Ieri mattina, vero le
6,30, ho iniziato a pubblicare le notizie su facebook di ciò che era
accaduto qui. Due Palestinesi sono entrati in una sinagoga a
Gerusalemme armati di ascia e pistola e hanno ucciso 5 israeliani e
feriti altri 13.Ghssan Abu Mohammed di 27 e Udai Abu Abdul di 22 anni
sono del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e non
hanno precedenti problemi con la polizia israeliana. All'inizio ho
pensato alla solita messa in scena sionista perchè non mi spiegavo
come avessero fatto ad entrare in una sinagoga armati...... Poi, con
la rivendicazione e i dettagli è arrivata la conferma. Un'azione
organizzata, sono entrati indossando divise da poliziotti israeliani
e hanno compiuto l'azione.
Ai miei occhi di
testimone delle quotidiane violenze israeliane qui in Palestina, è
un'ovvia reazione. Se a voi, che siete in Italia, facessero per un
solo giorno quello che israele fa ai Palestinesi da quasi cent'anni
tutti i giorni; reagireste al secondo giorno. Non c'è polizia che
difende i Palestinesi, nessun tribunale, nessuna legge, nessun “Paese
amico”. I Palestinesi hanno solo i Palestinesi che si difendono.
Sono in casa a Nablus e,
mentre sto pubblicando cosa accade a Gerusalemme, arriva la notizia
che i coloni israeliani dell'insediamento illegale di Yhitzar a
Nablus stanno attaccando la zona di Howwara e che i soldati hanno
chiuso il checkpoint. Qualcuno ha sparato ad una jeep israeliana
vicino ad Yhizar e i coloni attaccano le auto e le case dei
Palestinesi al grido di “morte agli arabi”. Poco dopo viene
chiuso anche l'altro checkpoint di Nablus, siamo chiusi dentro. La
mia collega è a Gerusalemme e rimane chiusa dentro anche lei.....
Gerusalemme...sapete una
cosa? Una settimana fa sono andata in autobus a Betlemme. Ad un certo
punto prima di arrivare a Betlemme, l'autobus si ferma su una collina
e sulla destra c'è una bellissima vista della Palestina.
Nell'autobus scende il silenzio, ma io non capivo cosa attirasse così
tanto l'attenzione. Poi, un amico mi ha indicato un punto preciso di
quella panoramica....Ho visto un puntino dorato, lontano.... Era la
moschea di Al Aqsa, ma soprattutto era Gerusalemme, che potevamo
vedere solo da lì. Ho appoggiato la mano sul finestrino, avrei
voluto toccarla con le mie dita, invece non possiamo nemmeno metterci
un piede e fare un passo.
I coloni di Yhizar
continuano a far danno ad Howwara e attaccano le scuole piene di
bambini di Burin e Urif, ho il feeling che durante la notte potrebbe
esserci un'escalation, ho la connessione internet che va e viene e
penso ai miei fratelli nel villaggio di Assira Al Qabilja che sono
confinanti ad Yhitzar; così esco e faccio anche un paio di
telefonate per sapere quando apriranno per un attimo il checkpoint.
Ok,è aperto, vado ad
Assira, non sarò sola e se arrivano coloni e soldati posso essere
utile con la videocamera e la mia faccia da culo da internazionale.
Nei villaggi viene
diramato un comunicato di prevenzione alle violenze dei coloni,
soprattutto per i bambini. Tutti gli shebab sono da vedette nel
villaggio e tutte le luci delle strade sono accese. Ho un dejavù al
mese di luglio, durante il ramadan, quando sparirono i 3 coloni
israeliani e a Gerusalemme gli israeliani bruciarono vivo il piccolo
Mohammed.
I coloni di Yhitzar sono
in giro ad Howara e a Burin ad attaccare le case, protetti dai
soldati nazisti israeliani. Sento qualche sparo nelle vicinanze, i
cani liberi nel villaggio hanno abbaiato per tutta la notte. Ma
qualche ora riusciamo a dormire. Questa mattina al risveglio con il
caffè arabo arriva la rivendicazione dell'azione a Nablus, è di
Hamas. Molti di voi continuano a chiedermi se è la terza intifada o
solo una risposta della Resistenza.
Sinceramente nessuno qui
lo sa. Si vedrà nelle prossime ore, ma ci sono due aspetti da curare
per capire se è la terza intifada: 1) se rimane solo quest'azione e
non ne seguono altre è ovviamente solo una conseguenza/reazione; 2)
fino a quando c'è la presenza dell'ANP non scoppia la terza intifada
e stanno facendo di tutto per non farla scoppiare (ad una terza
intifada Abu Mazen verrebbe fatto subito fuori).
So che i media italiani
servi di israele vi stanno raccontando una realtà completamente
distorta, si sono dimenticati dei loro nonni morti con la Resistenza
per liberarli dal nazismo. I Palestinesi non hanno scelta, non
possono continuare a vedere i loro bambini rapiti, i mariti ammazzati
o rapiti e torturati, le donne maltrattate, le case rubate e
demolite.
Mentre scrivo davanti a
me c'è una donna che beve il caffè e guarda fuori dalla finestra la
collina di Yhitzar e sospira. Da due settimane hanno piantato un
nuovo avanposto militare su quella collina e lì dove l'hanno messo
era il terreno di questa donna. Mi dice “guarda, lì ci piantavo le
cipolle e le patate, ci vivevo con quelle ed erano buone perchè lì
la terra è buona, è pulita, non ha pietre. A noi c'hanno lasciato
solo le pietre”.
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