giovedì 7 marzo 2019

CHIEDO L'AIUTO DI TUTTI




Ok, so che ne avete delle vostre, so che il mondo è pieno di storie di merda; ma vi chiedo una mano per quello che segue...

Questa notte ho avuto un incubo che so da dove nasce.. Quando sono stata in prigionia per mano israeliana, ho avuto conoscenza di una storia che forse è rimasta irrisolta.
Nella cella 110 della prigione di Givon c'era una donna in isolamento da anni. Non è palestinese, è internazionale. Le prigioniere mi avevano raccontato di lei; fu il mio primo articolo quando rientrai in Italia. E' breve, vi prego di leggerlo perchè vi chiedo un aiuto in merito: https://samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/06/chi-ce-nella-cella-n-110.html

Sono passati 4 anni e nessuno, ad oggi, pare si sia occupato di questa donna. Escludiamo che sia italiana perchè avevo chiesto al Console di verificare e l'esito era stato negativo. In ogni caso, in qualche parte del mondo risulterà fra le PERSONE SCOMPARSE. Forse in questo momento è già morta in quella cella, ma forse no. E' assurdo che sia là, in quella cella, in isolamento, che qualcuno la stia cercando e che passi il resto della sua vita lì.
Proviamoci, forse è tempo perso, ma proviamoci... Vi chiedo di scrivere tutti... ONG, ONU, Ministeri degli esteri di altri Paesi. Scrivete a chi cazzo volete e se avete idee a chi scrivere, ditemele. E' l'8 marzo ed è il giorno giusto; saranno tutti più sensibili.
Di seguito, la mia lettera mandata all'ONU. Vi prego di scriverne una anche voi.


  • All'ONU in Italia
  • To International Court of Justice

Egregie ONU e Corte Internazionale di Giustizia, mi chiamo Samantha Comizzoli (video reporter). Nell'anno 2015 ho vissuto in prigionia per mano israeliana nella prigione di Givon. In quei pochi giorni ho appreso e visto con i miei occhi, che nella cella 110 vi era una donna internazionale in isolamento da almeno 5 anni. Le prigioniere mi riferirono che al momento dell'arresto non aveva i documenti d'identità né aveva risposto all'interrogatorio per l'identificazione. Di seguito, per aver risposto in malo modo ad una carceriera, fu messa in una gabbia completamente chiusa per 48 ore (anch'io ho saggiato quel metodo di tortura). Quando uscì dalla gabbia aveva perso completamente la lucidità e fu messa in isolamento.
Mi dissero che parlava più lingue, che la sua identità e Paese di provenienza erano sconosciute e che , pertanto, non potendo rimpatriarla, avrebbe passato lì il resto della sua vita.
Forse in qualche Paese la sua famiglia la sta cercando. Forse la credono morta. Forse in questo momento è morta. Forse è negli elenchi degli scomparsi.
Vi chiedo, con questa mia, di intervenire.
Attendo Vs. riscontro.

Samantha Comizzoli




Nessun commento:

Posta un commento