L'avrò detto centinaia
di volte dell'idea che mi sono fatta sull'occupazione della
Palestina: “israele è la più grande base militare al mondo e la
Palestina un laboratorio sulla quale sperimentare metodi di
repressione, torture, proiettili. I palestinesi sono le cavie”.
Mi spiace che in molti
siano in disaccordo su questo (anche Barnard), non per poter dire “ho
ragione”, ma semplicemente perchè se conosci il mostro sai come
combatterlo e hai qualche speranza di fermarlo; sennò sono solo
energie investite per altri motivi (a fondo perduto o per propri
interessi).
E allora, visto che la
mia è solo un'opinione, ok, vediamo i FATTI.
C'è qualcuno che pensa
che il progetto israele sia in declino..in fondo dopo 70 anni...
Davvero? Invece io vedo che proprio ora ha il suo apice, dopo 70
anni.
Il muro fra Giordania e
Palestina è in piena costruzione, un nuovo muro, quindi, che
apparentemente non serviva per fermare i Palestinesi. Già fino ad
oggi da quel confine non si passava. Eppure costruiscono il muro.
Confermata la notizia che
si concretizza il progetto di costruire il muro anche attorno a Gaza,
in superficie sarà alto 10 mt e in profondità nel terreno per altri
60 mt. Così da fermare “i missili di Hamas e i tunnel”.
E già qui..dopo 70 anni
di muro di 752 km in West Bank, ne costruiscono altrettanti. Già
questo basterebbe per capire che sono al top del mostro.
Ma, ecco le parole di
Nethanyau che mi aiutano a scrivere la successiva doccia fredda :
“Anybody
can give you a very nice Powerpoint, but few can show you such a
complex project as Gaza that is constantly battle-tested.”
Queste parole le ha
pronunciate in Sud Africa, una visita che ha messo il primo
mattoncino per altri due muri: il muro fra Kenya e Somalia, ed il
muro in Messico. Sbang!
Il muro in Kenya e
Somalia sarà di 682 km, e costerà 15,2 bilioni di dollari. Verrà
costruito dalla Magal (israeliana) in primis.
Il muro fra Stati Uniti e
Messico sarà di 2 mila miglia ed è l'asse nella manica di Donald
Trump.
Il muro attorno a Gaza
costerà 570 milioni di dollari, ma si prevede già che il costo
triplicherà.
Il fatturato della Magal
è aumentato nel primo trimestre di 12,6 milioni di dollari,
nonostante la società abbia registrato una perdita di 500,000
dollari a causa del rapporto shekel/dollaro.
Fatturato che non si
limita alla costruzione di muri, ma va coprire tutto ciò che serve
per tutelare la parola “difesa”. Recente è la firma per un
progetto per un piano di 5 milioni di dollari per allestire le
strade della città di Tel Aviv con centinaia di telecamere collegate
ai sistemi di allarme, citofoni e pulsanti di emergenza nelle aree
comuni.
Un'industria fiorente
quella della Magal, anche se molte società hanno rifiutato di
partecipare alla costruzione dei muri per motivi etici/politici.
Ma, alcuni nomi dei
partecipanti con la Magal ci sono già: Solel
Boneh,
Rafael,
Israel Aerospace Industries, Elta, e Ampers.
E
allora, voi capite, che iniziano a tornare molte cose accadute o che
stanno accadendo..
Torna
l'embargo su Gaza dal 2014 con totale chiusura dei border, con Hamas
che ogni tanto spara un razzo in mare e porta nella piazza centrale
il super missile che ha costruito, MOSTRANDOLO. Sembra senza senso
dal punto di vista tattico poiché non vai a rendere pubbliche le
poche armi che hai; diventa logico, invece, se devi mostrare la
motivazione per ciò che verrà. “I missili ce li ha, sono un
pericolo per israele, dobbiamo difenderci”....
Oltretutto
la chiusura dei border frutta qualcosina anche di “non ufficiale”
ad Hamas, visto che ora i palestinesi se pagano 5 mila euro, hanno il
permesso per uscire anche con border chiuso...
Diventa
anche logico che il muro in Palestina, West Bank, sia ancora lì, e
che anzi, continui ad avanzare.
Diventa
logico creare l'isis e massacrare la Siria, così ci vorranno i
“mezzi di difesa” e l'industria potrà risollevarsi dalla crisi.
Mi
gioco qualcosa che ancora non ho (le palle) che fra un po' si
inizierà a parlare di altri muri, forse anche in Europa. Distrugge
la speranza tutto questo? E la Resistenza?
No,
la speranza c'è e la Resistenza anche, ma per il seguito vi rimando
al prossimo articolo.
Vorrei darti torto, ma non posso.Israele produce armamenti che testa sul martoriato sud della Sardegna causando quell'inquinamento da polveri sottili di uranio tanto nefasto per quanti abitano nei dintorni, per i pescatori cui vengono precluse quelle aree marine limitrofe ai poligoni, per turismo che non ha accesso a splendide baie ecc.ecc.Il tutto sotto l'egida degli U.S.A.la cui economia è in mano a potenti ebrei , matrice di quel vecchio ma sempre attuale, divide et impera.L'importante è che ci sia un pallone e qualche bel culo per distrarre il pensiero del popolo suddita.....e il resto vien da solo!!!
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