venerdì 10 gennaio 2020

RIBELLIONE AL PENSIERO GLOBALE




Questa mattina ho ricevuto un aggiornamento dalla Palestina. Soggetto: Rawabi.
Per chi non sapesse cos'è Rawabi, qui c'è il mio articolo di anni fa: https://samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/dentro-rawabi.html

Rawabi è stato inaugurato ed aperto già da un po' (ovviamente io non c'ero già più in Palestina). Pensavo fosse finita così, con appartamenti per ricchi palestinesi ( e non) che in realtà vivono all'estero. Invece no....
Ho saputo che a Rawabi vengono organizzate settimanalmente feste per gli shebab con alcool, droga e figa. Altresì che gli appartamenti sono vuoti ed affittati a giorni come bed & breakfast o ad ore...
Gli shebab partecipano alle feste, magari gli trovano anche un lavoro schiavista poco retribuito ed il gioco è fatto: zitto, lavora come un asino, non parlare di politica, la felicità è questa che trovi a Rawabi. Lavora, mangia, caga e dormi. Non pensare.

Mi è spiaciuto dover commentare ai palestinesi, che è lo stesso protocollo che hanno creato dappertutto. E' il pensiero globale di merda di renderci schiavi incapaci di pensare e, quindi, di ribellarsi.
Ribellione non è solo tirare un sasso contro ad una banca; la ribellione può avere molte forme. La mia ribellione sarà uscire da questa logica imposta e aprire un nuovo percorso partendo da zero. Partendo dalla scuola. Ma di questo ne parlerò a tempo debito.

Aldilà di Rawabi e della Palestina, questa mia è per riflettere su cosa abbiamo da perdere se ci ribelliamo. Si può perdere il lavoro? Beh, se è un lavoro di merda, se ne troverà un altro; è pieno di posti di lavoro di merda. Si può perdere l'equilibrio con taluni? Può essere, ma è molto più prezioso ed indispensabile l'equilibrio dentro di noi. I soldi, le case, le cose, la fame.... vanno e vengono, ma la dignità una volta andata non torna più.

Questa mia è per invitare le donne oppresse da mariti stolti a ribellarsi, i lavoratori repressi da posti di lavoro schiavisti a ribellarsi, le donne e gli uomini schiacciati dal potere a ribellarsi. Riflettere, parlare con le persone delle quali ci si fida e per le quali si nutre stima e trovare una via d'uscita; chiedendosi “cosa vorrei fare”, “come mi piacerebbe vivere”. Ideare, progettare, organizzarsi, costruire un nuovo percorso per ricostruire l'umanità.

Non auguro “lunga vita” ai ribelli. Corta o lunga che sia la vita dei ribelli, sarà comunque dignitosa e da persone LIBERE.

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