti in Italia che non lavorano, che fanno la fame, che non
ricevono nulla in cambio per anni di sapiente e duro lavoro e per
aver sacrificato la loro vita.
Cosa diversa è, invece,
qui. In Palestina non c'è la libertà d'informazione perchè è
occupata da israele e negli ultimi tempi anche l'autorità nazionale
palestinese, che è tutt'ora priva di leggi, ha iniziato a reprimere
i media. E la “repressione” non sono le denunce nei tribunalini
del cazzo....
Saluti ai “stra
appagati” pennivendoli servi dei sionisti italiani.
REPORT MADA MESE DI DICEMBRE: http://www.madacenter.org/report.php?lang=1&id=1524&category_id=13&year=2015
Nessun commento:
Posta un commento