Il 3 maggio 2019, i
soldati israeliani scorrazzano come serpi nel villaggio di Assira Al
Qabilja, Nablus, come fanno spesso. E' un venerdì e Abdullah Jaber è
per strada così come altre persone. Per un attimo non è stato
investito da una delle jeep dei soldati israeliani, che però si
ferma vicino a lui. Scende una soldatessa israeliana e altri soldati
e prendono Abdullah Jaber, 13 anni. Interviene un ragazzo che era nel
villaggio a far visita alla zia; prendono anche lui.
Abdullah viene portato al
checkpoint di Howwara e in serata arriva la notizia che non verrà
rilasciato e portato alla prigione israeliana di Megiddo. Una
settimana dopo c'è udienza al tribunale militare israeliano;
presente c'è l'avvocato di Abdullah Jaber. Il bambino piange, ha il
collo livido e la schiena blu per le botte che gli hanno dato i
soldati israeliani. Il giudice gli fa togliere la camicia, lui lo fa
e … niente. L'udienza viene rimandata di una settimana. La
settimana successiva il bambino è ancora più confuso, non capisce
cosa sta accadendo. L'udienza viene rimandata al 28 maggio; oggi.
Oggi il tribunale
militare israeliano ha condannato a 4 mesi di prigionia Abdullah
Jaber, 13 anni; e ad un “riscatto” di 3000 shekel.
Gli israeliani hanno
validi motivi per prendere i bambini palestinesi:
- è facile picchiarli e torturarli e fargli dire tutto ciò che vogliono (che loro vogliono)
- è un business allucinante, perchè le famiglie pagano per farli uscire il prima possibile
- è di “lezione” per tutti
Su altri ipotetici motivi
che sono già scaturiti da altri bambini presi, tipo il sesso...non
ci entro; perchè già è dura da digerire così.
Sapete che sto lavorando
al nuovo film, ecco....nei tanti files della Palestina, ho trovato
questi files che vedrete ora. Vi spiego cosa sono:
avevamo portato i bambini
di Assira Al Qabilja a vedere un po' di Palestina, con una gita
organizzata da noi (bus, cibo, museo, etc.). Per non far sì che
finisse tutto lì, avevamo diviso i bambini in 3 gruppi. Un gruppo
avrebbe scritto un articolo/report sul viaggio, un altro fatto le
foto, un altro fatto video. Era un modo per farli appassionare o
solamente insegnargli un po' per un futuro.....
Il primo bambino che
vedete nel video, che il gilet giallo gli arriva alle ginocchia, è
proprio Abdullah Jaber. Erano 4 anni fa. Ora è in cella, impaurito,
picchiato; e ci starà per 4 mesi.
Questo è quello che fa
israele.
Se, ora, vi sentite
bloccati dalla gola in giù e vi chiedete “cosa posso fare?”.
Quello che possiamo fare noi è continuare a fare pressioni nei
nostri Paesi; se non lo facciamo non ce lo perdoneremo.
Ecco perchè sto ancora
qui a fare film e scrivere articoli.
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