mercoledì 30 novembre 2016

RACCONTO DI UNA DONNA VIOLENTATA

Inoltro....
“Per scelta e per lavoro ho abitato un anno in Egitto, sei mesi in una località e sei mesi in un'altra località. Dal primo luogo sono venuta via perchè qualcosa ha segnato il mio cammino.
C'era questo ragazzo egiziano, carino, mi piaceva, ma non lo conoscevo. Aveva della maria buonissima, così una sera quando finalmente c'ho parlato, mi ha invitò a fumare un po'. Rimandai al mio primo giorno libero, sempre di sera. Arrivai nel centro della città dove c'eravamo dati appuntamento e da lì prendemmo un taxi che ci portò fuori dalla città, in un nucleo di casette nel deserto. Eravamo a casa sua, ci beviamo una birra, ok. Lui fa su una canna (e non feci caso al “come”). Iniziamo a fumare e dopo poco più di 10 minuti, non riesco più a muovere nemmeno un dito. Completamente senza forza in ogni parte del mio corpo. Mi ricordo che mi ritrovai senza vestiti e con lui sopra. Passarono ore, io perdevo conoscenza e mi ripigliavo, lui sempre sopra di me e non riuscivo mai a reagire. Poi, lui si addormentò. Trascinandomi al muro, raggiunsi il bagno e mi buttai dell'acqua in faccia. In questo passaggio incrociai con lo sguardo una stanza, c'era un altro uomo dentro, chino che pregava. Chiesi aiuto, mi sentivo male; ma niente.
Ritornai nella prima stanza e mi rimisi in qualche modo i vestiti ed uscii dalla casa.
C'era l'alba, quella luce spettacolare nel deserto..e mi incamminai per raggiungere la città. Quando arrivai al primo crocevia, c'era un taxi con il guidatore che dormiva. Gli bussai e lui con un gesto mi fece salire seduta davanti. Gli dissi dove volevo andare e lui mi disse di dormire con uno sguardo che mi imbarazzò... Allora mi guardai le gambe e le braccia, erano piene di segni di costrizione e lividi. Realizzai che ero stata violentata.
Da quella notte eressi un muro attorno a me. Ho passato anni a scopare senza raggiungere l'orgasmo perchè quella era una cosa “solo mia”; e ho passato anni a scopare rimettendomi i pantaloni ed andandomene subito dopo, senza manco tanto salutare. Mi sembrava di avere il controllo ed il potere.
Poi, il percorso per liberarmi è andato avanti ed un giorno, forse per caso o perchè lo volevo, durante un rapporto ho raggiunto l'orgasmo. Piansi perchè il muro era crollato, ma in realtà stavo avanzando verso la libertà.
Ho iniziato a godere e a provare piacere con qualcun altro e nel medesimo tempo alzavo un altro muro attorno a me, questa volta per tutti: nessuno entra in quello che ho se non lo voglio io, ovvero il mio corpo e la mia mente. Se succede, ritorno a quella notte e percepisco la violenza. Quindi, se anche solo inavvertitamente, chiunque, parlando, mi allunga una mano per toccarmi...mi esce subito il “non toccarmi”, poi parte anche un cartone sui denti.
Sono io, è il mio corpo, è la mia mente. C'ho messo una vita per costruirmi così e ancora continuerà il percorso per liberarmi sempre di più e per l'autodeterminazione. Ma tutto quello che ho (corpo e mente) li amo e li difendo.
Perchè lo scrivo? Perchè lungo il percorso ho incontrato troppe donne vittime di uomini che avevano il potere; uomini maschilisti, fascisti, mostri. La maggior parte di queste donne è rimasta vittima non solo una notte, e non ha intrapreso alcun percorso e si trascina lungo i muri per tutta la vita.”
Ed anche perchè fare outing serve sempre.
Lettera inoltrata dal mio diario mentale.
Sam

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