venerdì 20 settembre 2019

PERCHE' RACCONTARLA




Quand'ero a Nablus, un giorno partecipai al funerale di una donna non uccisa dagli israeliani. La figlia aveva sposato un uomo in un piccolo villaggio di Nablus ed era, oramai, incinta. La figlia veniva ripetutamente picchiata da questo marito. Un giorno la picchiò anche se incinta. Voleva scappare, ma per entrambe le famiglie sarebbe stato un disonore. Così si ritrovarono tutti nella stessa casa per cercare di costruire la pace. Decisero di dare un'ulteriore possibilità al legame famigliare ed invitarono il marito e la figlia a parlare di nuovo per chiarirsi. I due (lei incinta) si chiusero in uno stanzino. Dopo circa mezz'ora le due famiglie iniziarono a sentire urla e richieste d'aiuto della ragazza. Dovettero sfondare la porta perchè il marito l'aveva chiusa a chiave da dentro. Quando entrarono, videro la ragazza per terra, in un bagno di sangue per le botte inferte dal marito. La madre quando la vide, ebbe un infarto e morì.
La ragazza non è morta; ha perso il bambino.
Tragedia nella tragedia nella tragedia.
Orrore nell'orrore, nell'orrore.
Ho ripensato a questa brutta storia una settimana fa quando ho visto le donne palestinesi tutte in piazza per Israa.

Israa è una giovane palestinese, bella. Lavora come estetista ed è molto conosciuta. Israa ha un pretendente e lo fa presente alla madre che la autorizza ad uscire con lui. Lei è felice perchè l'interesse è reciproco.
Quando i due ragazzi di vedono, lei fa un selfie e lo pubblica su instagrama.
La foto viene vista dal cugino di Israa che corre a mostrare il disonore ai fratelli di Israa e al cognato (che è uno sheink).
Quando Israa rientra a casa, trova questi quattro ad aspettarla. La picchiano, la torturano. Lei non resiste più e per scappare si butta dalla finestra di casa (secondo piano). La portano all'ospedale perchè ha la colonna vertebrale rotta (oltre ai segni delle percosse). Israa non si può muovere, ma in ospedale si lamenta e cerca aiuto. Urla.... Così coloro che l'avevano picchiata e che la vegliavano in ospedale, chiudono la porta e ricominciano il pestaggio. Un'infermiera gira anche un video. Israa viene dimessa dall'ospedale.
Il pestaggio continua a casa fino a farla entrare in coma e poi...Israa muore. Muore a 21 anni, giovane, bella; in un modo orribile.

La Palestina è piena di queste storie che nulla hanno a che vedere con la religione; in fondo, anche in Italia siamo pieni di ste storie e non si da motivazione islamica.
Per la prima volta, però, le donne palestinesi sono scese in piazza per chiedere giustizia e la storia di Israa non è rimasta fra i pochi che la conoscevano.
Spero che i palestinesi facciano giustizia ed eliminino persone così disonorevoli dell'essere umano e palestinese quali sono i famigliari di Israa.










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