Oggi in Palestina gli
israeliani hanno ammazzato altri 3 palestinesi, più tutto il
resto... Sono giorni che non mi collego per non leggere e ricevere
merda, e non parlo di israele.
In questi giorni ero
praticamente in clinica. E' così...
Ho riabbracciato colei
che ha vissuto con me tutto della Palestina, fra noi due ci chiamiamo
“shebab”.
Da quando sono stata
deportata, è stato il primo abbraccio con il mondo che mi hanno
tolto. Cioè con la mia vita che mi hanno rubato. E' stato, però,
anche l'abbraccio per me più importante.
Io e lei abbiamo vissuto
il mostro assieme, ci capiamo con uno sguardo e con gli occhi abbiamo
la stessa visione, a 360°.
In questi giorni ci siamo
fatte decine di selfie, niente, non ne va bene nemmeno uno. Abbiamo
cambiato cellulare, abbiamo chiesto di farci una foto,ma niente. Il
problema sono le nostre facce. Un anno di Palestina è come dieci
anni di vita in un altro posto. Siamo state lì due anni. In un anno
io ho tutti i capelli bianchi, lei li ha persi. La nostra
pelle...diosanto, la nostra pelle..... che cazzo c'è successo...
Ieri sera abbiamo trovato
una foto di esattamente un anno fa. Tutte e due a bocca aperta. Come
abbiamo fatto ad invecchiare così in un anno?
Stiamo in piedi ad alcool
e sigarette e stiamo ancora in piedi perchè io sono tornata ancora
con le mie gambe, i miei occhi, le mie braccia. Poteva andare peggio,
sarebbe bastato tornare su una sedia rotelle e la mia vita sarebbe
stata molto più merda di com'è. Quindi siamo fortunate a non aver
perso le gambe o la vista.
Abbiamo, però, perso
altro. Abbiamo perso il futuro, la speranza. Così, oggi, ci siamo
dette che cosa vogliamo veramente fare in futuro.. Ancora progetti,
ma nessun posto chiaro al mondo per noi. Se devo veramente dire che
cosa vorrei fare: “ stare in una casa su un'isola, con un M16 e
sparare a chiunque si avvicini, a ridere e a bere, tanto non abbiamo
più nulla da perdere”.
Ecco, io e lei siamo in
chemioterapia perchè abbiamo il cancro. Il cancro al cervello e si
chiama “israele”. La metastasi è la cosa più difficile da
trattare, perchè non sono i gas che ci siamo respirate per tutto
quel tempo ad averci rovinato la pelle; no, è tutta la merda che
prendevamo tutti i giorni. La prendevamo e la prendiamo da voi che
condividete un post/articolo dai mossad e non capite nemmeno che sono
mossad, dalla “non violenza e dal pacifismo” che davanti alle
torture ad un bambino reagisce con “sorry”, dal patriarcato che
ha rincoglionito parte del Popolo palestinese riducendo molte delle
donne a borse di make up e aspiranti trombatori molti shebab. E'
stata la società occidentale a dare il colpo di grazia ai diritti
umani, non i soldati con il fucile.
Ho costruito di più nel
suk di Nablus, ogni volta che passavo il tempo a piangere, ascoltare
e parlare con il vecchio che vende le verdure. Non chiedeva nulla,
era umanità.
Ecco, davanti alla morte
dell'umanità che non ho più nulla da perdere, né io né lei. Siamo
in chemio, moriremo senza un poster da martiri perchè questo vostro
mondo di merda vede e conosce solo ciò che gli viene venduto. E'
andato perduto il desiderio di scavare e conoscere.
Io e lei abbiamo una
cerchia di persone che ci amano e che noi ricambiamo in modo pessimo,
siamo come mostri. Ed il bello è che io lo so, lei lo sa, ma non
riusciamo a farci nulla. Sembra che sfoghiamo su di loro le nostre
frustrazioni: che non hanno conosciuto ciò che abbiamo conosciuto
noi, che la società è formata da persone vuote con vite vuote, che
davanti all'ignoranza reagiamo vomitando.
Shebab, è andata, al
mondo di merda possiamo solo mostrarci così, come i selfie che ho
allegato; o con il khalashnikov dalla finestra.
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