Lunedì 24 dicembre 2018,
un video reporter tunisino di nome Abdelrazzak
Zorgui
si da fuoco (uccidendosi) in Tunisia per mancanza di lavoro.
Quest'anno
il Natale l'ho passato da sola e per il malessere che provo nel
rapportarmi con il mondo ho deciso che starò da sola anche a
capodanno. Così ho deciso di “festeggiare” la fine dell'anno
ieri, a modo mio, nutrendo occhi e cervello di bellezza. Sono andata
a Bologna, a vedere due mostre: la prima del giapponese Hokusai
Hiroshige (oltre l'onda), la seconda è la mostra fotografica di
Steve McCurry (una testa un volto, pari nelle differenze). Non sto
qui a parlare della prima bellissima mostra, ma punto il dito sulla
mostra fotografica “per i diritti umani” di McCurry.
Costo
d'ingresso 10 euro. La mostra delle celebri fotografie di McCurry (la
più famosa è la bambina afgana) si sviluppa in una stanza e uno
stanzino più piccolo. Stiamo parlando di una ventina di fotografie.
L'istallazione è geniale: una grande ragno di metallo alle cui basi
c'è la foto e in alcune basi c'è uno schermo con video di persone
di tutto il mondo che parlano sull'uguaglianza; nel retro dello
schermo-video c'è uno specchio e questo fa in modo che le fotografie
si riflettano. Ripeto, installazione geniale.
Ora...
proprio per entrare nello spirito della mostra, ho fatto prima il
giro senza leggere chi erano le persone nelle foto e soprattutto da
dove venivano. Già qui, avevo provato una sorta di malessere, ma non
realizzavo ancora per cosa...
Poi
ho rifatto il giro leggendo i Paesi di quei volti e riguardando quei
visi con gli occhi dritti nell'obbiettivo della macchina fotografica.
Per quanto sia, di foto e video in luoghi di rifugiati, profughi,
guerre, un po' me ne intendo. E lì ho focalizzato la provenienza del
mio malessere.
Per
fare una foto di un viso di un bambino a Kabul, avvinghiato ad un M16
e alle sue munizioni, che ti guarda direttamente nelle macchina
fotografica, FACENDOSI METTERE IN POSA, o sei suo fratello o l'hai
pagato. Idem per una donna con il burka messa in posa, etc.etc..
Quindi,
quello che stavo vedendo sono poveri, messi in posa dal fotografo,
pagati perchè ne hanno bisogno, per creare questa cazzo di mostra
per i più ricchi che si sentono meglio perchè è per i diritti
umani. E ci sta, non da fastidio a nessuno, le foto sono belle, e
McCurry può continuare a girare per il National Geographic a
immortalare esseri umani. Sono la cultura e l'informazione “safe”;
ovvero “sicuro”. Quell'informazione e quella cultura che non
fanno traballare nessun potente/governo. E a pagare 10 euro e andare
alla mostra, si diventa tutti più buoni e più acculturati. In
pratica ti vendono la merda e ti fanno anche sentire bene.
E
lì davanti a quelle foto mi è venuto da piangere perchè ho
pensato:
- al video reporter in Tunisia che si è dato fuoco.
- a me che pulisco i cessi per sopravvivere e che sto per vendermi la telecamera.
- alla mia amica giornalista laureata con applauso accademico a Londra che sono 4 anni che partecipa al bando governativo per avere finanziamenti per un libro sulla Palestina e non glielo danno. Lo danno a chi fa progetti “safe”.
- Ad Assange in prigione e che rischia la pena di morte.
- a Paolo Barnard che vive con la pensione della madre.
E
nessuno di questi pensieri è paragonabile per i soggetti, ma sono i
pensieri che mi sono venuti che hanno tutti un comun denominatore:
chi dice la verità non lavora in questa società. Farà la vita da
barbone, pieno di processi o peggio arrestato (o peggio ancora
morto).
Esco
e corro a prendere la corriera per tornare sui monti, ma mi scappa la
pipì e non riesco a tenerla fino a casa (1 ora e mezza di viaggio).
Arrivo in autostazione e davanti al bagno ci sono in fila circa 50
donne cinesi che sono andate all'outlet... Non mi fanno passare e non
posso perdere la corriera. Quindi, la tengo.
L'imperialismo/consumismo/capitalismo/colonialismo
non mi fa neanche pisciare.
p.s.:
una delle foto di McCurry alla mostra è una donna dal collo lungo...
quella pratica atroce di mettere anelli di ferro attorno al collo fin
da bambine e poi aggiungendoli fino ad avere il collo lungo tenuto in
piedi da sti anelli di ferro...mostrata come se fosse bellezza. E
nessuno dice un cazzo a McCurry.
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