martedì 27 dicembre 2016

IERI E' MORTO L'UOMO DEI TURMUS




Ho avuto la notizia questa notte: ieri è morto “l'uomo dei turmus”. Ed ora vi racconto questo pezzo di storia dell'Umanità, della Palestina.
Nel suk di Nablus c'era quest'uomo magro, vecchio, chino su una sedia che vendeva i “turmus” (i lupini). Io e G. abbiamo iniziato a notarlo, fino a quando abbiamo iniziato ad andare da lui. Vendeva i turmus migliori di Nablus, conditi con sale e limone; un sacchettino, uno shekel.
La prima volta che ci siamo andate ci siamo rese conto che era cieco. Ti metteva il sacchettino in mano e tu gli mettevi lo schekel in mano. Era gentilissimo, pieno di dignità e parlava con me e G..
Ho sempre riconosciuto l'umanità dagli occhi, lui li aveva bianchi e non ti guardava perchè cieco. Eppure, lui, la sua grande umanità me l'aveva trasmessa fin dal primo momento.
Riconosceva le nostre voci e quando capitava che una delle due ci andava da sola, chiedeva dell'altra, se stava bene.
Quando non lo vedevamo nel suk chiedevamo in giro e i vicini di mercato ci dicevano che faceva troppo freddo, o troppo caldo a seconda della stagione, per lui e che era rimasto a letto.
Non ho mai saputo come si chiamava, non l'avevo mai chiesto. Per noi, era “l'uomo dei turmus”.
Ieri si è spento ed oggi so che si chiamava Hassan, che aveva 89 anni e che era un eroe della Resistenza.
89 significa che è nato nella Palestina libera, che ha visto la Nakba e le due Intifade; e che dopo essere stato un eroe ha vissuto in quello stato di povertà estrema.
Questa morte mi lascia un vuoto non piccolo. E' un segnale perchè con lui è morta (per diversi fatti e motivi) una parte di Nablus.

Ho scritto questa storia affinchè tutti possano conoscere Hassan, l'uomo dei turmus, eroe della Resistenza di Nablus. Non dimenticherò mai le sue mani, segnate dal tempo, nelle mie mentre mi metteva i turmus.

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