Questa mattina vi è
stata l'ennesima udienza a Ravenna per la denuncia di diffamazione
aggravata a mezzo stampa della CMC (cooperativa muratori cementisti
italiani) ove sono imputata. In aula, difesa dall'Avv. Ettore Grenci
e, fuori dall'aula..digos, carabinieri e “giornalisti”. Spero che
quest'ultimi abbiano avuto una lezione di giornalismo ascoltando il
mio esame.
Come saprete, il 15
agosto, il presidente della CMC, Matteucci, è morto per infarto.
Rimane in piedi la costituzione civile, rifiutata dal giudice,
invece, “l'improvvisata” di un sostituto testimone senza essere
stato messo agli atti. (Giustamente).
Non essendoci l'esame del
testimone dell'accusa, si è passati al mio esame e contro-esame. Lo
pubblico affichè possa servire ai prossimi.
Forse, la frase con la
quale chiudo il mio esame, mi procurerà un'altra denuncia, da parte
della comunità ebraica. Ma, lotto per il diritto di ognuno di avere
la libertà di definire israele per ciò che è.
MIO ESAME
Sign Giudice rettifico su
quanto scritto “muro che separa israele dalla Palestina” con
“muro israeliano in Palestina”.
Una breve, ma
indispensabile, premessa per contestualizzare ciò che è oggetto di
denuncia:
- cos'è il muro?E' lungo 752 km, alto 10 mt. Il 70% è in cemento, il restante in barriera o barriera elettrificata o in costruzione. Non segue la green line riconosciuta nel 1949 anche da israele, ma segue piuttosto la costruzione degli insediamenti camminando di pari passo. Talvolta la sua costruzione dell'insediamento è in simultanea con la costruzione dell'insediamento. Fanno parte del muro i checkpoint, i gate, le torrette armate. La costruzione del muro è iniziata nel 2002 e l'intera opera venne presentata come “muro di difesa”, ma questo solo nella versione internazionale (website difesa israeliana in inglese); nello stesso website in versione ebraica era presentato come “muro di separazione”. Di questo si accorse una giornalista che contestò l'utilità del muro per fermare gli attacchi palestinesi, visto che oarte dei palestinesi erano nei territori del '48 per “annessione”.
- Cosa sono gli insediamenti?Gli insediamenti illegali israeliani sono colonie dette “illegali” perchè violano la green line e gli accordi di Oslo. Il procedimento per la costruzione è questo: in primis arrivano i soldati israeliani che consegnano l'avviso cartaceo ai contadini palestinesi che quel pezzo di terra è diventato “zona c” ovvero sotto il controllo israeliano e che la zona adiacente è diventata “zona b”. Il tutto per motivi di sicurezza. Il contadino ha poche ore/giorni per lasciare la casa e la terra. I soldati israeliani piantano le tende e stazionano sul posto, nel frattempo la terra viene recintata. Le tende militari diventano container ed iniziano i lavori di costruzione delle case a pari passo con la costruzione del muro in cemento, nella maggior parte dei casi.
- Come vengono costruite le case?In blocchi di pietra tagliati dalle colline della Palestina. La Palestina è piena di cave che dono diventate anche una devastazione ambientale. Le case sia che sono israeliane o palestinesi, pertanto, sono costruite da questi blocchi di pietra dove fra l'una e l'altra pietra, sì, ci sono quei cm di cemento... E' questo un punto fondamentale ed è bene ricordare che i palestinesi non possono costruire case (pochissime).
Ora... un'azienda o una
cooperativa che costruisce grandi opere (Dal Molin, Sigonella, TAV,
dighe..) è credibile che vada fin là per mettere due cm di cemento
fra una pietra e l'altra e non partecipi alla costruzione del muro
davanti a quella casa?
Tutta la documentazione
della costruzione del muro è segregata al ministero della difesa
israeliano Tel Aviv.
Io ho appreso di questo
coinvolgimento da una conferenza pubblica nel Comune di Ravenna dove
i relatori erano Moni Ovadia e l'allora assessora Elettra Stamboulis.
Poco dopo uscì la vignetta di Gianluca Costantini; ma soprattutto le
loro dichiarazioni in quella conferenza furono confermate dal web
giornale sionista “informazione corretta”.
Erano fonti autorevoli ed
io, da cittadina, non ho fatto altro che ripetere la loro notizia.
Attribuìì con un “forse” il 20% alla Pizzarotti di Parma perchè
in quel momento vi era in ballo la costruzione della ferrovia
Gerusalemme-Tel Aviv, ma con un “forse”(...mia deduzione).
Andiamo ora sul termine
“nazista”....
Citazioni di fonti più
autorevoli di me ed oltretutto, tutti ebrei.
“Se gli israeliani non
vogliono essere accusati di essere come i nazisti devono
semplicemente smettere di comportarsi da nazisti” di Norman
Filkenstein.
“Ciò a cui stiamo
assistendo è uno spettacolo triste: i discendenti delle vittime dei
nazisti stanno trasformando Gaza in un campo di concentramento” di
Zygmunt Bauman
“israele, un partito
fascista per il quale terrorismo e menzogna sono gli strumenti” di
Albert Enstein
“il tribunale di
Norimberga era falso, ce ne vorrebbe uno vero per israele” di Gilad
Atzmon.
I miei stessi film sono
prove della fondatezza di queste affermazioni.
Ma soprattutto:
- A quell'epoca dell'accaduto uscivo da una campagna elettorale e comunque ero un personaggio pubblico politico. In quanto tale avevo il diritto di una critica politica.
- Oggi.... ho vissuto in Palestina per due anni, in quella prigione a cielo aperto. Teatro di ogni tipo di orrore e violenza alla quale ho assistito ed ho vissuto. Ho documentato tutto limitandomi ad accendere la telecamera e ho cercato di fare da scudo umano con il mio corpo quando i soldati israeliani sparavano ai bambini. Per questo motivo mi hanno sparato, rapita, imprigionata, torturata e deportata.
Io,
oggi, il diritto di chiamarli nazisti, lo pretendo!
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