Quand'ero
a Nablus, un giorno partecipai al funerale di una donna non uccisa
dagli israeliani. La figlia aveva sposato un uomo in un piccolo
villaggio di Nablus ed era, oramai, incinta. La figlia veniva
ripetutamente picchiata da questo marito. Un giorno la picchiò anche
se incinta. Voleva scappare, ma per entrambe le famiglie sarebbe
stato un disonore. Così si ritrovarono tutti nella stessa casa per
cercare di costruire la pace. Decisero di dare un'ulteriore
possibilità al legame famigliare ed invitarono il marito e la figlia
a parlare di nuovo per chiarirsi. I due (lei incinta) si chiusero in
uno stanzino. Dopo circa mezz'ora le due famiglie iniziarono a
sentire urla e richieste d'aiuto della ragazza. Dovettero sfondare la
porta perchè il marito l'aveva chiusa a chiave da dentro. Quando
entrarono, videro la ragazza per terra, in un bagno di sangue per le
botte inferte dal marito. La madre quando la vide, ebbe un infarto e
morì.
La
ragazza non è morta; ha perso il bambino.
Tragedia
nella tragedia nella tragedia.
Orrore
nell'orrore, nell'orrore.
Ho
ripensato a questa brutta storia una settimana fa quando ho visto le
donne palestinesi tutte in piazza per Israa.
Israa
è una giovane palestinese, bella. Lavora come estetista ed è molto
conosciuta. Israa ha un pretendente e lo fa presente alla madre che
la autorizza ad uscire con lui. Lei è felice perchè l'interesse è
reciproco.
Quando
i due ragazzi di vedono, lei fa un selfie e lo pubblica su
instagrama.
La
foto viene vista dal cugino di Israa che corre a mostrare il disonore
ai fratelli di Israa e al cognato (che è uno sheink).
Quando
Israa rientra a casa, trova questi quattro ad aspettarla. La
picchiano, la torturano. Lei non resiste più e per scappare si butta
dalla finestra di casa (secondo piano). La portano all'ospedale
perchè ha la colonna vertebrale rotta (oltre ai segni delle
percosse). Israa non si può muovere, ma in ospedale si lamenta e
cerca aiuto. Urla.... Così coloro che l'avevano picchiata e che la
vegliavano in ospedale, chiudono la porta e ricominciano il
pestaggio. Un'infermiera gira anche un video. Israa viene dimessa
dall'ospedale.
Il
pestaggio continua a casa fino a farla entrare in coma e poi...Israa
muore. Muore a 21 anni, giovane, bella; in un modo orribile.
La
Palestina è piena di queste storie che nulla hanno a che vedere con
la religione; in fondo, anche in Italia siamo pieni di ste storie e
non si da motivazione islamica.
Per
la prima volta, però, le donne palestinesi sono scese in piazza per
chiedere giustizia e la storia di Israa non è rimasta fra i pochi
che la conoscevano.
Spero
che i palestinesi facciano giustizia ed eliminino persone così
disonorevoli dell'essere umano e palestinese quali sono i famigliari
di Israa.
Nessun commento:
Posta un commento