giovedì 26 luglio 2018

UNA FAVOLA DALLA MAREMMA CHE INSEGNA MOLTO




Da mesi frequento un amico che faceva il pastore di pecore in Maremma. Mi ha spiegato che in Maremma, l'unica cosa che non si uccide sono le pecore perchè sono preziose per i pastori. Un giorno mi si avvicina con il telefono in mano per farmi vedere una foto. Pensavo ad una foto delle vacanze o qualcosa dal web, così come la “gente” è solita fare. Invece, mi fa vedere questa foto, di questa capra e mi dice che si chiama Valentina. Mi ha raccontato la storia di Valentina, che sembra una favola, ma è una storia vera.

Il pastore aveva 400 pecore da badare in Maremma. Un giorno è arrivata, da sola, una capra. Si è semplicemente unita al gregge di pecore. Lui non l'ha mandata via ed, anzi, si è accorto che era molto intelligente. Così le ha dato un nome, solo a lei. Valentina.
Valentina ha iniziato a vivere lì con loro, con il pastore, i due cani e le 400 pecore. Tutti i giorni al pascolo; di sera il pastore e i due cani rientravano. Fino ad una sera.... è tardi, il pastore e i due cani sono lontani dal gregge, ma in lontananza vede che è arrivato un mostro: l'uomo.
Qualcuno, forse, ha appiccato un incendio proprio dove ci sono le pecore. Il pastore corre con i cani, ma è lontano e mentre corre e corre, pensa al disastro; e mentre corre e corre vede....:
vede Valentina che, un po' a cornate, un po' a belati... spinge le pecore lontano dal fuoco e le guida.
Valentina, da sola, ha salvato tutte le 400 pecore.
La storia finisce con “è rimasta lì con noi per tutta la vita, fino a quando non è morta di vecchiaia”, mentre guarda la foto di Valentina con gli occhi luminosi ed il sorriso. Io, ovviamente, ho il cuore in mano.

Che cosa mi ha detto questa storia? Parecchie cose:
  1. l'amore fra pecore, capra, pastore.
  2. Che né le pecore, né il pastore, né i cani, né Valentina sono stati razzisti. E tutti hanno avuto la loro vita tranquilla.
  3. Com'è un vero leader...: un carattere umile, che si adatta al resto del gruppo, ma che fa la differenza nel momento giusto. Con coraggio, davanti al pericolo ed alle possibili incomprensioni.
  4. Che il mostro è sempre l'essere umano, ma che al tempo stesso ci sono ancora pochissimi esserei umani che non sono mostri. Questi, che vivono anche in silenzio, ma creando bellezza, soffrendo in un mondo di merda.
Quando il pastore mi ha raccontato questa storia, mi ha dato tanto. Mi ha dato colori, emozioni. Ho aspettato un bel po' prima di scriverla, perchè forse era peccato buttare in un mondo di merda (anche del web) una storia, vera, così bella che sembra una favola. Ma, ho pensato che ogni volta che scrivo di qualcuno, è un modo per far continuare ad esistere quel qualcuno. E ho pensato che potevate raccontare ai vostri figli, la favola di Valentina.



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