Un mese fa Dario Zamperin
mi scrive: “è il mio compleanno e il mio desiderio è mandarti dei
soldi per la Palestina, perchè io li spenderei in birre, invece lì
potrai fare qualcosa per i bambini palestinesi”.
Una donazione non cambia
la vita di bambini che vivono sotto occupazione nazista, quindi non
sapevo esattamente che cosa fare... Ho chiesto ai bambini del
villaggio di Assira che cosa desideravano se Babbo Natale avesse
fatto loro un regalo. Tutti hanno risposto che volevano uscire dal
villaggio e vedere la Palestina. Già nei workshop aveva constatato
che non conoscono nulla della Palestina. Non hanno mai visto Jenin,
Betlemme, Ramallah e nemmeno Nablus nonostante siano nell'area di
Nablus.
Così abbiamo affittato
un bus e li abbiamo portati in gita. Sveglia all'alba e tutti a
Sebastya, un sito archeologico di Nablus con rovine romane. I bambini
sono esplosi letteralmente dalla felicità. Non era facile avere il
controllo su di loro...
Risaliamo sul bus per
andare nel centro di Nablus e visitare la fabbrica del sapone. Ma,
c'è sempre qualcuno che si presenta per ricordarci dove siamo.
Quando stiamo per uscire
dal villaggio il bus si ferma, davanti ci sono 3 jeeps militari
israeliane e due long jeeps (quelle per rapire le persone), pieno di
soldati con i fucili spianati e passamontagna. Hanno chiuso la
strada. I bambini iniziano ad urlare, io urlo a loro che non
succederà nulla... Il bus si gira e torna indietro e imbocca una
strada alternativa sterrata e piena di curve.
I bambini avevano appena
mangiato..e infatti tempo 5 minuti che qualcuno urla. Mi giro..e vedo
la piccola Radah che vomita a spruzzo sui maglioni delle amiche. Le
passiamo un sacchetto per continuare vomitare. Il sacchetto è
pieno, ma la piccola Radah lo tiene con una mano sola e il vomito
scorre sul pavimento del bus....
Arriviamo finalmente a
Nablus, ma vediamo il piccolo Abdullah con la testa a penzoloni fuori
dal finestrino..forse il piccolo Abdullah non sta bene. Infatti ha
vomitato pure lui, fuori dal finestrino e sulla fiancata del bus....
Visitiamo la fabbrica del
sapone e poi portiamo i bambini in un parco giochi di Nablus, e lì
sfogano tutte le energie.
E' stato bellissimo
vederli felici, vederli “vedere” qualcosa di nuovo e diverso
dalle pietre del loro villaggio. Abbiamo altresì costruito questa
giornata non solo come “gita”, ma come workshop. I bambini sono
divisi in tre gruppi che oggi hanno raccolto foto, video e appunti.
Ogni gruppo scriverà un report documentato da foto e video,
lavoreremo assieme a loro per insegnarli come editare un video e il
resto.
E' una favola la giornata
di oggi, peccato quei soldati nazisti che hanno chiuso la strada e
spaventato i bambini... credetemi, non c'era nessun motivo per
chiuderci la strada se non tortura psicologica.
Grazie Dario Zamperin,
hai vent'anni appena compiuti, ma hai fatto una cosa grande. Grazie.
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