E' il mio primo giorno in
Libano e voglio vedere Beirut per iniziare a capire un po' di questa
terra. Ho camminato tutto il giorno e ricevuto un dono: per puro caso
ho trovato un “museo” che sta per essere aperto e siamo entrate.
(alcuni piani non sono ancora finiti). E' la “casa gialla” sulla
linea verde. La linea verde è una strada che durante la guerra era
piena di cecchini. Tutti gli abitanti, pertanto, abbandonarono quella
strada e la vegetazione iniziò a crescere, a crescere con il tempo e
a renderla, appunto, verde. Fra i tanti grattacieli che ora popolano
Beirut, ci sono diversi palazzi bombardati. La casa gialla è uno di
questi.
Ebbene, anni ed anni di lavoro ne hanno fatto un museo aperto
a tutti gratuitamente. La particolarità è che è stato lasciato
tutto intatto. Addirittura spruzzando una colla trasparente sulle
pareti per non far sgretolare quei muri pieni di storia. Al suo
interno un'artista donna ha commemorato ciò che è stato. Due piani
sono pieni di bacchette di legno verdi. Esattamente sono 70 mila,
come il numero dei dispersi (quindi che ancora oggi non si trovano i
corpi) durante i bombardamenti. All'installazione si aggiunge un
effetto sonoro e la poesia in voce dell'artista. Toglie il fiato.
Altri edifici portano i
segni dei bombardamenti, come l'hotel holiday inn sul lungomare.
Tutto questo, ripeto, fra grattacieli, centri commerciali, luci,
auto, etc.etc.
La maggior parte dei
nuovi edifici sono vuoti; le case bombardate sono anch'esse vuote...
E' nella periferia che si
concentra il traffico ed il maggior numero di persone, di rumori, di
inquinamento, di spazzatura. E' stato sovente vedere persone (vecchi
e bambini) rovistare nella spazzatura. Più di una volta, abbiamo
incontrato bambini fatti duri di droga.
Sono le diverse facce di
Beirut che si incontrano e si guardano negli occhi. Le case
bombardate non vengono demolite, quindi non c'è voglia di
dimenticare.
L'impressione che ho
avuto (ma può essere che cambi, visto che è stato solo un giorno) è
questa:
ok, qui non c'è israele
e nessun israeliano può entrare. Ci sono però gli stessi problemi
della Palestina, ma ingigantiti all'ennesima potenza. Migliaia di
rifugiati dalla Siria e dalla Palestina, milizie, bande, droga, case
vecchie e nuove vuote, centri commerciali, devastazione del
territorio. La mia impressione è che tutto stia per esplodere.
Beirut è il centro
economico e finanziario del Medio oriente. L'Italia e la Francia sono
i migliori partner del Libano finanziario. Mi sembra tutto legato ad
un filo...
p.s.: non pubblico molte
foto né i video che ho fatto perchè ne farò un video report più
completo al mio ritorno.
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