giovedì 26 luglio 2018

AI 4 RISTORANTI


  • Alla redazione di 4 Ristoranti (TV8) mail redazione.quattroristoranti@magnoliatv.it
  • Allo Chef Alessandro Borghese



Egregia redazione di 4 Ristoranti ed Alessandro Borghese,
questa sera ho visto con poco piacere la vostra puntata sui ristoranti post etnici di Milano. Dalla vostra trasmissione televisiva nessuno, tanto meno io, si aspetta prese di posizione su politica/etica/diritti umani. Sono certa che non è un vostro obiettivo; e non lo è nemmeno di chi la guarda ad ora di cena, mettendo il cervello sul comodino, ed assistendo con pura leggerezza. Così come, appunto, faccio anch'io.
Ma in questa puntata è accaduto qualcosa per la quale non posso fare a meno di scrivervi pubblicamente.
Uno dei quattro concorrenti era un israeliano con cucina tipica ( e già qui mi sono chiesta quale fosse la cucina tipica... visto che israele è una colonia formata da italiani, spagnoli, russi, americani, francesi, etc.etc.).
Ma, la cosa grave è che a codesto ristorante (The boidem in via santa marta) venga servito e sia stato servito, durante la vostra trasmissione, come cucina israeliana: l'hummus palestinese, i falafel palestinesi e, come se non bastasse, anche il cus-cus maghrebino. Tutto venduto come israeliano.
Cus cus a parte, ciò che è stato fatto alla cucina palestinese in questo caso è uno STUPRO. Ripeto, non vi chiedo di prendere posizione davanti ad un genocidio, vi scrivo proprio per onestà culinaria.
Ok che eravate nella “Milano da bere”, ma non si può dar da bere veramente tutto....
Se così è, allora si perde di credibilità per qualsiasi contenuto del programma.

Come se non bastasse, sempre nella stessa puntata, un altro ristoratore egiziano che si è dovuto pure mangiare il “cus cus israeliano” nel suddetto ristorante (quindi supportare anch'esso un altro furto d'identità); avrà sicuramente visto la trasmissione dove nella cucina del boidem l'aiuto cuoco chiedeva al proprietario israeliano un po' nervoso “hai litigato con l'arabo?”.
Scusate, ma stupro, furto d'identità e razzismo, non mi aspettavo davvero di vederli a “4 ristoranti”.
Vi chiedo di replicare pubblicamente a questa mia. Non mi aspetto un “Palestina libera”, ma l'onestà quella sì, porca miseria.

Distinti saluti
Samantha Comizzoli
video reporter e regista
(sparata, rapita, imprigionata e deportata dagli israeliani)

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